La mamma di Harry per fortuna non si era accorta della mancanza del ragazzo nella sua camera a così tarda notte. Infatti, era arrivato a casa con un sorriso sulle labbra che andava da un orecchio all'altro: era riuscito a parlare con Niall e aveva fatto una nuova amicizia. Ovviamente si era promesso a se stesso di mantenere la bocca chiusa e di non dire assolutamente niente di quella storia a nessuno, neppure a sua mamma. Louis doveva rimanere un segreto tra lui e l'altro. Harry appena varcò la soglia della scuola era particolarmente felice perchè aveva incontrato Louis e quella sera sarebbe andato a trovarlo nuovamente. Non era riuscito a dormire molto - perso troppo nei suoi pensieri - ma era comunque vispo come una volpe: non vedeva l'ora!
In tutta quella giornata iniziata per il meglio, di certo non si aspettava che i bulli si ripresentarono per prenderlo nuovamente in giro. Zayn e Liam presero posto davanti alla figura mingherlina e fragile di Harry, con la testa china e i libri stretti al petto. Sembrava tremasse, ma cercò di non farlo vedere ai due bulli proprio davanti a lui.
«E questi? Appunti sul compito di storia?» Detto ciò, Zayn gli diede una spinta facendolo cadere sul pavimento, ed Harry non era riuscito a tener salda la presa che aveva contro i suoi appunti e questi gli volarono per tutto il corridoio. Risate, schiamazzi, prese in giro arrivarono alle sue orecchie ma tutto ciò che riuscì a pensare fu: «Louis cosa avrebbe pensato di me, sapendo di tutto questo?». Harry rimase a terra, immobile, perso tra i suoi pensieri e deciso da non farsi più prendere in giro dai bulli che erano ancora a ridere sopra di lui. «Harry la checca pelle e ossa non riesce ad alzarsi? Vieni che ti do' una mano, principessa.» Liam lo prese per il gomito per farlo alzare e poi lo lasciò di nuovo, facendolo cadere a terra nuovamente. «Oops, scusa!» Risero. Ad Harry quelle risate non piacevano, non voleva sentirle più. Si chiese invece come sarebbe stata quella di Louis. Dolce e soave come la sua voce?
I bulli se ne andarono e Harry, in religioso silenzio, raccolse ogni foglio rimasto sul pavimento. Era in quei momenti che Niall gli mancava più di ogni altra cosa al mondo. Niall sarebbe riuscito a difenderlo, l'avrebbe alzato da terra e poi si sarebbe scagliato contro i suo bulli per poi urlargli che questo era brutto, che non andava fatto. Poi sarebbero andati alla pizzeria di fianco alla scuola, e Niall si sarebbe abbuffato facendolo ridere. Avrebbero parlato di tutto e niente per poi salutarsi e andare a casa. Questo di Niall gli mancava: la semplicità.
Harry non si accorse di star piangendo fin quando si toccò una guancia che prudeva. Niall non avrebbe voluto vederlo piangere, il biondo odiava vedere le persone tristi.
Mandò un messaggio a sua madre per avvertirla che non sarebbe tornato a casa per mangiare ma che avrebbe presto qualcosa alla pizzeria - cosa che invece non fece; non appena vide il cibo gli venne da vomitare. Si fece una passeggiata tranquilla, pensando alla sua vita di prima e a come era tutto più semplice quando Niall era accanto a lui. Pensò anche a Louis e a cosa stesse facendo in quel momento tutto solo, in quel cimitero. Rifletté che la vita - la non-vita? - di Louis dovesse essere davvero difficile. Come poteva passare ogni momento della sua vita da solo, in un cimitero e a vivere con la consapevolezza di essere qualcosa di... non vivo? A Harry quella vita non sarebbe piaciuta, decisamente, ma forse lui poteva cercare migliorarla in qualche modo, no? Allora Harry, con un sorriso stampato in viso, accelerò il passo e si diresse verso il cimitero tanto temuto con all'interno il ragazzo-scheletro più bello del pianeta.
