Stamattina mi sono svegliata all'alba, troppo emozionata per riuscire a riaddormentarmi.
Alle 9 in punto mi presento nella nursery dove Emily stava accovacciata cercando di impedire a George, seduto per terra, di stracciare un vecchio libro.-Ti prego, fermo, se ti vede papà si arrabbierà molto.- supplica la madre al bambino che però continua a giocare e a strappare via le pagine del libro.
In un attimo intervengo e gli sottraggo il libro dalle mani. Inizia a piangere come una fontana ma appena poggio per terra un trenino giocattolo, si acquieta e inizia a muoverlo avanti e indietro.
Aiuto Emily a rialzarsi e lei mi prende da parte:-Grazie mille per il tuo aiuto, penso proprio che andrete d'accordo. Spero vivamente che non ti faccia impazzire.
-Non ti preoccupare, ho visto di peggio- le dico ricordando tempi lontani quando, all'età di soli dieci anni, dovevo badare contemporaneamente a sette piccoli uragani cresciuti senza madre e con un padre spesso assente per lavoro. Certi giorni non sapevo proprio cosa fare (soprattutto quando uno dei bambini era malato e dovevo trascorrere una notte insonne), e a notte fonda, quando finalmente tutti i miei fratellini si addormentavano, io mi gettavo sul freddo pavimento cosparso con un po' di paglia, e scoppiavo in un pianto soffocato, per non svegliare i piccoli e non impensierire mio padre, già turbato da troppi brutti pensieri.
Per mia fortuna Eloise era sempre al mio fianco, per sostenermi e aiutarmi a badare ai bambini. Eloise è da secondogenita ed è un anno più piccola di me. Siamo molto legate e, nel momento del bisogno era sempre accanto a me a consolarmi. Ci dicevamo tutto, non avevamo segreti l'una per l'altra.
Quanto mi manca! Mi mancano i suoi caldi abbracci, il suo sorriso, persino i suoi lunghissimi e noiosissimi discorsi sui ragazzi che, in piazza, le rivolgevano un mezzo sorriso. Mi manca il tempo trascorso insieme a leggere i nostri romanzi preferiti, i dolce suono della sua limpida risata. Mi manca tutto di lei!
Ricordo come se fosse ieri, il nostro ultimo giorno insieme, circa un anno fa. La nostra separazione fu straziante. Il mio cuore era pervaso da un dolore atroce, indescrivibile, mai provato prima, e nel suo sguardo leggevo la medesima angoscia. I suoi occhi, sempre brillanti e sorridenti, erano allora rossi e stanchi, vacui e velati dalle lacrime versate. Mi si stringeva il cuore a vederla soffrire così. Dopo 14 anni vissuti sempre insieme, ci stavamo dicendo addio, forse per sempre. In questi ultimi mesi ho sentito molto la sua mancanza ma la speranza non mi ha mai abbandonata. Ne sono certa, un giorno, presto o tardi, ci rincontreremo e torneremo ad essere felici insieme.
(Ecco la mia famiglia, mi manca davvero tanto. Siamo tre ragazze e cinque maschietti. La signorina seduta al centro, intenta a leggere, è una mia cara amica che, avendo avuto la fortuna di andare a scuola, mi ha insegnato a leggere, scrivere e far di conto).
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Chloe e Margaret Evans
Historical FictionPREFAZIONE Questa è la storia di Chloe Evans e di sua figlia Margaret, due donne allegre e dal carattere forte che hanno avuta la sfortuna di nascere nell'elegante e aristocratica Londra del 1800, non nella propria reggia, ma in quella dei loro padr...