1. 2:30 AM

863 24 15
                                    



Piove. L'orologio segna le 2:30. Dallo spiraglio della finestra entra una leggera brezza che mi solletica la pelle, lentamente, provocandomi un brivido di freddo.
Ogni angolo della casetta è sommerso dal buio, tranne la cucina, leggermente illuminata dalle luci in giardino.
Nel silenzio della notte, stranamente trovo un senso di quiete. Nel silenzio credo di poter trovare le risposte che cerco.

Anche se controvoglia, mi trascino piano piano verso il piano della cucina e avvolta nel mio plaid beige inizio a prepararmi una tisana, sommersa da mille pensieri.
Inutile nascondere che sono ancora agitata dopo tutto ciò che è successo.
L'ingresso in casetta, la mia esibizione e il mio inedito ascoltato per la prima volta in studio.
L'adrenalina, la paura di non farcela, l'ansia e le aspettative.
È tutto reale o è l'ennesimo scherzo della mia immaginazione?

Essere maldestra fa parte delle mie tante qualità, infatti ancora imbambolata faccio cadere la tazza (fortunatamente) vuota e spero vivamente che nessuno mi abbia sentita. Dannazione.

"Credevo ci fosse qualcuno in cucina e che stesse rubando"
È Matthew. O meglio Matteo.
Mi giro di scatto e istintivamente raccolgo la tazza da terra, per poi riempirla con l'acqua calda.
"No, in verità nemmeno io mi aspettavo di vedere un'ombra alle 2 di notte" gli rispondo e lui sorride appena.

"Che ci fai qui?"
"Potrei farti la stessa domanda." Lo guardo. È come se gli brillassero gli occhi anche al buio.
È forse anche lui in cerca di risposte? Anche lui, forse, è talmente incredulo da non riuscire a staccarsi dalla realtà e a riposare?

"In verità non riesco a dormire. sono stranito e soprattutto incredulo. Ti capita mai di rivivere mentalmente ogni momento?" dice poggiandosi difronte a me.
"Sapessi quante volte", vorrei rispondergli.

"Già, posso capirti. non è semplice" mi limito a dire, mentre immergo la bustina del mio tè
nell'acqua bollente.
"Siamo anime tormentate, troppo sensibili" afferma mentre accenna un sorriso.
"Non mi conosci, come fai a dirlo?" gli chiedo curiosa.
"Non mi serve saperlo con certezza, lo so e basta"
Convinzioni. È ciò che ho pensato anch'io appena l'ho visto, ma non glielo dirò mai.

"Te lo lascio credere Matthew" affermo annuendo.
"Non lo avevi detto tu stessa ai casting, qualche mese fa, quando ti hanno chiesto di presentarti?"
"Ti ricordi anche la mia presentazione, sei già un mio fan"
"Stavo aspettando il mio turno, quindi per scacciare l'ansia ho seguito tutte le altre presentazioni" dice ridacchiando.
Bugiardo.

"Io la tua non me la ricordo" gli mento.
"Eri troppo incantata ad osservare la chitarra,
lo so"
"Tu vivi di convinzioni, bro" affermo senza nemmeno accorgermene.
"È la verità, Valentina. Buonanotte eh. Meglio andare a riposarsi, la notte porta consiglio" dice allontanandosi.
Il mio nome come ha fatto a ricordarlo?

Noto che mi sta osservando ancora, nonostante ci circondi il buio totale. "Il rockettaro assonnato che cita aforismi, chi l'avrebbe mai detto" ridacchio mentre mi allontano per tornare nella stanza arancione.

"Chissà", penso.
Stai a vedere che ha ragione lui.
Poggio la tazza ormai tiepida sul comodino. Improvvisamente ho sonno.



eccoci qui. prima one shot che scrivo in assoluto, non potevo non dedicarla a questa coppia. inutile dire che mi sono affezionata un sacco a loro due :) fatemi sapere ne cosa pensate e a presto!

Blood Like Lemonade - Mew e MatthewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora