CAPITOLO 2

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Pian piano comincio lentamente ad aprire gli occhi. Mi sembrava di aver dormito un'eternità. Ancora in dormiveglia noto che sono distesa su di un comodo letto e mi guardo intorno. Mi trovavo in una stanza non troppo grande ma dall'aria accogliente. Oltre al letto conteneva solo una scrivania, un armadio e due poltrone, ma la carta da parati di color rosa pastello la rendeva amabile e confortevole.

Ma dopo un quarto d'ora trascorso ad ammirare la stanza, ho iniziato a ricordare e a domandarmi come mai mi trovassi lì.

Mentre cercavo di sollevarmi però, una fitta allo stomaco mi fece gemere dal dolore.

-Ciao, ti sei svegliata finalmente, quasi non ci speravo più- dice un ragazzo avvicinandosi al mio letto.

-Ehm ciao ragazzo, chi sei? Come mai sei qui, o meglio, come mai io sono qui?- ero agitata, volevo sapere tutto subito.

-Calma ragazzina, il dottore, ieri sera, ti visitato e ci ha detto che, per prima cosa, devi riposare e non fare sforzi.

-COSA, IERI SERA, MA QUANTO HO DORMITO?- risposi quasi urlando. -E poi non chiamarmi ragazzina, non credo di essere molto più piccola di te!- gli dico con una smorfia sul viso.

-Hai dormito un paio di giorni-

Non ci potevo credere!

-Dal momento che credo di aver dormito anche troppo, non potrei avere le mie risposte?-

-Furba la ragazzina! Non credo proprio, io dovevo soltanto controllare che ti svegliassi, ho fatto il mio lavoro e ora posso andare. E se proprio vuoi saperlo, io mio nome è Tom!

I ragazzi! Che frustrazione, fanno sempre il contrario di quello che dici (avendo cinque fratelli maschi ho esperienza in questo campo)!

Dopo una decina di minuti sento dei passi e delle voci in corridoio, e un uomo e una donna entrano nella stanza.

L'uomo è alto, con gli occhi color nocciola e i capelli castano scuri, probabilmente sulla trentina; mentre la donna ha non più di vent'anni ed è davvero molto bella, con quegli occhi color ghiaccio e la bionda chioma acconciata secondo la moda corrente. Anche i loro vestiti sono all'ultima moda, cuciti con stoffe molto pregiate. Sicuramente sono membri di un'importante famiglia appartenente all'alta nobiltà inglese!

La donna si avvicina a me e con una vocina dolce e rassicurante:

-Ciao piccola, come stai? Ti senti meglio?

Non so se è peggio sentirsi chiamare ragazzina o piccola ma tralasciamo...

-Si grazie. Posso chiedervi come mai mi trovo in questa stanza?

-A quanto vedo quel discoletto non ha aperto bocca. Tom, il nostro garzone, ti ha trovato in strada svenuta e ti ha condotto subito da noi. Vedendo che non ti svegliavi abbiamo chiamato un medico per sincerarci che tu e il bambino stesse bene.- sbianco visibilmente pensando al peggio, ma la donna, con un sorriso, mi rassicura -Non ti preoccupare, il dottore ha detto che godete entrambi di ottima salute.

Che sollievo!

-Grazie davvero per quello che state facendo per me. Piacere, sono Chloe Evans.- le dico stringendole la mano.

-Piacere, siamo Richard e Emily Murray, visconti dell'Hearthshire.- continua la donna -Dimmi, hai bisogno di qualcosa?

-Veramente sì. È da un po' che cerco un lavoro e mi chiedevo se aveste bisogno di una sguattera o di una cameriera?!

-Mh, ci sai fare con i bambini? Avrei bisogno di una balia per i miei due figlioletti.

Non ci potevo credere, stavo sognando? La viscontessa aveva davvero chiesto a me, un umile ragazzina di campagna, di occuparmi dei suoi bambini?! In genere questo compito viene affidato alle donne benestanti, quasi mai alle giovani!

Come se mi avesse letto nel pensiero:

-Sai, con mio figlio le ho tentate tutte, ma ogni balia che ha messo piede in casa nostra, è fuggita massimo due giorni dopo con i capelli bruciacchiati o le vesti rovinate, quindi pensavo che una ragazza della tua età potrebbe comprenderlo meglio.

-Certo, io sono abbastanza pratica con i bambini. Alla morte di mia madre ho dovuto badare a sette fratelli irrequieti e spesso irruenti. Due bambini che saranno mai!- le dico ricambiando il sorriso.

-Perfetto, sei assunta. Inizierai a lavorare dopo la gravidanza, per ora devi riposare.

-Scusa posso dirvi un'ultima cosa?

-Certo, Richard, arrivo subito- poi rivolta verso di me -Dimmi cara.

Faccio un bel, e tutto d'un fiato le dico:

-Perché siete così gentili con me?

Mi sorride dolcemente e mi risponde:

-Mia cara, chi ha il coraggio di lasciare per strada una ragazzina in dolce attesa, in difficoltà economiche e senza lavoro, deve essere davvero un mostro! Ora però ti lascio riposare in pace, devi essere davvero stanca, il dottore ci ha ordinato ti non spostarti prima del parto per non causare eventuali aborti spontanei. Ormai manca poco ad entrambe!- e con un lieve gesto si accarezza la pancia. Solo in quel momento realizzai che anche lei è incinta e, ormai esausta dal parlare, mi addormento al calduccio non prima di fare gli auguri alla mia nuova amica.

Chloe e Margaret EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora