2- L'INIZIO DI TUTTO

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Non riesco a togliermi di dosso quegli occhi. Sono passati già alcuni giorni e gli occhi del ragazzo più bello che abbia mai visto, sono rimasti impressi nel mio cuore, in maniera inspiegabile. Edoardo Capaldi, ora il suo nome mi risuona nell'anima. Non è il tipico ragazzo bello a cui tutte sbavano dietro. Misterioso, tenebroso, l'aria da spavaldo, il sorriso di chi sa di poter attirare, dopo tutto è un musicista. E da che mondo è mondo, i musicisti hanno un posto speciale nel mio cuore.

Da quel giorno alla fermata, io ed Edoardo ci scontriamo nei corridoi della scuola, sempre più spesso. Non riesco a capirlo, lo osservo sempre attenta a non farmi beccare, ma quando si tratta di lui, inspiegabilmente, divento più rincoglionita del solito. Sono completamente persa nei miei pensieri tanto da non sentire i passi di chi mi si avvicina di soppiatto: "avete intenzione di stare a fissarvi ancora per molto? Perché state diventando inquietanti" Martina mi squadra preoccupata "Gaia lo sai che è un tipo particolare quello, ma sul serio, non ti stacca gli occhi di dosso". Non riesco a capire a cosa si riferisca, non sono mai stata il tipo di ragazza a cui si puntano gli occhi addosso, eppure Edoardo in questo preciso istante mi sta osservando. "Marti ma che dici? Non stavo osservando nessuno io" e la trascino in classe. Il pensiero di Edoardo che mi guarda, mi lascia irrequieta. Non riesco a concentrarmi sulla lezione, ne tanto meno riesco a togliermi di dosso la sensazione che qualcosa non vada. Sono la ragazza trasparente di solito, non sono abituata ad avere occhi puntati addosso ed il solo pensiero mi sta mandando completamente in crisi. Sto pensando al peggio, che io sia davvero stata troppo sfacciata nell'osservarlo? Si sarà reso conto che mi agito in sua presenza? Dio mio calmati Gaia, avete incrociato gli sguardi un paio di volte, non puoi già andare in paranoia così per qualcosa che esiste soltanto nella tua mente.

Uno dei miei più grandi difetti è quello di essere troppo immersa nei miei libri. Ho letto storie e racconti talmente profondi, da avere un'idea dell'amore che va fuori da tutti gli schemi. Voglio vivere un amore immenso, di quelli che ti lasciano senza fiato, potenti, talmente tanto da farti mancare la gravità sotto i piedi. Voglio un amore da favolo ma che abbia il suo percorso in salito. Il classico cattivo ragazzo che cambia per amore, disposto a cambiare per me. A tirare fuori il meglio di sé solo per essere un uomo all'altezza di essere visto con me. Vorrei... perché dire voglio, suona troppo presuntuoso e l'amore è quanto di più lontano dalla presunzione esista. Eppure mi guardo e non credo di essere degna di quell'amore. Non mi sento all'altezza di un sentimento così nobile, così continuo a cercare romanzi d'amore, in grado di colmare quel vuoto che sento crescere nel mio cuore, giorno dopo giorno.

Il mio essere così bisognosa di affetto, mi ha resa una ragazza molto...troppo, sensibile. Mi affeziono facilmente alle persone, alle loro storie, ai loro sentimenti e quando vanno via, perché si, nella vita tutti vanno via, resto lì annaspo in cerca di un sentimento che ho provato solo io, e resto sola.

Durante la ricreazione succede qualcosa che mi agita, non so spiegarlo, non riesco a capire. Mentre passeggiavo con Ilaria, Edoardo mi passa accanto e mi sfiora una mano, mi volto di scatto e anche lui si volta a guardarmi. Occhi dentro occhi, MERDA un'altra volta. I suoi occhi, io non... io non posso davvero spiegare cosa c'è lì dentro. Sono in tempesta, profondi, una distesa immensa in cui perdersi, in cui io mi perdo totalmente. Mi smuove qualcosa di inaspettato dentro, parte dalla bocca dello stomaco fino a raggiungere il cuore, un istante che sembra durare un'eternità, ma che ricorderò per sempre come l'attimo in cui ho perso un battito di cuore. Martina sembra rendersi conto di quello che sta accadendo e mi strattona "ma a cosa cavolo ho appena assistito???? Mi spieghi cosa sta succedendo tra di voi?" e per la prima volta resto senza parole. Non ho la più pallida idea di che cosa mi accade quando lui è vicino a me. Un cortocircuito, un'esplosione, un boato che parte da dentro, ma quando si tratta di Capaldi, non so neanche io come, io mi perdo completamente.

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