3 Capire La Fuga

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Appena tornò a casa, Luca capì che gli serviva più tempo da passare nei sogni. Con la scuola, i compiti e troppi altri impegni, era impossibile. Luca iniziò a pensare e a cercare possibili soluzioni. Dopo quasi un'ora, giunse a una conclusione: "E se scappassi di casa? Potrei avere tutto il tempo che mi serve. Ok, ma cosa dovrei preparare?" Luca iniziò a fare una lista di ciò che gli sarebbe potuto servire per la sopravvivenza. Dopo un pomeriggio passato a scriverla, Luca finì la lista. Ah, volete che ve la legga? E invece no! Perché nella lista ci sono spoiler. Ma non sono così infame, posso dirvi che prese un cappotto e uno zaino blu. Ok, si continua. Luca preparò lo zaino poco dopo aver finito la lista. Era tutto pronto. Ciò che mancava era il mattino, ora Luca poteva chiudere gli occhi e...

Di nuovo sul treno, Luca sapeva che doveva trovare qualcuno che lo ospitasse. Si girò un po' e trovò un'anziana signora che gli disse:

Signora: "Vuoi sederti con me?"

Senza farsi troppe domande, Luca si sedette e disse:

Luca: "Ciao, sono Luca, nuovo in questo treno. Quale sarebbe il suo nome?"

L'anziana signora sorrise e gli disse:

Rosy: "Mi chiamo Rosy, ti piace il tè allo zenzero?"

Luca annuì, e Rosy prese due tazze di tè, versandone un po' a Luca. Poi Rosy chiese:

Rosy: "Tu che ci fai qui così giovane? Hai già scordato il sogno. Comunque, hai qualcosa da raccontarmi?"

Luca scosse la testa, facendo capire che non aveva nulla di interessante da raccontare. Prima di continuare, prese un bicchiere di tè e pose a Rosy la stessa domanda:

Luca: "Purtroppo non ho nulla di interessante da raccontare, ma penso che tu sia piena di storie."

Rosy: "Vorrei aver qualcosa da raccontarti, ma l'età avanza e con lei svaniscono i miei ricordi. Quasi tutta la mia infanzia è andata perduta, con questo treno, spero di riuscir a ricordare almeno un piccolo pezzetto di essa."

Luca ci pensò un po' su e decise di raccontarle il suo piano per scappare di casa. Non perché già si fidasse ciecamente di Rosy, ma perché sapeva che raccontarle qualcosa probabilmente gli avrebbe fatto tornare il buon umore. L'aria era molto cupa, con troppi ricordi smarriti nel nulla, e niente a rompere il ghiaccio. Quindi gli raccontò tutto. Rosy gli disse:

Rosy: "Quindi hai preparato tutto per scappare? Alla ricerca del sogno perduto, almeno questo è quello che ho capito. Hahaha, sicuramente non potrò distoglierti da questo pensiero, ma posso dirti: buona fortuna. Ora vai, ma ricorda di venire a trovarmi a questo tavolo."

Luca annuì e sorrise. Ora doveva convincere qualcuno a unirsi a lui a quel tavolo. Come fare? Luca riprese il giro del vagone. In un vagone potevano starci anche cento persone. Girando e girando, Luca vide una sua coetanea: occhi scuri come il mare di notte, capelli castani come una foresta, e un viso di grande bellezza. Luca restò a bocca aperta, non sapeva cosa dire. Con una voce molto imbarazzata, Luca si avvicinò e le chiese:

Luca: "P-piacere, sono Luca. C-come ti chiami?"

La ragazza notò Luca, gli occhi le si illuminarono e lo fissò per alcuni secondi, poi rispose:

Lyra: "Mi chiamo... Lyra. Vuoi sederti con me, Luca?"

Luca non ci pensò due volte e si accomodò. Si accorse che c'era molta tensione e soprattutto imbarazzo. Prima che potesse dire una parola, udì:

Madre Luca: "SVEGLIA! SVEGLIA! C'È LA SCUOLA!"

Luca si svegliò stordito, ricordando cosa fosse successo, e pensò: "Cazzo, devo aspettare un'altra notte prima di poterla rincontrare." Luca prese il suo zaino (piccola interruzione, lo zaino non era per la scuola, ma per scappare) e si incamminò verso la scuola. Mentre camminava, si guardò le mani e iniziò a pensare: "Questo sono io? Non mi convince. E se tutto questo fosse sbagliato? Io? Cioè, parliamo sul serio, tra tante persone, QUESTO sono io? E se fosse stato tutto un errore e il genere umano si fosse dovuto estinguere milioni di anni fa? Nella meraviglia della creazione, l'unico errore è l'umano. Potrebbe essere così? Chissà, siamo l'unico essere che si sta scavando la fossa da solo." Mentre Luca pensava, sbatté la testa contro un palo e cadde. Luca si alza disorientato, decidendo che era ora di cambiare direzione, prendendo una strada che serve ad uscire dalla città. Cammina, mentre continua a pensare profondamente. Dopo due ore di camminare, inizia ad avvertire la stanchezza, e pensa: "Se facessi l'autostop? Potrebbe funzionare." Luca aspetta e aspetta, dopo quasi trenta minuti di tenere il dito alzato, decide di riposarsi per terra. Qualcuno con una macchina si avvicina a Luca, abbassa il finestrino, e dice:

???: "Ti ho visto da lontano, ti serve ancora il passaggio?"

Per Luca quella voce non è nuova, decide di alzarsi, per vedere chi fosse. Nel vedere Lyra resta a bocca aperta, e dice:

Luca: "S-Sei Lyra? Sei veramente tu?"

Lyra annuisce, e gli fa cenno di sbrigarsi, Luca non ci pensa due volte a salire, in meno di un attimo sono già partiti, Luca ha un milione di domande in più, la sua testa sembra stia per esplodere, ma tutti quei pensieri si placano alla sola vista di Lyra. Si vede che ha la testa tra le nuvole, Lyra decide di iniziare a parlare, dicendo:

Lyra: "Ti starai chiedendo come ho fatto ad' avere una macchina? O forse mi stai solo fissando..."

Avviene una piccola e imbarazzante pausa, in cui appena Luca si (Riprende per modo di dire), diventa tutto rosso e dice:

Luca: "Scusa, non mi ero accorto che ti stavo fissando. Comunque, sì, hai anticipato una delle mie domande, a parte perché stai lasciando la città."

Lyra inizia a parlare di ciò che le è successo fino a prima che lo incontrasse in sogno, Riassumendo brevemente: "Da quando ho iniziato a sognare il treno, non faccio altro che svegliarmi non riposata, ho smesso di studiare e fare i compiti. Data l'invivibile situazione, ho deciso di scappare." Luca si trova nella sua stessa situazione e decide di chiederle se ha portato provviste o soldi, e Lyra risponde:

Lyra: "Provviste? O soldi? Mi sa che è un po' tardi per pensarci ora, fa niente. Ma immagino tu abbia portato provviste data la tua domanda, o sbaglio?"

Luca annuisce prima di... Continua

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