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FELIX

-Voglio sapere esattamente che sembianze ha l'uomo che ti ha ridotto in questo stato!- Brian sbattette le mani sulla scrivania del suo studio, adirato. -Dimmelo!- urlò, un'ultima volta.

-Non lo so!- esclamò, Felix, sentendo gli occhi pizzicare. Sapeva chi fosse, sapeva il suo nome. L'aveva letto quando l'uomo aveva preso il suo documento per prenotare la camera. Ma sapeva anche che Brian non fosse la persona migliore al mondo e che era in grado di fare l'impossibile per difendere il proprio lavoro.

-Stronzate!- borbottò, sedendosi sulla propria poltrona. -Da ogni sera a questa parte sei pregato di farlo presente alla guardia appena si avvicinerà di nuovo a voi, chiaro?!- Domandò, mettendo a posto dei fogli sulla scrivania. Felix annuì. -Non posso rischiare che qualcuno danneggi le mie puttane. Ho una reputazione da mandare avanti-

-C-cosa vorresti fargli?- domandò, il biondo. Vide gli occhi scuri dell'uomo dinanzi a lui quasi luccicare.

-Niente che possa interessarti- alzò le spalle. -Puoi andare, Felix- il ragazzo annuì, facendo per tornare indietro, quando sentì di essere nuovamente chiamato.

-Senti.. prendi qualche giorno di pausa. Torna direttamente questo fine settimana- Felix spalancò la bocca, sorpreso.

-D-davvero?- chiese.

-Certo. Non puoi lavorare ridotto in questo stato-

*

-Credevo fossi morto, amico- Felix rise alle parole di Robin, mentre preparava, dopo moltissimo tempo, per la prima volta, il pranzo.

-Davvero, non pensavo fosse così. Vorrei mi picchiassero più spesso- scherzò, ovviamente non era di buon gusto, ma davvero non sapeva se fosse meglio star bene o rimanere a casa senza svolgere quel lavoro anche se con qualche livido.

-Non scherzare. Molti di noi ci lasciano la pelle in questo modo. Non sai mai chi puoi avere davanti- Felix annuì, bloccando il telefono tra la spalla e l'orecchio.

-Mi ha chiesto di dirgli chi fosse- disse.

-Beh, l'hai fatto?-

-Ovvio che no! Lo ucciderebbe- rispose, quasi immediatamente, il biondo.

-Che te ne frega? Se lo merita dopo ciò che ha fatto. Poi sarebbero gli uomini di Brian a farlo, non tu-

-Si ma è come se lo facessi io- rispose, ovvio, Felix.

-Sei troppo buono per questo mondo, amico. Ancora mi chiedo come sia finito a fare ciò- scherzò Robin, facendo però di colpo intristire il più piccolo. -Allora.. quando tornerai?- domandò.

-Venerdì- disse, semplicemente, pensando che quella pausa avrebbe avuto una fine.

-Cazzo, tre giorni! Di lusso, amico- rise, il castano prima di urlare, facendo sì che Felix allontanasse il telefono dall'orecchio. -Cazzo! Il mio gatto ha lanciato l'ennesimo bicchiere a terr- non finì di pronunciare la frase che il telefono si staccò, lasciando Felix da solo a ridersela.

*

Quei giorni passarono in fretta. Tra la felicità di Sarah e la spensieratezza del biondo, approfittando di ogni secondo per passarlo insieme. La bambina aveva persino evitato di andare un giorno a scuola per stare più tempo col fratello che non vedeva mai così tanto ormai da anni. Ma purtroppo si sa che le cose belle durano davvero poco. Così, il venerdì arrivò. La sveglia suonò alle sette, come ogni mattina, ma Felix aveva in mente qualcosa di diverso, qualcosa che non facevano da un po'.

-Colazione fuori?- domandò, mentre metteva la merenda nello zaino della bambina.

-Si!- urlò, felice, iniziando a saltellare. Felix se lo sarebbe aspettato.

Pureness - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora