Fu questione di secondi.
Tre, per essere precisi. Li ricordo perfettamente. Ricordo ogni nanosecondo, ne ho in mente ogni dettaglio. Ognuno di quegli orribili dettagli.
Ricordo i suoni. Quei suoni mi terrorizzano. Ricordo le sue grida. Il suono delle sue ossa che si frantumavano e si spezzavano.
Sentivo anche il resto della mia famiglia. Le loro urla insopportabili, le grida stridule dei miei fratelli.
Ricordo lo schiocco sordo delle loro ossa spezzate. Ricordo i lamenti incessanti, il rumore del metallo che si accartocciava, l'assordante suono dei clacson.
Ah, il suono della rottura di una spina dorsale è curioso. Ed è curioso come per distruggere una vita umana sia sufficiente distruggere dei meri pezzi di carne. Davvero curioso, come quel piccolo, sottile, delicato e semplice frammento di pelle sia l'unica cosa che traccia il confine fra la sopravvivenza e la morte.
E ricordo gli odori. C'era odore di benzina. Di fuoco. Di sangue.
Ricordo i sapori. Il sapore del sangue, del mio sudore, della benzina, del metallo. Una combinazione abominevole, le parole non possono descriverla. Non possono. Sentivo la vita abbandonarmi. Sentivo il mio corpo cedere su sè stesso, accarezzato dalla coscienza che la mia ora fosse giunta. Attesi la mia fine a braccia aperte, nei miei ultimi momenti.
Triste.
Triste però, che mi abbiano strappato al suo abbraccio.
Triste che dopo quel giorno abbia vissuto ogni istante del mio tempo sdraiato qui, a marcire nel mio squallore.
Sono stato spogliato di ogni dignità, privato di ogni traccia di umanità.
Sono semplicemente sdraiato, imprigionato nei miei pensieri. La mia mente non riposa. Non si ferma. Sono imprigionato nella mia coscienza.
Ho sempre desiderato la solitudine, bramato la pace, e ora ho così tanto tempo per stare da solo coi miei pensieri e la mia mente.
Non era questo quello che volevo, non ne avevo bisogno, ma non ho alternative.
Sono seduto da solo nella mia stanza, nell'ospedale a cui sono stato affidato. Isolato da qualsiasi cosa avessi, chiunque conoscessi. Ho avuto decenni per pensare e stare da solo. Sono diventato un grande filosofo. So perchè siamo qui. So perchè. Com'è crudele il fato. Conosco tutte le risposte, ma non posso parlare. Non posso muovermi. Non possogridare.ENGLISH VERSION
It only took seconds. Three, to be exact. I remember them perfectly. Every nanosecond, in perfect detail. Such terrible detail. I remember the sounds. Oh, how I loathe the sounds. I remember the sound of her screams, the sound of her bones being crushed and snapped. I could hear the rest of my family. Their insufferable screaming, the unending screeching of my siblings. I remember the snapping of the bones. I remember the incessant screaming, the screeching metallic tear of twisted steel and car horns. Funny, the sound of a spine snapping, how all it takes to destroy a life is to tear a tiny bit of flesh. Funny, how that little scrap of skin is all that stands between survival and death. I remember the smell. It smelle like gas, fire and blood. I remember the taste. The taste of blood, sweat, oil, and metal is mortyfing, words cannot describe the evil of this combination. I could feel my life fading. i could feel my body crumbling, I could tell my time was up. I greeted my end with open arms, in my fading moments. How sad, though, that I was brought back from the brink of death. How sad, how I've been lying here since, festering in my misery. Stripped of every shed of dignity I've ever had. Every shred of humanity I've ever needed. I lay, alone, trapped in thought. My mind will not rest. It will not stop. Imprisoned in knowledge. I used to think that this was all I wanted, solitude and peace. Time to think, to be alone with my thoughts and mind. I did not want this. I do not need this. But I've no way out. I sit alone, in the hospital to which my care was charged. Isolated from everything I ever had, everyone I ever knew. I've had decades to think, all alone. i've become a grand philosopher. I know why we're here. I know what meant fore. How cruel, fate is. I know all the answers, yet, I cannot speak. I cannot move. I cannot scream.
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CREEPYPASTA
Horror⚰Funziona così: decidi di prendere l'ascensore, per salire. L'assassino lo prenderà insieme a te. Aspetterà che premi un pulsante per poi premere il pulsante del piano sotto il tuo. Quando arriverete a quel piano, uscirà. Non appena le porte saranno...