Grace
Il pic-up scomodo e vecchio di Aaron, non è proprio il massimo del confort per fare viaggi lunghi. Aaron è riuscito a coprirmi anche questa volta con Rayan e non ha avuto problemi a raccontargli una bugia, era calmo e tranquillo, sembrava proprio che stesse dicendo la verità, chiunque ci sarebbe cascato.
Ogni tanto Aaron si volta per guardarmi, forse per assicurarsi che io sia ancora viva e non in coma etilico , ed ogni volta che i suoi grandi occhi blu si posano su di me, io alzo il pollice facendo segno che è tutto ok. Anche se non è così, per niente direi. Le innumerevoli curve che bisogna fare per arrivare a casa di questo William mi fanno venire conati di vomito che riesco a trattenere e a buttare giù, la testa mi esplode come se avessi un martello che non da pace al mio cranio, ho le vertigini e freddo. Mi sento proprio uno schifo.
«Resisti, tra poco ci siamo. » la voce profonda di Aaron mi riscuote l'anima e mi fa perdere un battito. Mamma mia ma perché mi fa questo effetto?! è veramente stancante , è come sentirsi perennemente sulle montagne russe dell'emozioni con lui.
Non rispondo, fingendomi disinteressata, appoggio la fronte sul finestrino ghiacciato e chiudo gli occhi.
Dopo cinque interminabili minuti arriviamo davanti a una piccola baia, l'aspetto non è di certo bello come la nostra base, ma nonostante le sue piccole dimensioni, sembra essere proprio calda e accogliente.
Un uomo sulla settantina esce dal porticato con una grande pippa in bocca, ha i capelli bianchi lunghi, gli arrivano fino alle spalle, la barba crespa e lunga che gli ricopre le sue labbra sottili e due piccoli occhi azzurri. E' vestito molto leggero per le basse temperature che ci sono in zona, questo mi fa intuire che è da una vita che lui vive in queste zone e il freddo, ormai, non lo percepisce più come una persona normale.
Aaron parcheggia velocemente il pic-up davanti alla baita e scende di fretta, con un grande sorriso, sembra un bambino.
«William! » urla andandogli incontro.
Scendo dal pic-up trascinando ogni minima molecola del mio corpo, sembro un bradipo, accenno un sorriso e tiro su la mano per salutare.
William abbraccia Aaron sorridendo.
«E tu? chi sei? » mi domanda con voce roca, rivolgendo, adesso il suo sorriso a me.
«Grace.» sussurro in un sorriso imbarazzato e porgendogli la mia piccola e gelida mano.
William guarda la mano e poi me pensieroso, ma dopo pochi istanti, sorride amorevolmente, mi prende con forza tra le sue braccia e mi chiude dentro a un caloroso abbraccio. Un profumo di legna bruciata mista ad erbe aromatiche mi invade le narici.
«Cara Grace, tu hai proprio la faccia da post-sbronza! vieni ti preparo un toccasana che ti rimetterà in sesto. » mi apre la porta e mi fa segno di entrare.
I miei occhi scorrono verso Aaron che continua a ridere mordendosi l'interno della guancia e di risposta mi fa segno di entrare , indicando con il capo l'entrata della baita.
La baita da dentro è ancora più piccola di quanto pensassi, appena superata la soglia di casa, esattamente, sulla sinistra si trova una piccolissima cucina fatta tutta di legno, con un piccolo tavolo e delle sedie anche quelle tipiche di montagna, sulla destra invece una sala con un divano per massimo tre persone, un caminetto e un televisore, infondo al corridoio ci sono delle scale che portano alla zona notte. La cosa incredibile è che ogni dettaglio della casa è stile indiano, ha parecchie piume come addobbi e tappeti risalenti a quella tipologia di stile.
«Vieni Grace, accomodati vicino ad Aaron.» mi indica la sedia affianco ad Aaron e io faccio come mi ha chiesto, mentre lui mette sopra al fornello un po' di acqua calda a riscaldare. Poi apre uno sportellino, all'interno è tutto perfettamente in ordine, ogni vasetto di vetro è stato rinominato con un etichetta scritta a mano, descrivendo il nome della pianta. Agguanta due o tre vasetti da nomi impronunciabili e li versa all'interno del pentolino.
STAI LEGGENDO
Wild Hearts - Il sogno di Grace
Chick-Lit||Ciaoooo:)) questa è esattamente la mia seconda storia d'amore|| non voglio fare troppi spoiler, dico solo che Grace è spontanea, romantica, casinista, impacciata e il viaggio con la National Geographic in Alaska e l'incontro con Aaron cambierà tan...