"Lettere morte"

481 21 0
                                    


Uno dei più strani fenomeni che coinvolgono il variegato mondo del paranormale è rappresentato dalle così chiamate "lettere morte" o "lettere dal nulla". Con questo termine si indicano una o più missive che arrivano a una persona, in particolar modo qualche tempo dopo un lutto, e che sembrano state mandate dal defunto.

Il primo caso di lettere morte vede coinvolta la famosa scrittrice Harriet Beecher Stowe, autrice de Lacapanna dello zio Tom, che sei mesi dopo la morte del padre trovò una lettera sul tavolo da cucina. La busta non recava né mittente né indirizzo, ed era perfettamente intonsa a parte per il nome Harriet scritto sopra con una calligrafia che la scrittrice riconobbe subito. All'interno, il foglio ripiegato recava poche righe di difficile interpretazione. Non sono molti i testi che parlano di questo accadimento e pare che non sia sopravvissuta né l'epistola originale né una trascrizione del messaggio, ma a quanto si sa, il padre defunto con quella scarna lettera dava una succinta descrizione di dove si trovava.

Molte altre persone hanno avuto simili esperienze. Dopo la morte di un parente, di un amico o di un conoscente, ricevevano strane lettere scritte apparentemente dal morto. Un caso particolare si ebbe in Spagna, a Madrid, nel 1955: la famiglia Gallardo era stata funestata dalla tragica perdita di un bambino di dieci anni, Esteban, caduto in un pozzo non segnalato mentre giocava con gli amici in un campo. Quasi un anno dopo l'accaduto, pochi giorni prima dell'anniversario della morte, il signor Gallardo trovò una busta fra le pagine di un libro che stava leggendo. La carta era ingiallita e puzzava di muffa e sopra era vergato l'indirizzo di casa con una calligrafia incerta che gli parve di riconoscere.

Aperta la busta, il signor Gallardo quasi svenne nel leggere le poche righe che si trovavano all'interno.

Cari genitori sono Esteban. Vedo il sole da sotto ma non sento più il caldo. Dove sono? Perché qui non riesco [messaggio indecifrabile a causa di una goccia d'acqua che ha sciolto l'inchiostro] ci sono loro e non mi sento respirare. Venite a prendermi.

Il caso fece un certo scalpore all'epoca e la famiglia Gallardo, molto religiosa e credente, fece valutare la lettera da un grafologo della polizia di Madrid. Malgrado l'esame calligrafico non sia una scienza esatta, l'esperto dichiarò, confrontando la lettera con altri testi del bambino presi dai quaderni scolastici, che la scrittura della missiva misteriosa coincideva perfettamente con quella di Esteban. Una voce non confermata, sostiene che i Gallardo pagarono di tasca propria uno studioso dell'università per analizzare a fondo la carta della lettera: ne venne fuori che il foglio era prodotto da una fabbrica ormai chiusa da quasi sessant'anni e che lo schizzo d'acqua che aveva cancellato alcune parole della lettera conteneva delle diatomee che, analizzate, si rivelarono le medesime presenti nell'acqua del pozzo dove Esteban trovò la morte. La lettera di Esteban fu data in custodia alle clarisse del Monastero de las Descalzas Reales, dove tutt'ora è conservata.

Un altro inquietante caso di lettere morte si verificò a Sgonico, in provincia di Trieste, nel 1987. Umberto Marussi, 32 anni, fu coinvolto in un incidente in moto mentre si recava a visitare le Grotte Gigante e morì nel tragitto in ambulanza a causa delle gravissimi lesioni riportate nelle scontro con una corriera. Circa un mese dopo la morte, la sorella Carmela trovò una lettera nella cassetta della posta. Era dotata di francobollo ma non del timbro postale e al posto del mittente c'era un'impronta digitale che pareva lasciata da una mano sporca di grasso.

Aperta la busta, Carmela lesse la missiva e chiamò allarmata il marito, carabiniere in pensione da pochi anni, per mostrargli il contenuto. Ecco ciò che si poteva leggere sul foglio spiegazzato e pieno di impronte.

Troppo lesto andai

Per veder le grotte belle,

Sulla 12 mi schiantai

CREEPYPASTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora