Capitolo 6

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POV VIRGINIA
Mi preparo ad affrontare un altro giorno chiusa nella mia camera, alla ricerca di foto, lettere e ricordi miei e di Cristian. So che tutto questo mi fa stare ancora più male, ma non posso farne a meno. Anche solo vederlo in foto, o leggere qualcosa che è stato scritto di suo pugno, tra le tante lacrime che ormai mi solcano il viso mi riesce a strappare un sorriso. Si, un sorriso tra le lacrime. Questa si chiama nostalgia. La nostalgia di una storia che è ancora viva e nitida dentro di te e che forse non ti abbandonerà mai.
Mentre sto rileggendo una lettera che mi aveva scritto il primo San Valentino passato insieme, squilla il mio cellulare. Lascio cadere la lettera e mi fiondo sulla scrivania per recuperarlo. Mi era arrivato un messaggio. Esito ad aprirlo. E se non fosse di Cristian? Se non fosse suo starei ancora più male perché per un millisecondo mi sarei illusa. E se invece fosse suo ma dicesse che non ha più intenzione di vedermi perché di me non gli interessa più?
"Oh senti Virginia ormai sei grande e non puoi avere paura ad aprire un messaggio" mi dice una vocina nella mia testa, e con il cuore che inizia a battere forte apro l'SMS: "Forse è arrivato il momento di parlare. Questo pomeriggio ho un impegno, riusciresti a passare a casa mia intorno alle 9? Cri."

I battiti del mio cuore accelerano e iniziano a tremarmi le gambe. Era lui. Dopo cinque giorni di silenzio aveva preso il cellulare, composto il mio numero e inviato un messaggio. E voleva che ci vedessimo. Sta sera stessa. Inizio a darmi dei pizzicotti per essere sicura che non fosse solo un sogno. E non so con che controllo riesco ad afferrare il telefono e buttar giù una risposta: "Okey, ci vediamo dopo." Inizio a correre per la casa e mi scaravento davanti allo specchio. Oltre a sembrare una pazza per via dei capelli tutti per aria e per via della mia espressione, sono molto pallida e anche dimagrita. In questo stato potrei fare pena a Cri, ed è assolutamente l'ultima cosa che voglio fare. Io e lui dobbiamo parlare seriamente e non posso certo fargli pena. Così, tra la felicità, la preoccupazione, la gioia e la disperazione, mi convinco a sfruttare il pomeriggio per cercare di ricompormi. In ogni caso, comunque andrà, credo che oggi sarà un giorno importante. Sia per lui, che per me.

ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutti, mi scuso per il ritardo! Ultimamente potrei aggiornare un pó meno frequentemente, ma cercherò di essere il più presente possibile

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