'Cause you & I, we were born to die.
❝Facciamolo, allora. Tanto, non importa cosa, siamo tutti destinati a morire.❞
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.La mattina dopo, apro gli occhi e accanto a me c'è il vuoto grigio del materasso. Mi metto seduto per controllare in giro alla stanza, ma di Taehyung nemmeno l'ombra. Ho un bruttissimo presentimento.
Mi alzo dal letto e vado in cucina, notando un biglietto sulla penisola:
Sono in spiaggia. Vieni, se vuoi.
Porta le foto.
-Tae«In spiaggia? É pazzo?» penso ad alta voce, fiondandomi in camera da letto per cambiarmi. Indosso i vestiti del giorno prima e prendo tutte le foto che aveva scattato, uscendo di casa più veloce che posso. Ho davvero un brutto presentimento.
Noto la sua auto parcheggiata nel garage. É andato in spiaggia a piedi? Ma lo sa che dista più di cinquanta chilometri da qui?
Apro la sua auto e vedo le sue chiavi appoggiate sul sedile del conducente. Come se avesse progettato tutto dal primo momento.
Entro nella macchina e metto in moto, facendo retro-marcia per uscire dal garage. In strada, premo sull'acceleratore con tutte le mie forze e, con la coda dell'occhio, noto un altro biglietto sul sedile del passeggero:
Ah, e scusa se non te l'ho detto prima, quando arriverai io probabilmente sarò già morto.
-Tae«Che cazzo significa?!» quasi urlo, colpendo il volante così forte che i miei palmi iniziano a sanguinare. Continuo a guidare ad una velocità disumana, fin quando i miei occhi si posano su una videocassetta, appoggiata sul cruscotto. C'è un biglietto sulla cassetta:
Per Kook.
Accosto vicino ad un autogrill e indosso le cuffiette che sono attaccate alla videocassetta, premendo il tasto per farla partire. Si sentono dei rumori dovuti al nastro abbastanza vecchio, e poi la voce di Taehyung mi riempe i timpani.
Bip, Bip, Bipppp
«Jungkook, come stai?
Ti sto guardando in questo momento, il tuo corpo dormiente é ancora più erotico di quello sveglio.
Vedi la seconda foto nel mucchio che ti ho detto di prendere? Quello sei tu ora, non sei bellissimo?»Prende una piccola pausa prima che la registrazione continui. Non proferisco parola, ascoltando la sua voce storpiata dai rumori stridoli del nastro che scorre.
«Lo so, lo so. La videocassetta é proprio pessima, ma era l'unica che avevo. L'ho visto fare in un film. Dicono che sia il migliore modo per dire addio ai propri cari.»
«Jungkook, non voglio che ti preoccupi per me. So che ti ho detto di venire in spiaggia, ma solo perché altrimenti avresti scoperto della mia morte solo al telegiornale.»
Nella registrazione, lui sospira, prima di continuare a parlare.
«Immagino che tu voglia sapere il perché di tutto questo.»
«Ti invito a fare un passo indietro.
17 novembre, 2019.
Abbiamo firmato il contratto, quel contratto che mi ha cambiato la vita. E non é per essere poetico, mi ha davvero cambiato la vita. E forse l'ha cambiata anche a te.»Annuisco tra le lacrime, stringendo tra le mani la videocassetta.
«Perché pensi che io abbia accettato di scoparti ogni giorno per cinque anni?»
«Ero disperato, cinque anni fa.
I miei genitori erano morti pochi mesi prima e io ero rimasto completamente solo, senza un posto dove andare.»«E poi, ho incontrato te. Aprile del 2013.
Jeon Jungkook, il cameriere
più bello del locale.
Mi sei piaciuto dal primo momento.
Abbiamo iniziato a frequentarci prima solo come amici, poi come qualcosa di più.»Sorrido spontaneamente, al ricordo di quei giorni.
«E poi il contratto.
Da subito, sono rimasto stregato dai tuoi modi di fare le cose.
