Cap 4: Ognuno al suo posto🪑🍕

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Grace

Di poche cose sono certa nella vita, una di queste è che Aaron mi odia.

Mi chiudo in camera mia e mi butto sul letto. Mi sento strana. Ho voglia di iniziare questa nuova avventura ma al tempo stesso mi sento troppo fragile per farlo.

Decido così di chiamare Lillyrose, sono esattamente le nove e mezza locali, quindi tramite un veloce calcolo usando le dita (Sì, uso le dita per essere sicura , non rompete) , a New York dovrebbero essere le 13:30 , mia mamma è sicuramente in pausa pranzo

Il telefono fa due squilli e la voce di mia mamma chiara e limpida risuona nelle casse del telefono.

«Pulcino mio! finalmente ti sei ricordata di avere una madre. »

«Mamma, sono arrivata solo da poche ore. »

« Lo so, ma.. mi manchi terribilmente.»

Sorrido, ne avevo bisogno.

«Anche tu.»

«Allora, raccontami tutto. Come sono i tuoi colleghi? »

Alzo gli occhi al cielo.

«Discreti. »

«Discreti?!. Ok non ti piacciono.»

Mi rotolo nel letto e mi ritrovo a pancia in giù, sprofondo la faccia sul cuscino.

«Devo ancora conoscerli, l'ho visti troppo poco per capire davvero come sono.»

«Non ti abbattere amore, vedrai che ti troverai bene. Quando inizi? »

«Non lo so, Rayan, il mio tutor , deve ancora ritornare, mi farà sapere il programma, penso oggi a pranzo. »

«Chissà che meraviglia!!. Amore ti devo lasciare, ho un cliente, ci sentiamo stasera, ti abbraccio forte forte, pulcino mio! fatti valere.»

«Grazie mamma, a stasera. Un bacio. »

e riattacco.



Per 12:00, finalmente, sento del vociferare all'ingresso e capisco che finalmente sono arrivati. Chiudo il libro che stavo leggendo e con un salto scendo dal letto e mi incammino in sala.

«Hai visto che foto ho fatto alla mamma balena con il suo piccolo? » Sashiko mostra orgogliosa dalla sua macchina fotografica la foto a Jenna che le guarda soddisfatta.

Appena entro nella sala, Sashiko mi nota immediatamente e la sua espressione appagata si trasforma in quella di una vipera.

«Eccola. » dice pungente riferendosi a Jenna.

Jenna avanza verso di me e mi abbraccia.

«Grace! non vedo l'ora di andare a scattare insieme a te! Sono così curiosa di vedere come te la cavi. » mi dice tenendomi delicatamente le mani

«Oddio, hai le mani gelate. » gli faccio presente

Lei le toglie immediatamente e se le infila in tasca.

«Siamo state più di sei ore, in mezzo all'oceano davanti all'isola di Kodiak a -2 gradi. Non siamo mica tutte privilegiate come te, che rimani a casa al calduccio. » sputa il suo veleno la serpe Sashiko, spegnendo la fotocamera e facendo scocciare la lingua sul suo palato.

«Sono rimasta a casa, perché sono arrivata da poche ore , dopo un lungo viaggio, Sashiko, non di certo perché ho voglia di passare il pomeriggio a poltrire in casa. Anche perché se fosse così, non avrei fatto sette ore di aereo per venire a dormire in Alaska.» gli rispondo mettendomi proprio davanti a lei a pochi centimetri dal suo viso, sfidandola.

Wild Hearts - Il sogno di GraceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora