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Angela sollevò i suoi occhi celesti, avvertendo le ciglia leggermente appiccicate tra loro.
Una ragazza dai capelli colorati continuava ad osservarla incuriosita, con degli occhi così intesi da far vacillare la sicurezza che si era ripromessa di mantenere.
<<Che canzone hai scelto?>> chiese la sconosciuta. Angela percepii la sua voce profonda, sensuale e calda, come una carezza.
La ragazza dagli occhi di vetro rimase imbambolata per un attimo a fissarla.
Era da troppo tempo che non parlava con qualcuno che non fosse sua madre.
Forse aveva fatto male a presentarsi a quel dannatissimo provino
Forse era stata troppo avventata
Angela rise di se stessa.
Come poteva una semplice domanda metterla così in agitazione?
<<Un gatto ti ha morso la lingua?>>, chiese la bionda, accennando un sorriso sarcastico.
<<D-dovrei cantare Milagro di Madame, la c-conosci?>>Angela si morse il labbro inferiore e guardò timidamente la ragazza di fronte a lei.
<<Cazzo>>la bionda sembrava sorpresa.
<<Ti chiami Valentina, vero? >> La voce di Angela tremò sotto il peso della sua paura quasi paralizzante.<< Credo di averti vista in sala prove prima.>>
Si fermò.
Valentina aveva i capelli verdi e lucenti, la pelle candida e delle labbra così carnose da farle venire l'impulso di assaggiarle...come se fossero l'unica risposta alla sua follia.
<<Mi chiamo Valentina, ma preferisco Val>, disse lei.
<<Mi piace Val>>, rispose Angela di getto.
Valentina sorrise.
<<Intendevo che...>> la ragazza dagli occhi celesti come il mare non terminò neanche.
Lo sguardo di Valentina si posò sui suoi capezzoli che si intravedevano attraverso la canottiera leggera che le aveva consigliato la sua psicologa .
Cazzo.
Perché aveva dato ascolto a quella donna?
Cosa poteva saperne lei dei vestiti alla moda?
<<Non sei la prima a cui piace>>, mormorò dal nulla, facendola sussultare.
Angela deglutì e abbassò il mento sulle sue mani, che stava strofinando nervosamente sulle sue cosce.
<<Io dovrei andare adesso.>> Valentina sorrise e si mise in piedi. Sexy, sicura di sé e bella da togliere il fiato. Angela inspirò a fondo per non cedere all'errore di toccarla. Ricordando a se stessa che lei non era fatta così e che forse non l'avrebbe neppure più rivista.
Valentina si avvicinò a lei, a passo lento e  le allungò la mano sulla spalla.
<<Spero di rivederti>>, sussurrò lenta.
<<A-anche io.>>Ebbe la forza di aggiungere Angela.
Si sentiva persa.
Quello era troppo per lei
I pensieri della ragazza dagli occhi caleidoscopio erano invadenti, affollati, caotici
Sempre troppo caotici.
Era quello il suo dannato problema.
<<Ci vediamo >>, disse di getto.

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