Ashley's pov
Sento qualcuno che mi lascia un leggero bacio sulla guancia, apro gli occhi e vedo Henry che mi fissa.
Continua a fissarmi per poi dirmi:
"ti ho tradito Ash""Ti ho tradito perché sono troppo per te"
"Non sei alla mia altezza"
"Non sarai mai alla mia altezza"
"Non mi meriti"
Io spalanco gli occhi e mi ritrovo in un corridoio lungo, buio e tetro.
Stordita da quelle parole malvage e crudeli che continuano a girarmi in testa resto immobile per un po', cercando di realizzare che non mi trovo più sul mio letto.
Henry è sparito.
Mi volto per cercare una via d'uscita ma non si vede niente da entrambi i lati, è troppo buio.Urlo
"C'è qualcuno?!"
"Henry?!"
Si vedono a malapena davanti a me svariate porte.
Avanzo sul pavimento grigio tutto graffiato.
I muri sono bianchi e rovinati, in alcune parti sono sgretolati e ci sono delle crepe un po' ovunque.Questo posto fa paura.
Mi dirigo verso le porte un po' spaventata.
Devo aprirle
Comincio con la prima,
la spalanco e vedo Henry che è intento a farsi fare un pompino da una donna magrolina, bionda con gli occhi azzurri.Il mondo mi crolla addosso.
Non la smetto di frignare mentre loro continuano.
Non ho più il controllo sul mio corpo.
Chiudo di scatto la porta.
Questa fa un tonfo che rimbomba in tutto il corridoio.
Presa dal coraggio inizio ad aprire la seconda.
Un' altra parte della mia vita va a puttane mentre vedo un mio ex fidanzato che mi tradisce,
è passato molto tempo ma fa male ogni volta.
Le apro tutte, una a una.
Mostrano tutte parti della mia vita che mi hanno fatto e mi fanno tutt'ora malissimo.Mi dimeno nel letto e appena mi sveglio sento il viso bagnato dalle lacrime.
È come se non avessi mai vissuto quei momenti, ogni volta mi stupisco di quanto mi possa fare ancora male una cosa del genere.
Mi alzo e mi asciugo la faccia.Non ho più fame dopo questo.
Continuo a cercare nell' armadio cosa posso mettere ma mi accorgo dell' orario.
Spalanco gli occhi, tra 5 minuti cominciano le lezioni.
Il primo giorno di scuola tardo.
Sono proprio una White.Vado a tastoni e prendo un qualcosa dall'armadio mentre cerco con lo sguardo lo zaino.
Alzo gli occhi per squadrare il capo che ho tra le mani.
Appena mi giro diversi ricordi mi passano per la testa.I ricordi sono solo dei demoni che torturano la nostra mente esclusivamente con l'intento di farci passare gli anni delle nostre vite nel dolore e farci consumare dal pianto.
Mi vesto, prendo lo zaino e scappo fuori.
Faccio per chiudere la porta quando mi ricordo che non ho le chiavi della macchina.
"PORCA PUTTANA LE CHIAVI" metto un piede in mezzo alla porta che sta per chiudersi, tiro un sospiro di sollievo.
Prendo le chiavi e mi dirigo verso la macchina.
Entro e accendo tutto, faccio marcia indietro.Riesco a sentire una macchina che inchioda dietro di me
Sgrano gli occhi e sento una portiera aprirsi.
"CAZZO"
Abbasso il finestrino per urlargli qualche insulto ma ci pensa lui
"CAZZO MA CE LI HAI GLI OCCHI PER GUARDARE PRIMA DI MUOVERE LA TUA CAZZO DI MACCHINA"Me lo ritrovo davanti, abbassa la testa per mettersi al mio livello.
Voglio ribattere ma le parole non mi escono dalla bocca.
Continuo a cercare di dire qualcosa ma il suo sguardo cristallino mi ingabbia e mi porta con sé nella sua trappola mortale.
NON SO CHE CAZZO MI SUCCEDE.Parte l'istinto.
Stacco prepotentemente le mani sudaticce dal volante e spalanco due diti medi davanti al suo viso.
Lui si sposa, sbuffa e torna in macchina.
Lo sento riaccendere la macchina e gridare un
"Puttana!"
Adesso mi ha fatto incazzare
Urlo a mia volta mentre riaccendo la macchina
"Stronzo!"
Riparto verso l'università.Guido.
Non so perché ma mi sento osservata.
Penso a quel tipo, ma non dovrei.
Cerco di mantenere l'attenzione avanti per evitare altri insulti.
Mi rendo conto che la macchina del tipo di prima è davanti alla mia Audi.
La sua è una bmw nera.
Attraverso con lo sguardo il lunotto e arrivo allo specchio retrovisore centrale.Mi sta guardando
Cavolo.
Un senso di disagio mi invade.Cerco di non pensarci ma è più forte di me.
Ricordo il suo sguardo glaciale puntato su di me.
Non ci riesco.
Punto di nuovo lo sguardo sul suo specchietto.Continua a guardarmi.
Un angolo delle sue labbra spunta dal nulla.
Mi sta sorridendo.
Deglutisco a vuoto, non mi devo distrarre dalla strada.
Arrivo in università.
Non ho tempo di pensare a niente.
Entro e continuo a ripetermi queste parole in testa.
Corro a cercare l'aula.
La trovo finalmente.
Appena spalanco la porta il professore interrompe la spiegazione e io mi soffermo sulla soglia.
Un silenzio tombale invade l'aula.
Le ragazze iniziano a guardarmi male e a dirsi qualcosa sotto voce mantenendo il mio contatto visivo.
I ragazzi mi guardano e fanno delle smorfie.
Sento una leggera risata e dei colpi di tosse provenire da in fondo all'aula.
Il prof interrompe questa imbarazzante 'cosa':
"Ritardi il primo giorno di scuola, siamo proprio messi bene"
Acciglio lo sguardo confusa.Come ritardi
Noto che lo sguardo del prof è posato su qualcosa che non sono io, ma che è evidentemente vicino a me.
Mi giro più confusa di prima.
Noto una figura imponente dietro di me.
Qualcosa mi spinge a guardarlo meglio.
Non avrei dovuto, dato che mi rendo conto che è il tipo del 'mezzo incidente'.
Il mio sguardo accigliato si trasforma in un'occhiataccia appena lo vedo.
Lui la ricambia.Il professore ci riporta alla realtà attirando la nostra attenzione arrabbiato
"ALLORA, VI SEDETE O VOLETE FARE LE BELLE STATUINE FINO ALLA FINE DELL'ORA"Quello l'ho sempre odiato.
Mi siedo tranquilla, appoggio lo zaino e riempio il banco di cose
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White And Black
RomanceTradita molteplici volte, Ashley White, si convince a non dare mai più il suo cuore a nessuno, ma il destino è beffardo e rovina i suoi piani.