𝑀𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑖, 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑜.

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Crebbi, ovvio, e mentre crescevo le pagine aumentavano, se tutte vengono riempite allora perché le mie mi sembrano sempre vuote ? Sempre nere, saranno tutte stropicciate e mentre lo penso una goccia di sangue macchina la mia pagina cadendo, lo ricoprii con le bende, uscì e nessuno se ne accorse.
Mori mi chiamò, c'era qualcosa che voleva mostrarmi? Una nuova recluta probabilmente.
Era un ragazzo, giù di lì aveva la mia stessa età ma era più basso di me, quando lo scrutrai i suoi occhi si immersero nei miei e diventarono una cosa sola, i suoi capelli lunghi appena fino alle spalle brillavano sotto la calda luce del tramonto.,
"bene" parlò Mori "lui è chuuya Nahahara, il tuo nuovo partner" concluse sorridendo, e se anche il ragazzo fosse stata la creatura più bella sulla terra e quella più affascinante descritta nel mio libro, non mi andava bene, ho sempre fatto tutto da solo cosi mi opposi "cosa ?! non voglio ! sono in grado di lavorare da solo" urlai a Mori che mi fece una faccia compiaciuta, probabilmente si aspettava la mia reazione, il ragazzo sentendomi parlare così di lui mi rispose e subito si accesse dell'odio in noi, mentre intenti litigavamo...
A metterci a tacere è stato Mori che ha semplicemente sbattuto il pugno sul tavolo.
Passarono giorni e mesi, e il sangue continuava a cadere sulle mie pagine tagliate intento le aggiustai con le bende, ma non puoi veramente aggiustare qualcosa di ormai rotto per sempre. 
Fatto sta che tutti avevano dei difetti, c'era un gruppo nel rango più basso della port mafia, probabilmente figli di combattenti di basso livello, e come ogni gruppo ci sono le persone che vengono prese di mira, il capo e quelli amici del capo, io ero quello preso di mira, non si direbbe perché ero praticamente il braccio destro di Mori, ma a scaturire qualcosa in quei ragazzi sarà stato sicuramente il fatto che io non fossi come loro, loro avevano voglia di correre di parlare di ridere, mentre io nonostante avessi la loro età; ero pieno di bende, di ferite, cicatrici e sinceramente non volevo correre o ridere, non mi è mai importato, così iniziarono a ridere loro di me.
Un giorno mi si radunarono tutti intorno creando una specie di cerchio che mi circondò, il capo del gruppo iniziò  a mortificarmi ma anche questo per me non era importante, quello che più mi ferì nel profondo fu quando mi vennero strappate via le bende e versi disgustati riempirono le mie orecchie mentre alcune risate e occhiate si insidiarono sempre più rumorosamente, lì volevo per la prima volta piangere e scappare via, ma non per loro, o per l'umiliazione che avevo ottenuto o per le risate e i versi, ma solo perché in mezzo a quel cerchio c'era chuuya Nahahara che mi guardava senza ridere, senza fare versi e senza malizia, mi ricordo che fu lui che fece divulgare la folla minacciando il capo di quel gruppetto e spaventando gli altri ragazzini, quando furono tutti spariti si avvicinò a me; mi mise il suo cappotto addosso e mi portò da mori.
Da quel giorno nessuno mi ha più infastidito, e quella pagina si arricchì di un altro colore oltre al mio rosso solito, il verde.
-𝘈𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘷𝘰𝘳𝘳𝘦𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘵𝘵𝘰

Le pagine di Dazai Osamu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora