Quella mattina Louis era andato a svegliare presto lo zio Werther - uno zio che non era realmente suo parente - dalla sua tomba, poichè era da un po' che loro due non parlavano e a Louis mancavano i momenti che passavano insieme. Werther non era altro che un gentil uomo che aveva vissuto sulla propria pelle la crisi dei tempi e sopratutto le bombe che arrivavano dai tedeschi nella seconda guerra mondiale. Un uomo gentile, alto e muscoloso; con un vecchio, sgualcito e polveroso smoking nero e un'arrugginita medaglia all'onore spillata sul petto. Una volta disse a Louis che era ancora innamorato perso di una donna che ancora oggi, vecchia e stanca, lo andava a trovare al cimitero. Louis ancora ricordava perfettamente ciò che gli disse in proposito - «l'ho conosciuta nel 1944 al banchetto dell'usato dietro l'angolo della piazza. Al tempo portavo sulle spalle solamente quindici dei miei anni, ma quando la vidi capii subito di esser innamorato di lei. Conosci il lampo di fulmine, Louis? Fu proprio quello; furente si scagliò su di me. Mi disse di chiamarsi Annabeth e di anni lei ne portava solo tredici. Non so se anche lei fu colpita dal quel fulmine, ma neanche la guerra e sopratutto la morte, sono riuscite a smembrare quest'amore. Tutt'ora l'amo come il giorno in cui la vidi la prima volta» - e ne restò estasiato. Avevano parlato per ore sopra al muretto di legno, nascondendosi certe volte quando qualche persona passava nelle vicinanze. Parlarono soprattutto di Harry e di come Louis avrebbe potuto far nascere quell'amore che ormai era convinto di sentire. Werther gli consigliò molti di quei consigli su come far innamorare il riccio di lui, ma Louis non ne ascoltò nemmeno uno. Come avrebbe fatto? Lui era morto, e i morti non amano. Poi era calata al sera e Annabeth, come tutti i giorni, era venuta a trovare il suo amato proprio quando il sole toccò terra. Vestita con un sopr'abito rosa, rigogliosa e a testa alta, avanzava verso la tomba dell'amato - Louis e lo zio si erano nascosti dietro due rispettivi alberi lì accanto. Appena Werther vide la moglie, Louis sentì il sospiro che emanò, sicuramente triste di non poter correrle incontro e abbracciarla per l'ultima volta. La donna, seppur anziana - neanche ci si immaginava avesse ottantaquattro anni -, restò in piedi per dei minuti che sembrarono anni, e non dimostrò neppure il minimo sforzo di debolezza. Quando Annabeth se ne andò, e sussurrò il suo consueto «ti amo», senza accorgersene anche Werther lo disse, forse per abitudine. Annabeth si girò di scatto, sentendo quella voce che avrebbe riconosciuto tra mille e Louis, che non si era nascosto con la testa dietro l'albero come aveva fatto Werther, vide il sorriso pieno d'affetto che sbocciò sulle labbra color rosa della donna. A Louis sembrò sapesse che suo marito era lì, che l'ascoltava. E sorrise anche lui, perchè quell'amore non sarebbe mai appassito.
La luna di Holmes Chapel era oscurata da grosse nuvole grige, che rendevano il cimitero ancor più cupo. La luce scarseggiava ma Louis aveva i suoi amici animali che gli tenevano compagnia, e c'era anche Niall con sé. Erano imbarazzati, entrambi, per esser rimasti soli per la prima volta; di solito Harry era con loro a farli ridere o rendere l'atmosfera meno insolita, ma sembrava che Smeraldo quel giorno fosse in ritardo. Le candele producevano una luce fioca che riusciva a illuminare il poco che c'era in quella tomba. Marghot, Giuly e Carol - il gatto, il topolino e un cucciolo di cane - erano sul ripiano ad occhi aperti; l'aveva animate per poter parlare un po' e sperare che almeno loro tre potessero smorzare quella tensione ma tutto ciò a cui si limitavano era a qualche sussurro.
«Beh, bella casa.» Niall si guardava ancora in torno, cercando di cogliere il maggior numero di cose con lo sguardo. Al biondo piaceva osservare; questo si era ormai capito. E di certo non gli sfuggiva lo sguardo perso e quasi triste di Louis che annuì come risposta.
«Come ti chiami, biondino?» Carol parve accorgersi della tensione, e cercò di scioglierla con un sorriso cordiale. «Niall. Voi?» Niall sorrise di rimando a quella piccola cagnolina senza coda. «Coral, e questi sono Giuly e Marghot.» Li presentò, abbagliando poco dopo. Giuly si nascose dietro una cassa di legno, impaurita, e Marghot miagolò come saluto. Poi, di nuovo un assordante silenzio.

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Without Heart // L.S.
FanfictionLouis è speciale. E' morto ma... cammina. Può sembrare uno zombie, certo, ma lui si definisce solo diverso. Essendo morto non ha propriamente un vero corpo - solo ossa e qualche carne rimasta attaccata in alcuni punti. Abita nel cimitero di Holmes C...