«...E quando mi ha messo le mani addosso, io ho reagito. Non so com-»
«Piccolo.» Jungkook stava parlando ormai da dieci minuti a ruota libera, convinto di non voler tralasciare più nemmeno un dettaglio della sua vita a Taehyung. Ma fu quest'ultimo a fermarlo.
Il fotografo era steso sul letto, accanto a lui. Aveva un braccio intorno alla vita del modello, il cui petto era poggiato contro il suo, e l'altra ad accarezzargli i capelli, facendolo rabbrividire ogni volta che le dita si muovevano sulla sua cute.
«Non sei costretto a raccontarmi tutto questo, non voglio farti rivivere quei momenti.»
«No, Taetae, hai il diritto di saperlo.»
Taehyung sentì il suo cuore sobbalzare, scendere nelle viscere più nascoste e tornare al suo posto.
Taetae. Quel nomignolo pronunciato dalle labbra del suo modello era la cosa più melodica che avesse mai sentito.
«Va bene, ma se non te la senti fermati, d'accordo?» gli posò un piccolo e dolce bacio sul naso e Jungkook quasi arrossì, ma riprese il discorso. Gli raccontò la fine di quella penosa storia, il modo in cui Wonho lo aveva toccato e quello in cui il corvino aveva reagito. Il modo in cui lo aveva cacciato di casa e tutti i motivi per cui l'aveva distrutta ed era scoppiato a piangere rannicchiato sul pavimento.
Dolore, rabbia, frustrazione, solitudine.
Liberazione.
Jungkook aveva pianto prima per tutte le cose che aveva provato e subito a causa del suo ex negli ultimi anni e poi per la sensazione di libertà nel momento in cui lo aveva finalmente mandato a fanculo. Una sensazione che non si poteva spiegare a parole.
«Sei stato meraviglioso. Sono fiero di te» gli sussurrò Taehyung sulle labbra, prima di baciarle come se fosse il suo gelato preferito, gustandole con calma e mordendole con cura. Continuò a muovere le dita tra i suoi capelli, tirandoli appena e facendo gemere Jungkook nella sua bocca. Si gustò ogni singolo verso, ogni singolo movimento, ogni singolo gesto. Era tutto nuovo eppure allo stesso tempo aveva il sapore di casa, di famiglia, di tutto quello che Taehyung aveva sempre cercato in qualcuno, ma senza mai trovarlo.
Dagli occhi del fotografo cadde una lacrima calda, una sola. Jungkook sentì il suo sapore salato sulle labbra e si allontanò quanto bastasse a guardarlo negli occhi.
«Perché piangi?»
Perché sei perfetto, perché ti sognavo da una vita, perché ti ho cercato e quando non sono riuscito a trovarti ti ho aspettato. E tu sei arrivato così, prendendomi alla sprovvista. Hai preso il mio cuore e lo hai modellato a tuo piacimento, mi hai fatto innamorare di te solo guardandoti sul set, poi mi hai fatto scoprire il mondo meraviglioso che nascondevi e mi sono completamente perso. Amo ogni centimetro di te dal giorno uno.
Taehyung scosse la testa. Un giorno, forse, glielo avrebbe detto. Ma per ora decise di tenerselo per sé.
«Perché sei un ragazzo fortissimo.»
Jungkook sorrise e poggiò la testa sul dorso delle sue mani, i cui palmi si riposavano sul petto del fotografo.
«Il tuo.»
Taehyung si asciugò la lacrima senza riuscire a nascondere un sorriso.
Suo.
Suo significava che finalmente aveva deciso di dargli una possibilità? Perché Taehyung avrebbe fatto di quella possibilità la sua ragione di vita.
«Non ero al lavoro questa mattina. Sono stato da Wonho.»
Gli occhi di Jungkook si allargarono, rivelando il suo lato da tenero cerbiatto che faceva impazzire Taehyung.
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Every inch of you || Taekook
Fanfiction𝐄𝐕𝐄𝐑𝐘 𝐒𝐄𝐑𝐈𝐄𝐒 𝐕𝐎𝐋𝐔𝐌𝐄 𝟏 𝘿𝙄𝙎𝙋𝙊𝙉𝙄𝘽𝙄𝙇𝙀 𝙎𝙐 𝘼𝙈𝘼𝙕𝙊𝙉 𝙄𝙉 𝘾𝘼𝙍𝙏𝘼𝘾𝙀𝙊 𝙀𝘿 𝙀𝘽𝙊𝙊𝙆 Dopo due mesi di stallo, l'agente di Jungkook lo informa di un'offerta di lavoro da parte di Calvin Klein che non può assolutament...