Questo capitolo è dedicato al personaggio di Victorye, essendo un personaggio inventato, ma comunque molto importante, è quello su cui si presterà più attenzione. Naturalmente la storia non riguarderà solo lei e ci saranno capitoli personalizzati anche per gli altri personaggi.
Kate guardò il foglio. "2 avenue, 94th street... è questa" pensò. Era notte inoltrata e a New York nevicava. La porta dell'edificio era sbarrata, così Kate si arrampicò fino ad arrivare alla scala d'emergenza. Arrivò ad una porta di metallo scuro. Non ebbe nemmeno il tempo di bussare che la porta si aprì.
-Oh salv- Kate si ritrovò una sciabola puntata al collo.
-Chi sei?- domandò la persona all'interno.
-Kate Bishop... Hawkeye- balbettò Kate.
La persona abbassò la sciabola e uscì allo scoperto. Una ragazza sui 20 anni, con dei capelli d'orati che si adagiava sulle sue spalle. La pelle chiara come panna, il viso pieno di lentiggini, come se fosse stato schizzato di caffè. Indossava i pantaloni del pigiama e una maglia oversized che le arrivava fino alle cosce.
-Una supereroina...che sorpresa- commentò sarcasticamente.
-Posso entrare?- chiese Kate.
-Ma si, certo, invito sempre sconosciuti in casa mia a mezzanotte inoltrata- disse rientrando in casa.
Kate si fermò sulla soglia.
-Entra, su- aggiunse sbadigliando -Io sono Victorye Castellan-
-Lo so- le rispose Kate -So che è un orario insolito ma ho avuto una giornata veramente complicata. Ho una proposta da farti- disse poi ponendole una serie di fogli. Victorye chiuse la porta e poi prese i fogli e iniziò a leggere.
(Kate non era mai stata brava con le parole, quindi aveva riassunto il tutto in un contratto)
Victorye finì di leggere e appoggiò i fogli sul tavolo. Fece un gran sospiro e poi lanciò un' occhiataccia a Kate.
-Come fate a sapere che io ho una super "abilita"?- chiese.
-Girano filmati su Internet, e con la tecnologia Stark siamo riusciti ad individuarti- rispose Kate fiera.
-Se ti dicessi che non ho intenzione di far parte del tuo team di burattini cosa faresti?- la sfidò Victorye.
Kate sbuffò. Poi si avvicinò a Victorye.
-Dovrei ucciderti- rispose ferma.
Victorye portò una mano all'elsa della sciabola.
-Sto scherzando!! Per Dio, non sono così cruenta. Però non ne sarei felice- aggiunse arretrando.
Victorye diede un'altra occhiata al contratto. , mentre Kate si guardava intorno.
-Vai all'università?- chiese notando una felpa con scritto Columbia University.
-Mhm no. Non è mia quella...è di mio fratello- rispose Victorye con gli occhi fermi sul contratto.
-Quindi non vai all'università e lavori da Starbucks- disse Kate indicando il grembiule attaccato alla maniglia della porta.
Victorye alzò gli occhi dal contratto.
-Sei qui per mettermi in imbarazzo o cosa?- disse frustrata. Kate fece spallucce.
-Dico solo che, se è questo quello che vuoi farne del tuo futuro, buon per te, sennò la mia proposta è più allettante- si sporse sul tavolo per arrivare al contratto. -Ci sono due possibilità, si e no. È come un test a crocette. Hai solo bisogno di una penna e di buon senso- continuò, indicando i quadratini ancora vuoti a fine contratto.
-E se avessi solo una di queste cose?- chiese Victorye con tono di sfida.
-Spero che sia il buon senso, la penna ce l'ho io- disse Kate sorridendo.
Victorye la prese, ma subito dopo la poggiò sul tavolo. Kate però non si scoraggiò.
-Hai tempo fino a martedì. Saremo tutti alla Stark Tower. Alle 9:00. Pensaci- detto questo, Kate si diresse verso la porta ma si fermò alla soglia.
-Ci sarò- disse Victorye.
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Where everything has begun; Young Avengers
ActionKate bishop viene incaricata da un manager inaspettato di creare una nuova squadra di supereroi, essendo che la grande mela ne era rimasta sprovvista. Ma questa risulta essere un impresa assai complessa, e quando tutto sembra essersi risolto, ecco c...