Venerdì pomeriggio Harry tornò a casa dopo una lunga e straziante giornata di scuola, dopo essere riuscito, nei giorni precedenti, a rimettersi in pari con tutte le materie, le verifiche, le interrogazioni e le ricerche che aveva lasciato indietro per motivi fin troppo validi - ovvero Louis. Era esausto tanto da ponderare seriamente di dare buca a Louis per la serata, infilarsi una tuta e passare qualche ora sul divano prima di mettersi a letto e dormire per ore. Ma aveva promesso al ragazzo-scheletro che sarebbe andato nuovamente a fargli compagnia presso il cimitero. In quei due giorni non avevano fatto altro che starsene seduti su una grande roccia posta proprio davanti alla tomba di Niall, scrivendo. Louis stava incominciando ad imparare l'alfabeto e la prima cosa che volle scrivere sul pezzo di appunti che Harry aveva tenuto in mano era proprio il nome di Smeraldo - «Aspetta, c'è la "H"? Poi la "E", giusto? No, non è così.». Un tale disastro per le prime lezioni, ma poi lo scheletrino se l'era cavata dopo due o tre volte di sbuffi da parte del suo insegnante. Si erano dati anche appuntamento fisso: dalle nove alle undici alla solita e sporca roccia da Niall. Louis aveva scoperto anche chi era quel ragazzo nella tomba con cui Harry fosse solito parlare; Niall, il suo nome; capelli biondi tinti, sguardo felice e risata contagiosa. Harry non era ancora pronto per parlare di come Niall era morto e a Louis andava bene così.
Harry non voleva deludere Louis non presentarsi al solito appuntamento - erano appuntamenti, giusto? - anche perchè non poteva ignorare l'attrazione innegabile che era scattata per Louis dal primo istante e che continuava ad aleggiare ogni qual volta si trovavano vicini. Così, dopo essersi fatto una doccia rilassante che gli distese i muscoli del copro, indossò i jeans migliori che possedeva, così attillati da lasciar ben poco all'immaginazione e una camicia verde scuro che esaltava il colore dei suoi occhi. Si guardò per un'ultima volta allo specchio e decise di poter partire. Uscì dalla finestra - come sempre - e cominciò a incamminarsi.
Quella notte Holmes Chapel sembrava splendere sotto i raggi lunari che riflettevano sulle auto o sulle vetrine dei negozi, e Harry pensò che forse era solamente la sua immaginazione e che era solamente colpa del suo umore raggiante. Era felice, per davvero questa volta. Tutto sembrava andasse per il meglio, come ad esempio a scuola e di come i bulli sembravano non infastidirlo più, troppo occupati a maltrattare il nuovo arrivato a scuola di cui Harry nemmeno voleva far conoscenza. A lui bastava Louis. O di come anche Louis, una sera, si era avvicinato a lui e aveva appoggiato la testa sulla sua spalla, in silenzio. E Harry pensò che quello fu il momento migliore della sua vita, almeno fino a quando Louis, in un'altra notte a farsi compagnia, aveva stretto le loro mani insieme e le aveva strette. Ad Harry sembrava volesse scoppiargli il cuore dal petto ogni volta un singolo sguardo di Louis gli bruciava la pelle. Smeraldo aveva anche incominciato a mangiare - pranzo, merenda e cena, incredibile! C'era stato qualche inconveniente in bagno a vomitare per aver mangiato troppo - il suo stomaco non era abituato a digerire tutto quel cibo in una volta sola. Anne aveva pianto di felicità, di nascosto certo, quando vide suo figlio al tavolo da pranzo divorare il piatto di spaghetti all'italiana, ed era convinta ci fosse qualcuna nella sua vita da renderlo talmente felice da ricominciare a mangiare.
Harry entrò nel cancello e con passi svelti si diresse verso la roccia di fronte a Niall. «Hey» salutò il suo migliore amico sorridendo allafoto posta sulla pietra di cemento. Il riccio si guardò intorno, cercando dei capelli lisci, un occhio azzurro e labbra sottili poste in un sorriso. Ma nessuna traccia di Louis. Harry guardò l'orologio, forse era arrivato troppo in anticipo e Louis non si era ancora presentato, ma quando guardò l'orologio capii che quello in ritardo era solamente Louis. Aspettò, sedendosi sulla grande roccia e prese a torturarsi le mani con un magone allo stomaco e il cuore battere forte. Dov'era il suo Louis?
