20 - She's at home.

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You're so damn pretty
If I had a type then baby it would be you
I know your ready
If I never lied, than baby you'd be the truth

Sabato 20 ottobre

Quel sabato notte Rockport era estremamente tranquilla, quasi tutte le case erano immerse nell'oscurità e nel silenzio più totale.
I lampioni accesi illuminavano l'asfalto, leggermente bagnato dalla pioggia che si era riversata sulla città quello stesso pomeriggio, creando piccoli fasci di luce ai bordi della strada.
Qualcuno era ancora in piedi a sistemare la cucina, ma in linea di massima il paese dormiva.

L'unica fonte di rumore proveniva da una villa in Lincoln Avenue.
Era una casa piuttosto isolata in cima a una piccola collina e circondata da una siepe piuttosto alta, che in quel momento riusciva a nascondere alquanto bene le mille luci colorate che si potevano intravedere attraverso le grandi finestre.

L'abitazione degli Allen era una delle più belle ed eleganti di Rockport, ma in quel momento sembrava più simile a una discoteca.
C'era gente ovunque, tutti ormai irrimediabilmente ubriachi. Le bottiglie non si contavano nemmeno più e Ivory ogni quarto d'ora doveva farne apparire delle altre sparse tra la cucina e il salotto, se non voleva finire l'alcool a serata appena iniziata.

"Oh ma andiamo! Ma quanto beve questa gente?" Si lamentò per l'ennesima volta, raccogliendo un paio di vetri vuoti di vodka.
Il mago accanto a lei ridacchiò. "Oh mia cara, non ne puoi avere un'idea." Le disse, prendendo una bottiglia di birra che era appena apparsa sul tavolino e bevendone un sorso.

La ragazza lo fulminò con lo sguardo, puntandogli un dito contro il petto più furiosa che mai.
Era sull'orlo di una crisi di nervi, i suoi genitori l'avrebbero ammazzata se solo fossero venuti a conoscenza di quello che aveva fatto e per di più un idiota della squadra di football aveva avuto la brillante idea di cadere, lanciandole addosso un bicchiere pieno di qualche sostanza appiccicosa. Se non avesse avuto la magia dal suo lato le sue nuove scarpe di Prada ne avrebbero risentito.

"Questa Jo è tutta colpa tua. -Strillò indicando casa sua completamente a soqquadro.- Tu mi hai convinta a fare questa stronzata!"
Jordy Miller la guardò con tutta la calma del mondo, sorridendo a mezza bocca. "Tesoro, hai partecipato a ognuna delle mie feste, avresti dovuto sapere a cosa andavi incontro. Senza contare che queste persone non escono da settimane, dovranno pur sfogarsi."

Ivory si lasciò andare a un verso frustrato, lanciando in terra le due bottiglie che ancora reggeva in mano e andandosene sbattendo i piedi sulle moquette.
Con una smorfia e uno schiocco di dita il moro fece sparire i cocci dal pavimento spostando poi gli occhi su Aaron, seduto proprio di fronte a lui.
"Cosa c'è?" Gli chiese scocciato, notando nello sguardo del lupo qualcosa di strano.

"Perché devi essere sempre così insopportabile?" Domandò al mago, accendendosi una sigaretta per cercare di far calare quell'assurda tensione che sentiva di provare.
"Non sono insopportabile." Jordy si lamentò, ferito che Aaron potesse pensare una cosa simile di lui dopo tutti quegli anni.
Quella questione gli fece storcere il naso e si chiese seriamente quali fossero i pensieri che il ragazzo faceva su di lui.
Si accorse improvvisamente che gli interessava saperli.

"Oh si che lo sei, quando fai così lo sei eccome." Ribatté il lupo, prendendogli la birra dalle mani e finendola.
"Così come?" Si incuriosì Jordy, non facendo neanche caso al fatto che gli avesse steccato l'alcool.
Il ragazzo alzò lo sguardo, facendo incontrare i loro occhi e sorrise a mezza bocca. "Quando ti comporti come se tu fossi al di sopra di tutti." Rispose semplicemente.

"Ma... io lo sono!" Scherzò, ricevendo uno schiaffo sulla nuca dall'altro. "Va bene va bene. -Alzò le mani in segno di pace.- Dimmi cosa pensi, ti ascolto." Buttò lì, sperando che l'altro fosse disposto veramente a rivelarglielo.
Aaron gli ciondolò davanti al naso la bottiglia di birra ormai vuota poggiandola poi con un tonfo sul tavolino da salotto.
"Hai qualcosa di più forte?" Domandò, approfittando per una volta sola della sua magia, per far apparire a loro piacimento ogni cosa con uno schiocco di dita.

The song of the forest.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora