the meeting

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Dopo aver finito di mangiare mi alzo e torno in camera mia, devo assolutamente chiamare mia madre così prendo il telefono e digito il suo numero. -Mamma?-
- Ciao tesoro come va li? Ti stavo giusto per chiamare--oh va tutto bene tranquilla-
- non è vero. Gli vorrei dire che non sopporto mio padre che mi manca la mia camera e la mia casa, mi manca il posto in cui sono cresciuta e mi manca anche la mia scuola anche se ora è presto per pensarci perchè siamo ancora a giugno. Però solo il pensiero di dover ricominciare in un'altra scuola mi mette i brividi -Va bene Allison hai cenato?-
- Si mamma tu?--Anche io tesoro ora ri devo salutare che è tardi- tardi? -Ma mamma sono le otto- lei ridacchia.-amore sono le dieci di sera passate- le dieci?
Controllo l'orologio del mio telefono, cavolo sono davvero le dieci di sera passate -Okay mamma allora ti lascio riposare buonotte- la sento sorridere al telefono per poi attaccare. E ora cosa faccio? Mi potrei fare una doccia calda e un po di skin care per rilassarmi, apro la valigia e prendo tutto l'occorrente ed entro in doccia, prendo lo shampoo e me pensavo che ero io a stressarti con tutte quelle volte che ri imploravo a venirmi a vedere alle recite scolastiche o tutte quelle volte che ti cheidevo di andare al parco insieme,sono andata avanti con questo buco nel petto fino all'età di nove anni da li in poi ho capito cosa eri. Un grandissimo->>
<<stronzo>› risponde lui abbassando lo sguardo a terra io annuisco <<fra poco tornerà Betty ieri mi ha chiamato e mi ha detto che non vede l'ora di conoscerti>> mi sorride per poi andarsene ma si vede chiaramente che è ferito dalle mie parole.
È ferito perché sa che ho ragione e sa che lui ha torto. Dopo all'incirca 3 ore sento la porta di casa sbattere come se qualcuno fosse entrato per poi sentire una voce femminile chiamare mio padre, sento mio padre dire <<sta sopra andiamo>> il quel momento mi alzo dal letto e chiudo il libro e neanche due secondi dopo averlo fatto sento bussare alla porta che tempismo <<Avanti>› dico per poi vedere mio padre con affianco una donna alta ma non quanto mio padre, è bionda con gli occhi color nocciola porta un vestito che le arriva al ginocchio molto aderente e nero con dei tacchi neri lei appena mi vede mi sorride e si avvicina <<Sono la ragazza di tuo padre mi chiamo Betty Lewis>> dice tenendomi la mano io avvicino la mia mano alla sua e glie la stringo <<Allison Morgan>> dico sotto voce <<quanti anni hai Allison?>> mi chiede lei con la voce dalla presa dell'amico <<sta calma tesoro non ti facciamo niente›> dice Alan accarezzandomi una guancia per poi fare cenno all'amico di lasciami il braccio, nel mentre gli altri due si mettono dietro di me circondandomi. <<Come ti chiami?
>> dice in ragazzo biondo con gli occhi neri <<Allison Morgan ora voglio sapere chi cazzo siete voi>> compare un sorriso sulla bocca del ragazzo <<è un piacere anche per me conoscerti io sono Edward
Foster l'altro biondo affianco a me si chiama Benjamin Cooper,il ragazzo che ha provato a spezzarti il braccio si chiama Teff Baker e lui si chiama->> <<Alan Stone>> risponde l'ultimo ragazzo. Mi limito ad annuire cercando di passare attraverso Jeff ed Alan ma Alan mi ferma e mi strattona verso di sé <<Hey! Mi stai facendo male!>> lui si limita a ridacchiare per poi tapparmi la bocca <<non urlare altrimenti sveglierai I nostri genitori>> nostri? Questo è matto quello non è di sicuro mio padre dopo tutto quello che ha fatto e quell'altra non è mia madre. Alan mi prende dai fianchi e mi accarezza una ciocca di capelli <<e così tu saresti la mia sorellastra eh>> sento una cosa dura che spinge sulla mia pancia alzo lo sguardo e vedo Alan ridacchiare <<sarà bello stare con te›› dice per poi lasciarmi andare.
Entro in camera mia e sbatto la porta, per poi accasciarmi per terra che giornata.

la luce di una farfalla in un abisso scuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora