ti amo

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Federico's pov:

-"Che cazzo dici?"
"Ah per caso vuoi dirmi che sto mentendo?"
-" Ma almeno lo hai visto quel fottuto video?"
"Non ho bisogno di vederti amoreggiare con quella sottospecie di mucca e non essere volgare"

Alla sua ultima affermazione sbottai.

-"dico quello che mi pare"
"Ora fai pure l'arrabbiato? Come se avessi sbagliato io? Ti ho sempre dato tutto-"
-"nono ora zitto e ascoltami.
Se sei così stupido da fare così fai il cazzo che ti pare, ma io non tornerò"

Attaccò la chiamata.
Una crisi di nervi mi colpì in pieno e sentii il bisogno di sfogare tutte quel mare di emozioni che avevo dentro.
Mi buttai sul letto, presi il mio cuscino e lo lanciai con forza dall'altra parte della camera.

Solo dopo questo mi ricordai che il povero Cico era ancora collegato su Ts ad aspettarmi, non ero proprio in vena di parlare in quel momento, così cercai di liquidarlo in pochi secondi.

-" Uhm Cico scusa non posso più stare, ho da fare-"
"Tutto bene? Sembri strano-"
-" si tutto bene, ora ciao"
"Ma-" non gli feci finire la fresa che uscii da Ts e spensi il computer.

Il silenzio inondò lo spazio.
Riuscivo a sentire il fruscio del vento e qualche goccia di pioggia ricadere sul vetro della mia finestra.
Faceva freddo.

In quel momento di vuoto mi domandai su cosa fare: il mio fidanzato voleva una pausa per una cosa che non ho fatto, avevo risposto male al mio migliore amico senza nemmeno farlo parlare, ero arrabbiato, avevo fame, avevo sonno ed erano solo le 17 del pomeriggio.

La serata si prospettava un completo disastro da ogni fronte.

Devi prenderti le tue responsabilità Fede, hai quasi diciannove anni, non fare come con tuo padre e tua madre.

Una voce strana rieccheggiava nella mia testa.

Vuoi fare come con i tuoi genitori? Sei un immaturo

Sentivo i pensieri bloccati.

Fallo.

No.

Si, lo vuoi fare.

Non voglio...

Si, starai meglio.

Iniziai una lotta interna fra due parti ben diverse del mio subconscio: una era stufa di me, del mio carattere, dei miei sbagli e rimpianti, l'altra si convinceva che tutto quello che era successo era stato per caso e che non potevo farci niente.

Cazzate.
Devo prendere in mano la situazione.

Presi il telefono, consapevole del mio compito.

Amore<3

Ascolta<
So che sei arrabbiato e non vuoi sapere niente di me, ma voglio spiegarti comunque la situazione.
Voglio dirti che ti amo e non ti tradirei mai, quando guarderai il video capirai il senso delle mie parole, però ora sono io che voglio mettere un punto.
Sei una persona buona, gentile e meravigliosa, ma io non posso.
Hai dei tuoi problemi che devi risolvere prima di stare con una persona.
So tutto quello che hai passato e le tue crisi di fiducia, ma io non posso sostenere tutto questo, non sono una persona in grado di reggere ogni tuoi problema e mi spiace.
Sappi che comunque ti amo e questo non cambierà così facilmente.
Penso sia il caso di lasciarci, per il bene di entrambi.
Ho passato dei bei anni con te e mi sono sentito amato, non mi pento di nulla.
Ti amo<

È strano mettere una fine a qualcosa che era diventato così abituale da non sapere come farne senza.
In quel messaggio cercai di esprimere tutte le mie emozioni e sentimenti che provavo per lui e questo mi fece sentire meglio., ma mancava ancora una questione.

Cico

Dovevo parlargli e scusarmi per come sono stato letteralmente dieci minuti fa.

Stavo per chiamarlo, quando sentii il citofono suonare.
Andai alla porta e, appena aprii leggermente la porta, una massa di 56 kg di ragazza e capelli ricci mi saltò addosso facendomi cadere a terra.

Mi rialzai, dolorante, e vidi che mi stava guardando soddisfatta sghignazzando.

-" CHE CI FAI TU QUI"
"SONO VENUTA A TROVARTI MI MANCAVI AMORE MIO"
-" TU NO DEFICIENTE SI STAVA BENE SENZA DI TE" ci urlano contro.

"Quindi vuoi dirmi che dopo che mi sono fatta tutta questà strada solo per te ė stata inutile visto che non mi vuoi?"
-"amo abiti a 10 minuti da casa mia, non ci vuole tanto ad arrivare"
"QUESTI SONO DETTAGLI-"
-" L'ho lasciato" dissi di punto in bianco

Lei si mutò sopresa e mi guardò.

"Davvero?"
-"si"

Continuò il silenzio.

"Hai fatto bene fede"
-" Lo so, anche se è stato strano"
"Vabbè cambiamo discorso, non parliamo solo di quel malato psicopatico"
-"EHI-"
"Che stavi facendo prima?"

La sua affermazione mi ricordo che dovevo ancora chiamare Cico e scusarmi con lui.

-"cazzo devo fare una chiamata"
"Non puoi farla dopo?"
-"nono"

Non riuscii neanche a farle finire frase che subito presi il telefono e clicca sul contatto di Cico per chiamarlo.

-"tu devi stare zitta e muta" la avverti con finto sguardo minaccioso.

"Pronto?"
-" Uhm ciao Cico..."
"Oi stre tutto bene? Prima eri strano"
-"ecco si ti ho chiamato per questo- scusa se prima ti ho trattato male, mi spiace ero nervoso e-"
" Ehi calmo stre, non me la sono presa" ridacchio, facendomi spuntare un timido sorriso.

"Mi ero accorto che eri nervosetto, sembravi una palla di pelo infuocata, tipo un pokemon"
-"trovi sempre Il modo di insultarmi?"
"Ovvio, è il mio passatempo preferito e poi sei troppo carino da offeso"

Mi zittii arrossito.

"Uhm, insomma, quando vuoi puoi parlare"
"Lo so grazie... Ora scusa ma devo andare, una persona mi ha fatto un raid in casa" ridacchiai.
"Ush, digli A quella persona di picchiarti forte ma non troppo"
"Stronzo"
"Ciao gattinoo"
"Ciao deficiente"

Chiusi la chiamata, ancora un po' rosso dal soprannome 'gattino', Dio dalla sua bocca usciva così bene.

"Beh ora ho capito perché hai mollato quel sociopatico, con uno così lo avrei fatto pure io" si intromise Ginny.

-"Ma che- in che senso?
"Come in che senso, chi è quel tipo?"
-" Uhm il mio migliore amico-"
"Amo ma sei serio?"
-" si perché?"
"Boh pensavo foste tipo amanti segreti o sulla buona strada tipo un libro friends to lovers"
-" MA CHE- NONO"

"Amo ti piace palesemente, fidate de Ginny tua che di queste cose sono perfetta"

Mi fermai.
Provavo qualcosa per Cico? Io?

Lo so capitolo un po' corto e noioso mi dispi


𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘪 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘳𝘦? || StreCicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora