Rientrai in casa ormai era quasi ora di cena, mia madre era già in cucina a preparare da mangiare , io apparecchiai la tavola mentre mio padre rimase sul divano a guardare un po di tv.
Questa sera ci aspettava il minestrone, il mio piatto preferito, mentre mangiavamo il silenzio cadde su di noi; finché poi mio padre non lo spezzò.
"Allora Helena, non hai niente da raccontare?"
Con la bocca piena di pane lo guardai per poi rispondergli
"No niente di nuovo papà..."
"Sicura... nemmeno a scuola... ho saputo dalla tua professoressa che non vai affatto bene e che continui ad addormentarti durante la lezione"
Dopo quella affermazione alzai lo sguardo al cielo, mia madre mi fissava con la bocca aperta per poi dirmi "Helena.. avevi detto che..."
"Lo so ..." la interruppi io con rabbia, "Scusate ma non ho più fame" mi alzai dalla sedia per poi diriggermi in camera mia.
Mi chiusi a chiave, desideravo solo restare da sola, di sicuro domani mi aspetterà una bella romanzina da mia madre.
Mi addormentai quasi subito, ma d'improvviso venni svegliata da uno strano rumore, mi stroppiciai gli occhi ancora appannati; dopo di che accesi la luce di camera mia.
Non so come la finestra si era aperta magicamente da sola, tentai di chiuderla ma non ci riuscì c'era qualcosa che la bloccava, di colpo un quadro appeso sulla parete dietro di me cadde; spaccando così il vetro in mille pezzi.
Per il grande tonfo mi girai di scatto, i miei lunghi capelli mi caddero davanti agli occhi e il mio respiro aumentò in meno di un secondo, come aveva fatto a cadere da solo?
Anche la luce inizió quasi subito a farmi degli scherzi, continuava a spegnersi e ad accendersi senza alcuna sosta, spaventata uscí dalla mia camera per poi scendere le scale. Di sotto non c'era nessuno ed era quasi tutto buio, andai in salotto e subito mi sedetti sul divano, ma di colpo il fuoco del camino si accese.
Rimasi in mobile...
La paura si era impossessata di me non riuscivo anzi non volevo muovermi per nessun motivo.
Non riuscivo a credere che tutto questo fosse reale, fissai il fuoco e da esso riuscii a distinguere una piccola ma orrenda figura, in quell' immensità di calore c'era una faccia che mi stava fissando con il sorriso sulle labbra ; essa assomigliava a quell'essere strano e pauroso del mio sogno.
Di colpo iniziai a sentire la sua risata malinconica, solo quando lo sentii ridere riuscii a riprendere possesso del mio corpo, corsi fino al bagno e subito mi ci chiusi dentro.
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La libertà dell'anima
EspiritualRicomincia l'incubo della famiglia Bennet, ormai Helena è l'unica erede di questa terribile persecuzione, che la sua famiglia si porta avanti ormai da svariati secoli. Ella è ignara del suo destino... Dovrà riuscire a trovare la forza di affrontare...