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<<Ti hanno presa cicci? Non mi ha fatto sapere più niente>> ripeté Carmela per l'ennesima volta.
Da circa dieci minuti Angela era entrata in casetta dopo cinquanta minuti di provini interminabili.
<<Mi hanno presa>> sussurrò Angela, dondolando una gama sul bracciolo della poltrona sulla quale stava stravaccata.
Non voleva particolari festeggiamenti, odiava quando sua madre la metteva in imbarazzo.
<<Cos'hai detto picci?>> domandò Carmela in modo pacato.
<<Ho detto che mi hanno presa, gli sono piaciuta>>, disse la ragazza schietta. Per un attimo Angela si pentì di averglielo detto.
Ma solo per un attimo...
<<Bravissima amore...non avevo dubbi sul->>, Carmela non riuscì a finire la frase.
<<Ma salve ragazza misteriosa.>> La porta d'ingresso si aprì e i passi di Valentina - così dannatamente armoniosi - risuonarono nello spazio circostante.
Il suo profumo di muschio arrivò forte alle narici di Angela.
Profumava tantissimo.
Inoltre, aveva i capelli sistemati in una coda che le incorniciava il viso magro e pallido.
<<Mamma, ti chiamo più tardi, ti voglio bene.>> Angela interruppe la chiamata con un sospiro di sollievo.
Non le piaceva parlare al telefono .
Tutto le ricordava lei.
Quella loro ultima volta.
I segreti che le aveva confessato.
Segreti che sarebbero rimasti tali.
<<Sei adorabile quando ti imbarazzi, te l'hanno mai detto?>> sussurrò divertita e  Angela deglutì, imbarazzata. Quel timbro di voce carnale e pieno non faceva altro che bruciarle i pensieri.
<<Non sono imbarazzata >> balbettò Angela, guardandola da sotto le ciglia.
Valentina sorrise compiaciuta e con una mano si spostò una ciocca dietro le orecchie.
<<Stanno arrivando gli altri ammessi>> disse d' un tratto.
Breve pausa.
<<Non ti spaventa neanche un po' l'idea di cominciare questo percorso?>> Valentina sondò il viso della ragazza in cerca di una risposta e quest'ultima non distolse neanche per un secondo gli occhi dai suoi, così chiari, così profondi, e adesso così vicini.
Appena lo sguardo della ragazza dai capelli verdi scivolò sulle labbra di Angela fissandole per dei secondi incessanti, una scossa elettrica le attraversò il petto fino alla sua parte più sensibile.
Da quanto non faceva l'amore?
Non riusciva neanche più a ricordarlo.
Ma non era giusto sentirsi così.
Non poteva lasciarsi trasportare da voglie fugaci.
Non poteva rischiare di tradire lei...
<<Non sto cercando di sedurti ragazza misteriosa se è questo quello di cui hai paura>>, la rassicurò come se le avesse letto la mente, spostando gli occhi sulla parete della cucina.
<<Ho capito che diventi nervosa quando mi vedi sai>>, mormorò Valentina sottovoce. Si stiracchiò leggermente, poi, piano piano, si avvicinò per darle due baci ai lati delle labbra.
Per lei era troppo.
<<Che intenzioni hai?>> chiese Angela spaventa da se stessa.
<<Non ho nessuna "intenzione" con te nello specifico, ma ho tante "intenzioni" con tutte>>, le rispose, senza alcun pudore.
Era una stronza.
E lei non avrebbe tradito la sua ragazza per una stronza.
<<Stanno arrivando gli altri, vedo i primi concorrenti>> Quelle parole uscirono come un lamento dalle labbra carnose di Angela.
Si era salvata...
Non poteva permettere a se stessa di tradirsi.

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