AntesQuel pomeriggio Louis era rimasto a scuola per i consigli che si sarebbero svolti tra i docenti. Oltre ai collaboratori scolastici, il vicepreside e qualche segretario, era uno dei pochissimi professori ad essere presente lì.
Solo che, invece di controllare i fascicoli o mettere a posto dei documenti, aveva più che buona compagnia.Tra due banchi, giaceva seduto su di essi, di fronte a lui, con le gambe divaricate. Era così bello, particolarmente quel giorno; con i suoi ricci sempre vaporosi, le sue carnose labbra e quegli occhi da cerbiatto. E quel cardigan grigio era così innocente e sexy che non aveva resistito.
«Shh, fa piano chiquitito, potrebbero sentirci.» grugnì l'uomo al suo orecchio, lasciandogli un bacio scoordinato sulla guancia. Il ragazzo inarcò il collo, aggrappandosi alle sue spalle.
«Louis, non ci riesco. Lo fai troppo bene.» sussurrò in un ansimo, abbracciandolo quasi in modo pietoso, mentre l'uomo spingeva in lui e gli accarezzava la schiena. La porta chiusa, l'aula vuota, l'eco dei loro baci e dei loro respiri pesanti. Il riccio ebbe un brivido mescolato al senso di pericolo, la paura di essere colti in flagrante.
L'uomo gli tolse completamente il cardigan, facendolo cedere dietro di lui, sul banco, e gli accarezzò la schiena sotto la maglia, quasi con la voglia di strappargliela. «Hm, me vuelves loco. Es que tienes algo que me jode. Como…como esos ojitos y tus labios. Por Dios» balbettò in preda al piacere. Il ragazzo ansimò.
«Se cominci a parlare in spagnolo è la fine.» gli chiarì sofferente.
Ghignando, appoggiò la bocca all'altezza del suo orecchio. «Uh, ¿de verdad? Pero simplemente te estoy diciendo que eres hermoso. No sabes las cosas que quiero hacerte mientras estoy detrás del escritorio y estás muy atento a lo que digo.» sospirò al suo udito, provocando spasmi nel ragazzo.
«Forse perché…non le vedi, le stelle negli occhi dei tuoi alunni, quelli che ti sanno capire, mentre parli.» replicò, gemendo poco dopo.
«Perché le stelle si trovano soltanto nei tuoi occhi?» sorrise lui, e il blu si unì al verde.
Harry si leccò le labbra. «Nei miei c'è una galassia.» la risposta di Louis fu un bacio intimo, bagnato e dolce.
Più tardi, lo accompagnò a casa con una scusa, riuscendo a farlo passare di nascosto. In auto, lui era così disinvolto che il riccio si chiese come potesse fare una cosa del genere. Tra l'altro, si 'frequentavano' soltanto da qualche mesetto, e il suo carattere lo stupiva ogni giorno sempre di più.
Gli parlava di un suo accaduto in adolescenza, gli raccontava del suo periodo scolastico, delle cose persino più insignificanti, e lui lo ammirava, lo ascoltava e se ne incantava. Non riusciva a spiccare parola e, se i loro occhi si incrociavano, arrossiva violentemente e voltava il capo, imbarazzato. Non riusciva, almeno non dopo il sesso.
«Mi stai ascoltando, Harry?» gli chiese d'improvviso. Il ragazzo, che stava guardando fuori dal finestrino, si scosse e annuì. L'uomo, in silenzio avendo già accostato l'auto, gli appoggiò una mano sul ginocchio e si sporse, cercando i suoi occhi. «Tu a me, le bugie, non le dici.» gli disse in modo amorevole. «Guardami.»
Deglutendo, il riccio rispose allo sguardo seppur con fatica. «Non sto mentendo. Ti stavo ascoltando.»
«Devo prendere a schiaffi qualcuno?» ridacchiò, accarezzandogli il volto. «Sei così bello, joder.»
«Louis, va tutto bene.» sospirò, rilassandosi sul sedile dell'autovettura.
«Sei stanco? Ti annoi? Sei preoccupato?»
![](https://img.wattpad.com/cover/353701321-288-k59350.jpg)
STAI LEGGENDO
Bésame [Larry Stylinson]
Fanfiction!!Sequel di Píntame!! Un pomeriggio di inverno, Harry è seduto a rileggere "El Libro de Buen Amor" sul suo divano di casa, quando esaltato come la prima volta dalla trama, si volterà verso il suo (ex) professore e, guardandolo negli occhi, gli chie...