Scena 4 - La lotta continua

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Dopo essere stata isolata dalla sua comunità, Lena si sentiva sempre più sola e spaventata. Non aveva idea di cosa sarebbe successo, ma sapeva che non poteva rinunciare alla sua libertà. E così, decise di cercare un lavoro.

Trovò un'opportunità come scrittrice freelance, lavorando da casa. Era difficile, spesso i suoi articoli venivano rifiutati, ma ogni volta che qualcuno le diceva che il suo lavoro era troppo audace o troppo controverso, lei sorrideva. Era felice perché sapeva di aver toccato un nervo scoperto, di aver scritto qualcosa che aveva un senso.

Ma non tutto era facile. Anche se aveva trovato un lavoro, non riusciva a trovare un posto dove poter vivere. La sua famiglia non le avrebbe mai permesso di andarsene di casa, e Lena sapeva che non poteva continuare a vivere in quella situazione. Era costretta a passare le notti in macchina o in motel economici, mangiando poco e dormendo ancora meno.

Fu solo grazie alla generosità di alcune persone che Lena riuscì a tirare avanti. Alcune persone che aveva incontrato nel corso della sua vita le offrirono un posto dove stare, una stanza in cui dormire, un pasto caldo ogni tanto. Era difficile, ma lei sapeva che non poteva permettersi di mollare.

Un giorno, mentre scriveva un articolo su come le donne musulmane stanno combattendo per la loro libertà, Lena ricevette una chiamata dal prete della sua chiesa. Non gli parlava da mesi, e l'idea di sentirlo di nuovo la spaventava. Ma la voce dell'uomo era pacata, quasi amichevole. Le disse che aveva letto uno dei suoi articoli, e che gli era piaciuto.

Lena rimase di stucco. Non si aspettava di sentirsi dire quelle parole dal prete, e ancora meno di sentirle apprezzate. L'uomo continuò a parlare, dicendole che aveva capito quanto fosse importante la libertà, e che non avrebbe più cercato di ostacolarla.

Lena non sapeva come reagire, ma sentì che aveva bisogno di ringraziarlo. E così, accettò di incontrarlo il giorno dopo.

Quando arrivarono all'incontro, Lena era nervosa. Si aspettava di trovare il prete in chiesa, ma invece la stava aspettando in un bar. Non sapeva come reagire, ma il prete la rassicurò, dicendole che voleva solo parlare.

Lena lo guardò negli occhi, e vide la sincerità nella sua espressione. Era come se l'uomo avesse veramente capito la sua lotta, come se finalmente avesse trovato qualcuno che la sostenesse. E così, iniziò a parlare, raccontando tutta la sua storia, tutti i suoi problemi e tutte le sue paure.

Il prete la ascoltò attentamente, e quando lei finì di parlare, la guardò e disse: "Lena, non sei sola. Non devi affrontare questa lotta da sola. Ci sono molte persone che credono nella libertà, e che sono pronte a lottare con te. Io ti sosterrò sempre, e se vuoi, ti aiuterò a trovare altre persone come te".

Lena non sapeva cosa dire. Era sopraffatta dall'emozione, dalla sorpresa di aver trovato finalmente qualcuno che la comprendesse e che la sostenesse. In quel momento, capì che la lotta per la libertà era una lotta di tutti, e che aveva bisogno di altre persone al suo fianco.

Quella sera, Lena tornò nella sua stanza, ancora incredula per quello che era successo. Ma per la prima volta in molti mesi, si sentì felice e speranzosa. Aveva trovato un alleato, e sapeva che non sarebbe stata sola nella sua lotta.

Ma c'era ancora molto da fare. Lena sapeva che non poteva arrendersi, che la strada sarebbe stata difficile e che ci sarebbero stati altri ostacoli da superare. Ma ora aveva qualcosa che non aveva mai avuto prima: la certezza che non era sola.

Libertà in lotta: la storia di LenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora