Libertà in lotta: la storia di Lena

Scena 3 - La reazione della comunità

Dopo quel momento di liberazione nella chiesa, Lena sentì come se il mondo intero si fosse aperto di fronte a lei. Era come se tutti i limiti che la tenevano prigioniera si fossero dissolti, lasciandola libera di esprimersi come mai prima d'ora. Ma la libertà aveva un prezzo, e lei presto si rese conto che la sua comunità religiosa non era pronta ad accettare la sua lotta per la libertà personale.

I membri della chiesa cominciarono a parlarle alle spalle, a chiedere al prete di fare qualcosa per fermarla. Alcuni la evitavano, altri la guardavano con sospetto. Ma Lena era determinata a non cedere, a non rinunciare alla sua libertà.

Un giorno, durante una passeggiata, incontrò una vecchia amica del liceo. Avevano perso i contatti da tempo, ma Lena si sentì subito a suo agio con lei. Iniziarono a parlare, e Lena si accorse che la sua amica aveva idee molto diverse dalle sue, che non condivideva la sua fede e che non aveva paura di esprimerlo.

Lena si sentì come se avesse trovato un'isola felice in mezzo al mare burrascoso della sua vita. Con la sua amica, poteva parlare senza filtri, senza dover nascondere nulla. E, per la prima volta, si rese conto di quanto fosse importante avere persone vicine che la sostenevano.

Ma la felicità durò poco. Lena aveva dimenticato che la sua comunità religiosa era piccola, e che tutti si conoscevano. Presto si diffuse la voce che aveva parlato con l'amica, che aveva trascorso del tempo con lei. E, come un fulmine a ciel sereno, la sua vita cambiò di nuovo.

La sua famiglia era furiosa, la comunità religiosa la isolò completamente. Non le parlavano più, non rispondevano alle sue telefonate, non la invitavano più a nessun evento. Era come se fosse stata bandita, emarginata dalla vita sociale. Ma Lena non si arrese. Continuò a scrivere, a esprimersi, a cercare la sua libertà personale. Non aveva scelta, non poteva tornare indietro.