È l'ennesimo sabato invernale di tanti.
Sara e Nicole, mie storiche amiche, sono già pronte per la festa che stasera ci sarà a Milano, mentre io, svogliatamente, ho iniziato a prepararmi soltanto adesso.
Sono sempre stata una persona a cui piace divertirsi e ballare in discoteca, ma stranamente oggi non mi sento particolarmente in vena di festeggiare.Nonostante la mia inconcepibile abitudine di fare ritardo in qualsiasi momento della mia vita e dopo aver fatto aspettare le mie amiche in stanza per più di mezz'ora, siamo riuscite ad uscire di casa e ad entrare in macchina.
"Vale, sappilo, sei perdonata solo perché stai benissimo con questo body. La prossima volta ti lasciamo a piedi" dice una delle mie amiche mentre io rido spontaneamente.
"Lo sapete che vi voglio bene"Sono comunque felice di poter incontrare tutti gli altri amici e componenti del nostro gruppo: tante avventure ci hanno uniti a partire dal 2013, siamo cresciuti insieme e continuiamo a farlo.
Mi hanno sempre supportata, a partire dalla mia grande passione per il canto. Uno dei tanti motivi per cui la settimana è stata faticosa da affrontare è il non essere riuscita a terminare un testo a cui sto lavorando da svariati mesi.Ciò che però apprezzo più di loro è la spontaneità e il volermi aiutare in tutto a tutti i costi. Nei momenti di panico in cui l'ansia sembrava prevalere su di me, sapevo sempre su chi poter contare.
"Sì, so che ci saranno anche loro, non li conosco benissimo ma gli altri sì" dice Nicole.
"Ma di chi parli Niki?"
"Nel locale ci sarà un gruppo di ragazzi, sono di Monza e li conosce mio fratello"
"Ah quindi non è vero che saremmo dovuti essere soltanto noi" risponde Sara sorridendo.È passata una mezz'ora dal nostro ingresso nel locale, tutti i miei amici si sono praticamente dileguati e di loro nemmeno una traccia.
L'unica cosa a cui sto pensando adesso è la necessità di procurarmi un cocktail il prima possibile per contrastare la noia che mi sta assalendo: decido di immergermi nella folla di gente per poter arrivare al bancone e dopo i vari spintoni riesco a sedermi, pronta ad ordinare."Per me un angelo azzurro, grazie"
Sento il ragazzo accanto a me ridacchiare.
"Ti fa ridere?" gli chiedo.
"No, è solo che credo ti rappresenti molto il cocktail" dice e sorride in modo impertinente.
"Che cliché, dici queste frasi continuamente, non è così?"
"Sono sempre sincero. Dico sempre e solo la verità. Matthew, comunque" afferma allungando la mano per stringere la mia."Che stretta possente" gli dico ironica.
La sua espressione è da fotografare: sembra essere stranamente imbarazzato per la prima volta in 10 minuti.
"Valentina, comunque"
"Sei qua con amici? Io ho perso i miei nel frattempo" mi risponde.
"Sì, stessa cosa io. Ecco perché sono qui a bere"Non faccio in tempo a finire la frase e vedo le mie amiche avvicinarsi al bancone, mentre nello stesso momento dei ragazzi circondano Matthew ridendo.
"Ma voi quindi vi conoscete?" domandano tutti insieme urlando a causa del volume alto della musica.
"Sì, cioè no" risponde il ragazzo con il chiodo di pelle e il sorriso impertinente. Matthew.
"Da circa 5 minuti. Sarebbe più opportuno chiedere a tutti voi se vi conoscete" domando io sorseggiando il drink.
"Sono loro gli amici di mio fratello di cui ti parlavo" afferma Nicole.
"Che coincidenza" rispondo.
"Già, ci saremmo conosciuti a prescindere Valentina" afferma lui.
"Chi ti dice che io avrei voluto?"
Sorride fissandomi intensamente negli occhi.perdonatemi per il ritardo, avrei dovuto pubblicare quest'altro capitolo ieri. non mi fa tanto impazzire, ma mi piace immaginare come sarebbe stato un primo incontro tra loro fuori dal talent. spero vi piaccia, al prossimo capitolo :)
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Blood Like Lemonade - Mew e Matthew
Short Storyone shot - (frutto della mia libera immaginazione) su mew e matthew, allievi di amici 23.