The Bloody Pact - Sospesa

Capitolo 1

Non c'era sfumatura o dettaglio in grado di sfuggirle, era questo quello che Lysbeth si ripeteva ogni volta che si sedeva di fronte alla tela bianca in camera sua eppure, ogni volta che volgeva gli occhi al cielo, nuovi colori si palesavano dal nulla e la fantasia iniziava a scorrere come un fiume in piena. Con lo sguardo ammirava quell'azzurro che l'attirava a sé, quasi come se volesse sottrarla alla sua terra e portarla in un posto tutto nuovo che le avrebbe fatto dimenticare l'odore piacevole dei fiori del giardino dell'anziana Margareth o quello dei gustosi dolcetti dei fornai Larry e Judith, oppure il rumore della fucina o degli stivali dei Cavalieri che sbattevano sul terreno come se fossero sempre pronti a marciare verso terre e pericoli ignoti. Era molto facile incontrare quegli uomini e quelle donne con armature sfarzose, dopotutto il loro compito era quello di pattugliare la città e le terre vicine ad essa.
Ad un certo punto il fumo che fuoriusciva dalla canna fumaria di un'abitazione vicina le coprì la visuale e, quasi come non potesse fare a meno di tenere gli occhi fissi su quel limpido cielo, Lysbeth scattò tra la folla che la guardava divertita, ormai abituata ai suoi modi inusuali di esternare le sue passioni. Corse staccando a malapena gli occhi dal cielo, si diede lo slancio mettendo il piede destro su un carretto e, con grande agilità, si arrampicò utilizzando le crepe e le finestre delle abitazioni fino a raggiungere il tetto di una di esse.

«Un giorno di questi la nostra Lysbeth farà crollare uno dei nostri tetti.» commentò un abitante temendo per la sua casa già malmessa. Non c'era rabbia nelle sue parole, solo un po' di preoccupazione. La giovane conosceva bene i rischi eppure andava incontro ad essi come un'incosciente. Inoltre, fin troppo spesso, si arrampicava con lunghi vestiti aumentando ancor di più il rischio di una tragedia.
Lysbeth saltò da un tetto all'altro, si arrampicò su una torre in ristrutturazione per poi sedersi in cima. Sapeva bene che fosse vietato andare lì, dopotutto un singolo passo falso l'avrebbe fatta precipitare da ben 20 metri d'altezza. Ma poco importava, da quella visuale avrebbe potuto ammirare tutte le sfumature del cielo, il verde che adornava la terra che tanto amava, la gente indaffarata, persa in tutto ciò che era la loro vita. Per quanto la gente l'amasse e cercasse di farla sentire a casa però, lei non faceva altro che allontanarsi e osservare da lontano, come se non riuscisse a trovare un posto in cui fermarsi. Osservava, raccoglieva l'ispirazione che il mondo le donava, per poi buttare tutto su una tela bianca che non vedeva mai fine.
Il suo sguardo presto si concentrò su un corvo in lontananza che, quasi come se avesse percepito il suo arrivo, si affrettava per posarsi delicatamente sul braccio scoperto di Lysbeth, come se temesse di poterla ferire.

«Hai un odore nauseabondo. Si può sapere dove...»

«Non dovresti frequentare sempre gli stessi luoghi, in questo modo...» una voce femminile che conosceva bene raggiunse le sue orecchie ma venne interrotta da qualcun altro.

«Diventi prevedibile.» concluse Dean, finendo ciò che la sorella gemella aveva iniziato a dire.

«Gran parte delle persone scapperebbero a gambe levate se mi beccassero a parlare con un corvo.» rispose Lysbeth senza nemmeno voltarsi.
I due gemelli si avvicinarono a lei per poi sedersi al suo fianco. Osservarono il cielo, come se volessero acchiappare i dettagli che solo Lysbeth sembrava in grado di vedere, ed infine sospirarono all'unisono.
Un volto piacevole e degli smeraldi maliziosi bloccarono il campo visivo di Lysbeth costringendola a distogliere lo sguardo da tutto il resto. Osservandola le venne in mente la tela su cui aveva dipinto tempo prima e si rese conto di quanti dettagli avesse omesso e, per un fievole attimo, provò pura irritazione. Non aveva reso giustizia ai lunghi capelli castani di Saskia, che apparivano sempre ribelli e fuori controllo, proprio come la loro proprietaria. Allo stesso modo, non aveva catturato l'essenza di quegli occhi verdi sempre attenti, desiderosi di individuare un pericolo ancor prima che potesse divenire tale.