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La mattina dopo, mentre camminavo verso la scuola, cercai invano di attanagliare un senso di ansia che divampava dentro di me.
Non mi restava che chiedere a qualche divinità di aiutarmi e graziarmi dal non incontrare quel ragazzo in cui mi ero imbattuta nello spogliatoio.
Ad un tratto, in lontananza scorsi la figura della mia amica Soomin, che come ogni giorno mi aspettava alla fermata dell'autobus in cui lei scendeva per poi continuare il tragitto con me.
Quando giunsi di fronte a lei potei osservarla in viso e ammirare i suoi bei tratti.
"Ciao Haru" mi salutò con un sorriso, avvicinandosi.
"Buongiorno Min" mormorai.
Avevo sempre venerato la sua bellezza, fin da quando avevamo fatto conoscenza.
I suoi capelli a caschetto corvini incorniciavano il suo viso leggermente truccato in punti che facevano risultare la sua fattezza.
"Oggi dovevamo consegnare un compito alla docente di matematica, ma da quanto ho capito nessuno della mia classe lo ha fatto, perciò per questa volta ho lasciato perdere anche io" raccontò camminando da parte a me.
"Che ragionamento stupido" la rimproverai io.
"Almeno sono rassicurata dal fatto che non sono l'unica che verrà sgridata" ribatté lei scrollando le spalle.
Non che io svolgessi sempre tutti i compiti che ci assegnavano i professori, ma non riuscivo a capire come lei riuscisse a essere così calma, consapevole che tra una mezz'ora si sarebbe presa una bella strigliata dalla docente.
Una volta giunte di fronte al cortile della scuola, mi guardai intorno nel tentativo di avvistare un'altra mia amica. Insieme a lei formavamo un trio.
"Eccola lì" indicò Soomin.
Scrutando il punto da lei segnalato, distinsi in mezzo a persone che camminavano l'immagine di Jieun.
Aveva i capelli un pò più lunghi di Min, castani fino alle spalle.
Come ogni giorno, sotto la gonna della divisa scolastica indossava una tuta grigia, propensa a non voler mostrare le gambe ai ragazzi.
Più che altro lo faceva per sentirsi più comoda, perché lei riteneva in continuazione che la scuola fosse un semplice posto di studio, non una sfilata di moda.
Per non parlare del fatto che a lei sarebbe stato bene anche un sacco della spazzatura addosso.
Infatti io ritenevo che oltre ai ragazzi, lei poteva potenzialmente fare colpo anche sulle femmine.
Quando ci raggiunse a braccia conserte e con la sua solita espressione seria in viso, ignorò Soomin e mi abbracciò, facendomi sorridere.
"Antipatica" borbottò la corvina, fingendosi offesa.
"Tu ti spruzzi troppo profumo addosso, potrei soffocare" si giustificò Jieun posizionandosi al mio fianco.
Ridendo, varcammo il portone dell'edificio, facendo il nostro ingresso a scuola.
"Che lezioni avete ora?" domandò Soomin, marciando lungo il corridoio.
Passammo accanto ad un gruppetto di ragazzi che stavano schiamazzando rumorosamente.
"Io ho-" la risposta di Jieun venne bruscamente interrotta quando un ragazzo venne spinto addosso a lei.
"Oh mai stai attenta" si lamentò quest'ultimo, come se fosse stata lei a causare lo scontro.
"Stai attento tu, siete voi che vi state spintonando in mezzo al corridoio. Cosa vi aspettate alle otto di mattina, che sia vuoto?" ribatté con acidità la ragazza castana.
"Jieun.." sussurrai afferrando delicatamente il suo polso.
Senza altri intoppi riuscimmo ad oltrepassarli, continuando sui nostri passi.
"Scusa" esclamò un'altra voce maschile dietro di noi.
Non appena mi girai, percepì il panico assalirmi.
Di fronte a me si trovava il ragazzo che avevo incontrato il giorno prima in spogliatoio.
Allungò una mano e mi porse un braccialetto "Questo ti è caduto ieri" dichiarò, rivolgendomi un tenue sorriso.
Imbarazzata, presi tra le dita il gioiello e lo ringraziai con un sussurro, prima di voltarmi e allontanarmi con le mie amiche.
"Haru ma lo conosci?" domandò Soomin.
Avvertivo i loro sguardi puntati su di me, confuse da ciò a cui avevano appena assistito.
"No" risposi tentando di spazzare via la leggera agitazione che avevo accumulato di fronte a quel ragazzo.
"Dove avevi perso il braccialetto?" chiese Jieun.
"Ragazze adesso vi racconto tutto, un attimo" le rassicurai sperando che il solito rossore che compariva sulle mie guance non fosse molto visibile.
...
"Cioè, lo hai visto a petto nudo?" sussurrò stridula Soomin, seduta sopra il mio banco.
Eravamo le uniche in aula, a parte la mia docente che ci aveva appena lanciato un'occhiata sconcertata.
"Abbassa la voce" pregai coprendomi il viso con le mani.
"Ma tuo fratello non si era accorto che c'era ancora qualcuno in spogliatoio?" chiese l'altra, in piedi da parte al banco.
"È un'idiota" mormorai desolata.
"So che non sei il tipo, ma io mi vanterei di aver visto Christopher Bang senza maglia" affermò la corvina.
Sbirciai ancora oltre la figura della mia amica e vidi la mia docente osservarci con rassegnazione sotto agli occhiali a mezza luna.
Mi nascosi dietro il corpo di Soomin, sprofondando nella sedia "Quindi si chiama così?" domandai.
"Già. A proposito, questi avvenimenti sono un ottimo motivo per cui dovrei venire ad assistere le partite di tuo fratello con te" ammise con un sorriso furbo.
"Finiscila, io sono così imbarazzata che non posso più permettermi di presentarmi allo stadio o qui a scuola" mi lamentati sfoggiando un broncio.
Girai tra le dita le perline rosa chiare del braccialetto che mi aveva restituito quel ragazzo.
In effetti era un pò largo intorno al mio polso, e non era la prima volta che mi cadeva.
Nonostante ciò mi ostinavo sempre ad indossarlo, dal momento che avevo sempre ritenuto i miei gioielli una parte di me.
Ormai persa nei miei pensieri, mi balenò nella mente il sorriso che Christopher mi aveva rivolto una decina di minuti fa, come se il giorno prima non fosse successo niente.
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𝖢𝖮𝖲𝖬𝖨𝖢 𝖥𝖤𝖤𝖫𝖨𝖭𝖦𝖲 - 𝖻𝖺𝗇𝗀𝖼𝗁𝖺𝗇
Fanfiction( 𝗂𝗇 𝖼𝗈𝗋𝗌𝗈 ) "Ma il cigolio prodotto da una porta fermò i miei passi, inducendomi a voltarmi verso essa. Un ragazzo a torso nudo, con solo un asciugamano bianco legato in vita mi fissava sorpreso, la mano ancora sulla maniglia della porta. Da...