II

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**L' incorntro di Kate con gli altri avengers lo salterò, perché sennò dovrei scrivere un capitolo per ognuno di loro. Spero che questo capitolo vi piaccia 🤭

Si trovavano sulla Stark Tower, in una grande stanza divisa in cucina e salotto. Ad un angolo della stanza iniziavano due rampe di scale. Al centro della cucina si trovava un tavolo di vetro intorno a cui erano radunati i futuri avengers. Peter indossava la tuta di spiderman con sopra i pantaloni della tuta. Shuri era vestita con un magnifico vestito bianco ornato di perle. Shang Chi indossava una camicia a righe axzurre e bianche e dei pantaloni bianchi. Kate era andata sul comodo con una felpona e dei pantaloni del pigiama.
"Ora sono le 9:00 in punto" esclamò Kate.
"Parker c'è, Shuri c'è, Shang c'è" ma Yelena e Victorye ancora non si vedevano.

Passarono 10 minuti.
"A quanto pare hanno cambiato idea" disse Peter.
Ma appena detta l'ultima parola, la porta si aprì. Entrò Victorye vestita con dei baggy jeans fin troppo larghi e una maglia sempre larga, dietro Yelena, sempre con la stessa faccia da assassina orfana in lutto incazzata. L'eyeliner sbavato dal sudore, con una crocchia spettinata, indossava dei pantaloni cargo e una felpa nera a collo alto.
"Non ti intromettere" stava dicendo Victorye.
"Zitta e cammina Sutcha" rispose dura Yelena.
Victorye non ribatté.
"Alleluja?" disse Shang chi.
Yelena gli lanciò uno sguardo che lo fece innervosire, e non poco.
Kate intanto, non riusciva a metabolizzare quell'informazione.
"Voi vi conoscete?!" esclamò accigliata.
"Non sono affarti tuoi" rispose bruscamente Yelena, con l'accento russo molto affermato.
Victorye le lanciò un' occhiata.
"Scusala. La conosco da fin troppo tempo. Lei e... Nat mi trovarono nascosta dentro un bidone dopo essere scappata... beh diciamo espulsa dalla camera rossa" raccontò Victorye senza troppi scrupoli. Non le era mai importato di nascondere la sua identità, in fondo, come Yelena, era orfana, senza fratelli o sorelle, amici o parenti. Non era nessuno.
Nella stanza calò il silenzio.
Yelena si a accigliò.
"Non è così tragico. Era arrivata alla camera rossa solo da poco tempo, e loro non l'avevano ritenuta idonea" disse velocemente poi.
Si sedette accanto a Shuri.
"Io sono Shuri" disse lei porgendo la mano.
Yelena la salutò con un movimento della testa.
Kate osservo lo scambio speranzosa di un gesto di gentilezza che non ci fu.
"Bene... direi di iniziare" disse poi.
Prese un telecomando e pigiando un tasto fece comparire un ologramma dal nulla.
"In questa stanza tutti hanno dei super poteri, giusto?" chiese Kate.
"abilità " la corresse Yelena.
Kate annuì sospirando.
"Peter, senso di ragno. Shuri, super tecnologia, Shang chi, gli anelli, Yelena... qualsiasi cosa tu possa fare. Io, arco e freccie, Victorye... quella cosa strana col fuoco" elencò indicando l'ologramma dove erano tutte rappresentate scene di combattimento di ognuno di loro.
Victorye sogghignò.
Kate continuò.
"Il nostro compito principale è di proteggere questa città, di far sentire le persone al sicuro, e soprattutto di farci vedere come veri supereroi, non come criminali, come capitò a Wanda, Cap, Hulk e Nat, ci siete?"
Gli YA (young avengers) annuirono.
"Questo significa che saremo gentili con tutti, a prescindere dal carattere -disse guardando Yelena- o da come ci è andata la giornata. Dobbiamo sempre lavorare di squadra, nessuno farà mai di testa sua e se lo farà, sarà fuori dalla squadra. -questa volta guardò Victorye- E so che sarà molto difficile, vista la differenza che c'è tra tutti noi. Per questo ho chiamato un'amica a darmi una mano" concluse indicando in un angolo buio della stanza da cui spuntò Cassie Lang, vestita da.... Cassie Lang.
"Questa è Cassie" la introdusse Kate.
Cassie strunse le mani a tutti, naturalmente esclusa Yelena.
Kate guardò la scena sorridendo.
"Bene. Ultime cose da dire. Da oggi questa è casa nostra, perciò Victorye togli le scarpe dal tavolo. Le camere da letto sono solo 5 perciò 4 di noi dovranno condividere le stanze.
Victorye sbuffò.
"Che cazzo è, un campus del college?!" esclamò.
Peter le fece segno di calmarsi.
"Non è un problema, io posso dividere la stanza con Shang Chi, ti va bene vero?" chiese a Shang Chi.
"Certo" rispose lui battendogli il pugno.
Kate aspetto un' altra proposta, ma non avvenne.
"Va bene, allora suppongo che la dividerò io con Cassie"
A Peter suonò il telefono.
"Cazzo è la sveglia, devo andare a lavoro" disse frettolosamente.
Victorye guardò l'orologio.
"Non è che mi dai un passaggio ragnetto? Se arrivo tardi pure oggi mi licenziano" gli chiese.
"Scusa Victorye, quello è solo per la mia ragazza, e poi ti conosco solo da qualche minuto"
E si buttò dalla finestra, mentre Victorye correva fuori dalla stanza imprecandogli contro.

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