11 - Passing in the shadows.

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We could be passing in the shadows, upping the risk of being found
When we're caught in the headlights


Jordy era immobile, appena oltre l'entrata della grotta, la luce violacea delle torce produceva giochi strani sulla pelle del suo viso, rendendola più scura di quel che fosse nella sua normalità.
Il giovane passava lo sguardo da Blake a Sirya non riuscendo a capire cosa ci potessero fare assieme loro due.
Specialmente nella grotta della famiglia Reyes.

La ragazza, che lo osservava intimorita, si schiacciò contro la parete alle spalle del moro, in modo da evitare di finire in mezzo a qualche discussione, visto il modo torvo in cui continuavano a guardarsi quei due.
Ethan invece era la pace fatta a persona, un mezzo sorriso gli increspava le labbra e sembrava che nulla lo potesse turbare, anzi, fu il primo a parlare smorzando la tensione creatasi nella stanza.
"Blake amico, siamo venuti a darti una bella notizia." Esclamò, venendo immediatamente fulminato da Jordy.
Il lupo scrollò le spalle come a chiedere cosa ci fosse che non andava, ma l'altro lo ignorò, fece un passo avanti trovandosi a un metro scarso dal suo migliore amico.

"Spero tu abbia una buona scusa per spiegarmi cosa ci fa questa umana qui dentro." Sibilò, con una voce bassa e roca.
In quel momento, se non fosse stato il suo amico di una vita, probabilmente Blake avrebbe avuto paura di lui.
Aveva uno strana luce negli occhi, ogni muscolo delle braccia era teso e il suo viso era una maschera di disgusto e rabbia.
Ma non gli importava quanto fosse arrabbiato, lei era una questione che non lo riguardava minimamente.

"Non credo di doverti dare nessuna spiegazione Jordy." Rispose calmo il moro, incrociando le braccia al petto.
"Ohh, invece si.- Rise nervosamente l'altro.- Ti sei per caso bevuto il cervello?"
"Non mi sembra di aver fatto niente per cui incazzarsi così. Hai bisogno di una candela per tranquillizzarti e dormire? Ne ho alcune nella credenza." Blake sorrise meschino, sapendo benissimo di star giocando con il fuoco.

Il rituale della candela bianca aveva sempre terrorizzato Jordy, fin da piccolo, pur trattandosi di una magia innocua.
Quasi tutti i maghi quando non riuscivano a prender sonno, accendevano un cero accanto al letto e ripetevano per nove volte il nome di Morfeo, il Dio del sonno. Si diceva che, se nel momento del rito pensavi ad una persona in particolare, riuscivi ad entrare nei suoi sogni come spettatore.
Il giovane mago aveva una paura folle. Temeva di immaginare persone che lo odiavano o persone che magari lui detestava, rendendogli impossibile anche solo provare a praticarlo.

"Non fare il simpaticone. Falla uscire, dobbiamo parlare di cose serie." Sbottò storcendo le labbra in una smorfia.
"Quelle cose può ascoltarle anche lei. Anzi, a dire il vero deve." Calcò con vigore l'ultima parola, talmente tanto che gli altri due non poterono ignorarlo.
"In che senso deve?" Chiese a quel punto Jordy con un cipiglio confuso sul viso.
Lanciava sguardi infuocati alla ragazza nascosta dietro il suo amico, facendola sperare di diventare invisibile all'improvviso.

"Abbiamo stipulato un contratto, Sirya dovrà essere messa a conoscenza di tutto. Quindi prego, puoi iniziare a parlare." Con due espressioni gemelle, Jordy e Ethan rimasero senza fiato alcuni istanti.
"Stai scherzando? Ti prego dimmi che scherzi Blake!" Ma quando l'altro scosse la testa, Jordy pensò sul serio che avesse completamente perduto la ragione, non c'erano altre spiegazioni plausibili. "Te sei veramente impazzito! Ma come cazzo ti è venuta in mente una cosa del genere? Hai stipulato un contratto magico con un'umana?"
Non poteva credere alle sue orecchie. Tutto ciò non aveva assolutamente senso.

"Non è contro la legge." Si difese il moro con un alzata di spalle.
Forse era una delle poche cose che un mago ed un umano potevano condividere, in un certo senso.
Non gli era permesso avere contatti di nessun genere ormai da anni, come non gli era permesso di curarli con la magia o fargli alzare il conto in banca.
Ogni sgarro di questo genere veniva punito severamente dal giudice supremo, ma non c'era scritto da nessuna parte che non potessero stipulare un contratto se entrambe le parti erano capaci di intendere e di volere.

The song of the forest.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora