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24 Settembre 2003. Austin, Texas.
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"Riecchice qua... 'nmezzo alle aquile e alle pistole."
Dovetti aspettare la fine di agosto prima di poter tornare da mio padre, stavolta insieme a mia madre. Dovendo iniziare le elementari, non avrei dovuto più avere quel piccolo problema chiamato Jean Kirschstein. Era impossibile averlo come compagno di classe, e questo mi tranquillizzò. Ma sarebbe stato impossibile andare a scuola a prescindere.
Arrivammo da mio padre il sedici settembre, dieci giorni prima del mio compleanno. Ero davvero emozionata, soprattutto perché papà aveva già organizzato tutto in anticipo, ignaro del disastro nascosto dietro l'angolo. Papà ci accolse a braccia aperte, e quando gli corsi incontro, lui mi prese in braccio, sollevandomi e facendomi ridere. Non seppi quanti baci mi diede sulle guance, ma il solletico che mi fece la sua barba non lo avrei mai dimenticato. Mi mise a terra, e salutò mia madre, con lo stesso entusiasmo e affetto che diede a me, solo che mi mise terribilmente a disagio quando si baciarono e mi coprii gli occhi disgustata, evitando così di vedere la reazione delle altre persone. Tolsi le mani dagli occhi quando immaginai di avere campo libero.