Quando Harry arrivò al cancello arrugginito, posò i libri che ancora teneva in mano e spinse appena per aprirlo. Riprese gli appunti e si incamminò verso la tomba di Zibet - Harry aveva una buona memoria, quindi fu facile ricordare dov'era la casa di Louis. Il cuore gli prese a battere quando lo vide seduto di spalle rispetto a lui. La schiena larga e la tunica nera che gli copriva il capo.
«Hey.» lo salutò, e quando Louis si girò, gli sorrise.
Louis era stupito; non sarebbe dovuto arrivare quella sera? Gli si illuminò l'occhio azzurro e sorrise di rimando, prendendo alla sprovvista Harry che rimase incantato alla vista di quei denti bianchi e perfetti. «Ciao!» Louis rispose, per poi spostarsi un po' di lato facendo spazio al riccio che si era avvicinato appena. Lo fece sedere accanto a lui, ringraziando il cielo di non aver chiamato zio Werther dall'oltre-tomba. «Possiamo andare a sederci laggiù?» Indicò la tomba di Werther poco lontano da lì, forse per sentirsi più protetto, e dopo che Harry ebbe annuito, si avvicinarono e si sedettero a pochi centimetri dall'altro.
«Beh? Come va?» Harry non smise di sorridere un attimo e Louis non era da meno. Se il moro avesse avuto un cuore, in quel momento, avrebbe battuto fortissimo contro la gabbia toracica. Pensò che era bello stare accanto a Harry e poterne sentire i battiti del cuore, il suo odore di menta e la voce roca. «Bene, credo. Tu?» Louis si preoccupò di rispondere educatamente proprio come sua mamma gli aveva insegnato; non voleva fare brutta figura davanti a Smeraldo.
«Tutto apposto, grazie.» Harry annuì e poi guardò in basso, stropicciando appena un foglio degli appunti che teneva in grembo.
«Cosa sono?» Harry alzò la testa e incontrò un bellissimo sguardo illuminato del colore del cielo. Pensò che Louis era bellissimo che una fine così tremenda non era giusto la stesse portando lui.
«Appunti.» Rispose con voce roca e sguardo incantato a quello del liscio che adesso lo guardava con ammirazione. «Mi insegneresti a scrivere?» Louis aumentò il sorriso così tanto che Harry ebbe voglia di piangere per quando bello apparisse così felice. E chi era Harry per rifiutare una simile offerta? Annuì e prendendo carta e penna, mettendosele in grembo insieme ai fogli. «Ma poi mi devi un favore!» Harry ridacchiò e Louis annuì con energia. E se Louis avesse avuto un cuore sarebbe strabordato di felicità.
Fu quando Harry ricevette la chiamata da sua mamma di ritornare a casa che i due giovani si divisero con la promessa di rivedersi la sera stessa. E forse ne Harry ne Louis sarebbero stati più soli con la consapevolezza di tenersi compagnia a vicenda.
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Sì, sono pazza e ancora sì, è l'una e mezza.
Ma, diamine, sono così impegnata in questi giorni che non trovo nemmeno il tempo di aggior-
No, okay, me ne ero dimenticata *coff* *coff*
Ma spero mi perdoniate se aggiorno ora :'))))Beh, è un capitolo un po' corto in effetti, ma scusatemi anche per questo.
E... cosa ne pensate dei Larry? Non sono stupendi?Uhm, ringrazio le persone che leggono e recensiscono la storia anche se ce ne sono poche
(spero tantissimo che qualcuna si faccia avanti :') ci tengo molto),
quindi vi ringrazio...Vi do' un consiglio da scrittrice della storia...
Anche se corto, il capitolo è di vitale importanza e ci sono molte cose che troveremo anche nei capitoli a seguire.Quiiiindi, beh, buona notte e un bacione.
La vostra, Charly Baby
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Without Heart // L.S.
FanfictionLouis è speciale. E' morto ma... cammina. Può sembrare uno zombie, certo, ma lui si definisce solo diverso. Essendo morto non ha propriamente un vero corpo - solo ossa e qualche carne rimasta attaccata in alcuni punti. Abita nel cimitero di Holmes C...