"Chissà se è così gentile anche tra le lenzuola?" mi ero chiesto. Ed avevo proprio ragione.»«Tu non eri affamato, come lo ero sempre io. Tu eri delicato, gentile, amorevole. E il mio cuore lacerato si riempiva di giorno in giorno, grazie a quel tocco.
"Toccami sempre di più, Jungkook."
Mi ero ritrovato a pensare.»«E un giorno mi dicesti una cosa che non dimenticherò mai, mentre pensavi che stessi dormendo:
"Forse non voglio essere
solo il tuo amante."
Cazzo, avrei voluto sposarti in quel preciso istante.»Ridacchio piano. Lui sospira e io capisco che la registrazione sta per terminare. Le mie mani iniziano a tremare.
«Ti ho amato, Jungkook.
Ti ho amato dal primo momento che il mio sguardo si è posato su di te.
Ho resistito cinque anni, oggi scade il contratto.
Devo andarmene.»«Perché il problema tra noi due, Jungkook, è che entrambi abbiamo paura della morte.»
Bip, Bip, Bippp.
Tolgo le cuffiette e guardo la videocassetta per minuti interi, le lacrime scendono senza sosta dai miei occhi rossi. Decido di ripartire solo dopo un quarto d'ora, spinto dal desiderio di vederlo un'ultima volta.
Guido piano fino alla spiaggia, parcheggio e scendo dall'auto. Scendo sulla spiaggia, le mie scarpe si riempiono di sabbia. Alzo lo sguardo sul mare, e vedo un corpo galleggiare sulla superficie dell'acqua.
Mi avvicino e prendo Taehyung in braccio. Non lo ricordavo così pesante. Esco dall'acqua e adagio il suo corpo inerme sulla sabbia. La sua bellezza è surreale. Mi abbasso per baciarlo un'ultima volta e prendo il telefono.
«Pompe funebri Osiride. Cosa possiamo fare per lei?»
«Una persona è morta in spiaggia.»
«Mi dispiace, signore, condoglianze. Chi é questa persona? Arriviamo subito»
«È il mio ragazzo. Lui... venite presto, per favore.»
★𝙰𝚗𝚐𝚘𝚕𝚘 𝚊𝚞𝚝𝚛𝚒𝚌𝚎★
𝙳𝚎𝚟𝚘 𝚊𝚖𝚖𝚎𝚝𝚝𝚎𝚛𝚕𝚘, 𝚜𝚌𝚛𝚒𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚍𝚒 𝚞𝚗𝚊 𝚖𝚘𝚛𝚝𝚎 𝚙𝚛𝚘𝚙𝚛𝚒𝚘 𝚖𝚎𝚗𝚝𝚛𝚎 𝚟𝚒𝚎𝚗𝚎 𝚙𝚛𝚘𝚟𝚊𝚝𝚊 𝚜𝚞𝚕𝚕𝚊 𝚙𝚛𝚘𝚙𝚛𝚒𝚊 𝚙𝚎𝚕𝚕𝚎, 𝚎̀ 𝚍𝚊𝚟𝚟𝚎𝚛𝚘 𝚝𝚎𝚛𝚛𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎.
𝙱𝚘𝚛𝚗 𝚝𝚘 𝙳𝚒𝚎 𝚎̀ 𝚐𝚒𝚞𝚗𝚝𝚊 𝚊𝚕 𝚝𝚎𝚛𝚖𝚒𝚗𝚎.
𝙿𝚊𝚜𝚜𝚊𝚝𝚎 𝚞𝚗𝚊 𝚋𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚊𝚝𝚊<3
~𝙷𝚎𝚒𝚍𝚒♡︎✰
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ℬ𝗢𝗥𝗡 𝗧𝗢 𝗗𝗜𝗘 | ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ ᵏᵒᵒᵏᵗᵃᵉ
Fanfiction❝Facciamolo, allora. Tanto, non importa cosa, siamo tutti destinati a morire.❞ Sette giorni. Sei volte. Sei orgasmi, tutti i più belli delle loro vite. Taehyung e Jungkook sono due anime pericolosamente affini, due fiamme destinate a non spegnersi...