Dopo aver aspettato abbastanza, decise di andarlo a cercare e si incamminò verso la tomba di Zibet - casa di Louis. Quando ci arrivò, sorrise, eccolo lì; il cappuccio nero tirato giù, la schiena ricurva ed era accucciato a terra a... cercare qualcosa?
«Ma dov'eri finito?!» ridacchiò.
Louis, prendendosi uno spavento, cadde col sedere a terra e non appena vide che quello era Harry allora sorrise. Smeraldo quasi non notò il fiore che Louis teneva tra le mani. Aspettate, un fiore? A Harry quasi venne un colpo al cuore, quando lo vide alzarsi e avvicinarsi a lui nascondendo il fiore dietro di se.
«Scusa, ma ero occupato a cercarti una c-cosa. E' un pensiero inutile e forse non ti piacerà nemmeno ma... ma non sapevo cosa regalarti e io-»
«Louis.» Harry lo interruppe, con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro e il cuore che sembrava scoppiargli dal petto. Louis, senza dire un'altra cosa, porse la mano che conteneva il piccolo fiore, lo porse a Harry e si tirò sul il cappuccio per nascondersi dalla vergogna. L'altro quasi si immaginò di poterlo vedere arrossire dietro la tunica. Harry sorrise perchè adesso sì, che era veramente felice. Il cuore che batteva nel petto e la consapevolezza che forse, solo un po', poteva piacere a Louis.
Louis, d'altro canto, era restato tutta la mattinata in compagnia di zio Werther raccontandogli di quanto gli piaceva Harry e di come ogni suoi gesto, sguardo o movimento lo facesse sentire felice. Lo zio gli aveva consigliato un miliardo di cose per poter far capire cosa provava verso il riccio e Louis non aveva intenzione di fare la prima mossa. Gli aveva consigliato come, ad esempio, potesse baciarlo sulla guancia, oppure donargli un regalo dolce, o come potesse abbracciarlo o mettergli la testa sulla sua spalla, o anche solo semplicemente stringergli la mano. Louis solo due di queste prese in considerazione; e le fece. E quei piccoli pezzi, seppur piccoli, gli si ripetevano nella testa come film; gli occhi di Harry si erano illuminati di quel verde che lo faceva impazzire. Louis se avesse avuto un cuore, in quegli istanti, sarebbe scoppiato da quanta felicità potesse contenere. A zio Werther ovviamente glielo aveva detto e gli consigliò di fargli un dono - «Un dono zio Werther? Ma io non posseggo nulla!» egli gli aveva sorriso e poi... poi si era ritrovato lì, a porgere un semplice ed umile gesto - che gli sembrò tanto stupido da sotterrarsi da solo - ma che fece illuminare così tanto gli occhi di Harry da venirgli la voglia di saltargli addosso e baciarlo, baciarlo e ancora baciarlo.
Fu Harry ad avvicinarsi e abbracciarlo talmente forte da spezzarsi quasi le ossa sporgenti; a Louis non importò. Fu magnifico a detta di Louis, e fu perfetto a detta di Harry. Rimasero in quella posizione per quelle che sembravano ore ed è proprio quando fu l'ora di andare che accadde. Harry si sporse e baciò la guancia ruvida di Louis. Smeraldo si allontanò col proprio fiore e sorrise. Louis rimase pietrificato, sciogliendosi come gelato al sole appena si rese conto di cosa era successo. Si toccò la guancia e... sorrise.
Aww, ma non sono dolciosi?
Il loro primo bacio sulla guanciaaa *muore*Uhm, innanzitutto ringrazio chi sta leggendo questa storia,
e secondo, vorrei ringraziare chi recensisce :)Vi consiglio anche di passare all'altra mia storia che si sta per concludere,
è comunque Larry ed è un po' diversa da questa.Nel prossimo capitolo succederà qualcosa di meraviglioso che nessuno di voi sicuramente si immagina...
Ma io rifletterei molto sul favore che Louis deve a Harry e sul fatto che, uhm, lui può far resuscitare i morti.Dedico il capitolo a ZaynZapZap che sempre mi fa sorridere con i suoi commenti. Grazie mille tesoro :)
Ecco, troppi spoiler ora hahaha
A domenica prossima!!
Un bacione
Charly Baby
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Without Heart // L.S.
FanfictionLouis è speciale. E' morto ma... cammina. Può sembrare uno zombie, certo, ma lui si definisce solo diverso. Essendo morto non ha propriamente un vero corpo - solo ossa e qualche carne rimasta attaccata in alcuni punti. Abita nel cimitero di Holmes C...