Sono trascorsi tre anni da quando Britney ha lasciato la sua piccola cittadina e si è trasferita a Stanford per frequentare l'università più prestigiosa della California. Si è lasciata tutto alle spalle promettendo a se stessa di ricominciare da cap...
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"E ricordati che cercare e pensare sono due cose diverse. Ed io ti penso, ma non ti cerco."
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Dostoevskij diceva che le persone per cambiare avevano bisogno di toccare il fondo. Io l'avevo fatto, ero scesa fino alla fine, trattenendo il respiro il più a lungo possibile, per poi cosa? Per farmi sbattere, di nuovo, ancora e ancora, la porta in faccia.
Ero così io: insistevo, dovevo sbattere la testa nelle cose, dovevo farmi male per capire, e come diceva Dostoevskij, dovevo toccare il fondo.
Lui mi aveva portato a farmi male, ma forse non era neanche più colpa sua. Ero stata io a distruggermi con le mie stesse mani, lui mi aveva solo fatto capire come farlo.
Non mi pentivo più di niente, ormai.
Perché ormai? Perché prima l'avevo fatto, avevo maledetto ogni singolo giorno passato insieme a lui.
Avevo maledetto i ricordi della sue mani che mi sfioravano, gli abbracci che mi riscaldavano e i baci che mi illudevano.
Mi illudevano ogni giorno, anche se lui era chiaro con le parole, i gesti dicevano tutt'altro.
Non rimpiangevo quei giorni.
Se non mi avesse fatto così male, non sarei mai diventata la ragazza che ero ora.
Quella mattina, a casa sua, quando mi pregava di andare via e mi augurava una buona vita, mi ero fatta una promessa.
Seduta sul sedile del mio abitacolo, guardando allo specchio gli occhi colmi di lacrime, promisi a me stessa che mai nessun uomo mi avrebbe più trattata così, soprattutto Brandon Morris.
