𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗼

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"È ora di uscire dalla vasca" pensai immersa nell'acqua, dopo essere stata ammollo per una buona decina di minuti.

Mi alzai e stando attenta a non scivolare posai i piedi sul tappetino rosa chiaro fuori dalla vasca.

Afferrai il mio asciugamano e me lo avvolsi intorno al corpo, coprendomi.

Mi diedi un'occhiata in giro, notando che non mi ero portata i vestiti di ricambio.

Non avrei potuto rimettermi la biancheria che avevo usato quel giorno, né la divisa di scuola, dunque uscì dal bagno per andare direttamente in camera mia a cambiarmi.

Le punte dei miei capelli gocciolavano, perciò dovevo darmi una mossa nel raggiungere la mia stanza per evitare di bagnare troppo per terra, altrimenti mia madre avrebbe iniziato a lamentarsi.

Camminando rapidamente, svoltai un angolo nel corridoio e andai a sbattere contro qualcosa.

Alzai subito lo sguardo, e spalancai gli occhi non appena vidi il viso di Christopher a pochi centimetri dal mio.

Percepì le guance accaldarsi, mi allontanai di qualche passo e strinsi l'asciugamano a me, imbarazzatissima.

"Scusa" mormorò lui un attimo prima di voltarsi nell'udire delle voci avvicinarsi dal fondo del corridoio.

Ma quanti ragazzi ci sono in casa mia?

Lui mi posò le mani sulle braccia e mi fece indietreggiare guidandomi all'indietro, verso l'angolo da qui ero sbucata.

Stettimo fermi e in silenzio, aspettando che le risate degli amici di mio fratello si allontanassero giù per le scale.

Il suo contatto sulla mia pelle era leggero, come se non volesse stringermi troppo, ma caldo. Emanava un tepore che mi metteva agitazione ma allo stesso tempo conforto.

Non lo guardai in faccia, ma quando le sue mani si allontanarono dalle mie braccia un brivido mi corse lungo la schiena, per via della perdita di quel lieve calore.

"Adesso siamo pari" sussurrò facendomi portare lo sguardo sul suo viso. Un sorriso divertito accompagnò le sue parole, e io schiusi le labbra, stupita dalla sua affermazione.

Lo fissai allontanarsi e scomparire dalla mia vista, sbalordita da tutto ciò che era appena successo.

Chiusi la bocca, accorgendomi di essere rimasta impalata per diversi secondi.

Lentamente mi avvicinai di nuovo all'angolo e mi sporsi leggermente per ispezionare il corridoio.

Trovandolo vuoto e silenzioso, lo attraversai velocemente e mi fiondai nella mia stanza.

Mi sedetti sul letto, ancora sconcertata.

"Adesso siamo pari" no, non lo eravamo affatto.

Io avevo potuto ammirare la vista di lui con i capelli bagnati e con il fisico bello in mostra, mentre lui mi aveva sorpreso nella mia forma peggiore.

I capelli tutti arruffati dato che erano fradici e non ancora pettinati e il mio viso struccato, per lo più rosso come un pomodoro.

Ma era possibile continuare a fare delle figure del genere proprio davanti ad un ragazzo così bello?

Ero di pessimo umore, sarei potuta scoppiare a piangere a momenti.

Mi alzai dal letto e tenendo lo sguardo fisso davanti a me raggiunsi l'armadio, evitando accuratamente di guardarmi allo specchio appeso al muro.

Tirai fuori da un cassetto la biancheria intima pulita e poi da un'altro una tuta nera e una maglietta bianca.

Dopo essermi vestita, ritornai in bagno e aprendo uno scaffale tirai fuori il phon. Controvoglia, mi voltai verso lo specchio, attaccai la spina alla presa e alzai lo sguardo sul mio riflesso.

Mi chiedo come ci si senta ad essere belli.

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𝖢𝖮𝖲𝖬𝖨𝖢 𝖥𝖤𝖤𝖫𝖨𝖭𝖦𝖲 - 𝖻𝖺𝗇𝗀𝖼𝗁𝖺𝗇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora