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Mentre tornava a casa, la mente di Ruth si riempì dei ricordi del loro primo incontro.

Mentre tornava a casa, la mente di Ruth si riempì dei ricordi del loro primo incontro

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La primavera era ormai alle porte, e aveva deciso di concedersi una passeggiata. Le cose erano cambiate parecchio rispetto a qualche tempo prima, e la noia era diventata una compagna costante. Aveva deciso di staccare un po' dalla routine e dallo studio, concedendosi un po' di relax. Camminò per diversi chilometri, fino a raggiungere un parco che non visitava da tempo.

Nonostante tutto, il giardino era animato da gruppi di bambini che giocavano, tra altalene e scivoli, e da persone che passeggiavano con i loro cani. In fondo, non sembrava così male, pensò. Si sedette su una panchina con vista sul ruscello che attraversava il verde, e dopo aver ammirato il paesaggio per un po', decise di dedicarsi a una lettura leggera.

Quel fumetto era uno dei suoi preferiti, e lo rileggeva sempre volentieri, soprattutto quando desiderava sognare un po' di quella libertà che mancava nella sua vita. Tutto sembrava andare per il meglio, ma era così assorta nella lettura che non si accorse dell'arrivo di due disciplinanti.

Riuscì appena in tempo a nascondere il fumetto nella borsa e a estrarre uno dei dispacci del Partito, una delle poche letture autorizzate. I dispacci avevano sostituito i vecchi quotidiani e raccoglievano notizie da tutto il Paese, con una sezione più ampia dedicata agli eventi locali anche se era ben noto che ogni fatto di cui si parlava veniva controllato e filtrato dagli organi del regime. In altre parole, la gente veniva a sapere solo ciò che veniva considerato idoneo a far apparire il partito come l'unica fonte su cui contare per una vita serena e sicura.

I due disciplinanti, che si spostavano sempre in coppia, le fecero un cenno con il capo e un sorriso, e lei ricambiò il saluto, anche se in cuor suo provava una profonda repulsione nei loro confronti. Appena la superarono, però, l'espressione di Ruth cambiò e il suo volto si contorse di disgusto.

Non si era accorta, invece, che qualcuno aveva osservato divertito la scena.

Decise di cambiare posto, perché l'incontro con quei due individui aveva rovinato l'atmosfera. Lasciò la panchina e si diresse verso il ponte che passava il ruscello; avrebbe attraversato il resto del parco per tornare a casa. Dopo essersi stiracchiata, si avviò verso il suo obiettivo a passo spedito.

«Scusi? Le è caduto questo!» la richiamò una voce maschile.

Ruth si bloccò, appena superata la metà del ponte, e si voltò lentamente, sperando di non trovarsi nei guai.

Di fronte a lei c'era un giovane uomo, dai tratti asiatici, che le stava porgendo il suo fumetto. Per un istante, Ruth rimase pietrificata; quel titolo era stato bandito e poteva andare incontro a seri problemi.

Tuttavia, il ragazzo aveva un sorriso gentile e sembrava volerglielo restituire.

«Oh...» sussurrò lei, senza sapere cosa fare. Doveva ammettere che il fumetto era suo o negarlo?

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