White And Black

prologo

Ashley's pov

Non so cosa sia peggio, l'odore di questo tipo, o il fatto che mi stia palpando nello stesso punto da quando abbiamo cominciato.
Sento un misto di drink diversi, fumo e profumi femminili.
Annoiata, mi guardo attorno mentre continuo e cerco una nuova preda.
Squadro qualche ragazzo, ma nessuno è come lui.
MA PERCHÉ PENSO SEMPRE A LUI.
Non ce la faccio, sto impazzendo.
Non devo e non voglio pensarlo.
Quante cazzate
L'unico motivo è che non posso.
Non posso innamorarmi di nuovo.
Non ce la farei a sopportare un altro dolore che si trasformerebbe in un ricordo ostile e orribile che però rappresenta una persona che voglio e che desidero tantissimo.

Colleziono ricordi da tanto, tanto da sapere che mi accompagneranno fino alla fine dei miei giorni, provocandomi lacrime e dolore fino alla fine.

Guardo avanti a me e vedo un moro niente male.

Si gira lentamente e resto imbambolata.

Mi rendo conto che può essere colpa mia che lo penso, ma perché me lo ritrovo dappertutto?!

Sento i suoi occhi cristallini posarsi sui miei capelli castani, sposta lo sguardo sui miei occhi verde acceso.
Il mio cuore fa un battito in più.
Sgrano leggermente gli occhi.

Mi guarda.

Lo guardo.

Sento il suo sguardo scorrere sul mio corpo mentre continuo a farmi questo tipo che non conosco nemmeno.

Chiudo gli occhi immaginando che sia lui, che sto stringendo, baciando, le sue mani salgono finalmente su e abbassano una bretellina del mio vestito aderente corto, arriva a palparmi il seno, io gli stringo leggermente i capelli mori.

Torno alla realtà, e lui è ancora lì che mi fissa con quello sguardo incredibilmente sexy.
Il suo guardo affamato fa spazio a un sorrisino che mi fa sciogliere.

Sento la musica assordante e il rumore di gente ubriaca svanire poco alla volta, mentre ho ancora i suoi occhi celesti addosso. Mentre continuo a fissare incantata il suo viso scolpito sento che qualcuno mi sta prendendo in braccio, facendomi scendere dallo sgabello vicino al bancone e varcando la soglia dell' uscita del locale, portandomi da qualche parte, mentre sono ancora ubriaca del suo sguardo.

È colpa sua.

È lui...