Salve a tutti, mi scuso per non aver scritto prima, però mi farò perdonare pubblicando capitoli più lunghi non facendovi aspettare così tanto. Buone vacanze e buona lettura!
Ero di nuovo all'ospedale ma sta volta la scena l'osservo in terza persona, sono nella sala d'attesa e un uomo in particolare mi colpisce, partendo dall'alto ha un capello di lana nero e qualche ciocca rossa fuoriesce da esso; porta degli occhiali da sole con le lenti a specchio, indossa una maglietta nera con una catenella di ferro al collo, un paio di jeans e degli anfibi, penso che abbia sulla trentina d'anni . Quando io e mia madre seguiamo l'infermiera quest'uomo si toglie gli occhiali e ci segue indiscretamente ma a sua volta viene seguito da un ragazzo che però non riesco a vedere bene poiché mi rivolgeva le spalle; seguo quest'ultimo e noto che mentre mia madre ed io ci dirigiamo in una stanza questo ragazzo impedisce all'uomo di osservarci e tenendogli i polsi lo porta fuori all'edificio, mentre apre la porta riesco a vederlo, noto i suoi occhi color nocciola e i suoi capelli marroni poi li vedo sparire. Mi vedo mentre esco dall'ospedale insieme a mia mamma e come prevedevo stavo tornando alla realtà...
Mi ritrovo di nuovo mio zio davanti e mia mamma al mio fianco e riesco ad avvertire il timore nello sguardo dello zio che apre di nuovo la grande porta alle sue spalle e ci invita ad entrare,
Zio:"Monica ora prima di allarmarmi e allarmarvi devo farti alcuni test per vedere quanto è preoccupante la situazione"
Annuisco e lo osservo mentre prepara qualcosa in dei bicchieri di vetro graduati, dopo aver mischiato del liquido rosso e blu se ne crea uno viola che mi porge io incredula chiedo se debba berlo e mi zio risponde con un netto sì.
Inizio a portare il bicchiere alla mia bocca ma mio zio mi ferma e mi raccomanda di bere tutto in un sorso io annuisco e faccio come mi ha detto, dopo aver bevuto mi accorgo che ha un buon gusto, mi sembra alla ciliegia e lo riferisco a mio zio, lui risponde che è normale perché usa solo ingredienti naturali tra cui la ciliegia che ha una proprietà importante in questi casi, lo osservo e gli chiedo cosa debba succedere e lui mi risponde che dobbiamo aspettare alcuni minuti e se non succede nulla allora è un ottimo segno, aspettiamo dieci minuti e intanto lo "scienziato " si dirige verso un grande pannello di controllo pieno di bottoni e ne schiaccia alcuni dopodiché si accende la luce in una specie di cabina trasparente con una sedia bianca all'interno.
Zio Gabriel mi chiede se mi fa male qualcosa oppure se mi sento strana, io rispondo dicendo che va tutto a posto e lui tirando un sospiro di sollievo mi dice che è un ottimo segno e mi invita ad entrare nella cabina , io preoccupata gli chiedo a cosa servisse e lui mi risponde dicendo che cercherà di entrare nella mia mente ed io devo resistere il più possibile, entro nella cabina sempre più allarmata, mio zio chiede alla mamma di chiudere la porta trasparente e di allontanarsi, invece a me chiede se sono pronta, io con voce tremolante rispondo di sì e d'improvviso sento un gran mal di testa e nella mia mente appaiono tutti i ricordi infelici come una parte della mia infanzia in cui morì il mio cagnolino e mamma e papà litigavano sempre ,oh papà... Un giorno i miei genitori mi lasciarono a casa della nonna per qualche giorno ed io ero sempre felice di andarci, dopo tre o quattro giorni bussarono alla porta ed io contenta pensando fossero tornati a prendermi aprii la porta e trovai solo mia madre quindi le chiesi dove fosse papà e lei con il suo solito stupendo sorriso mi disse che era andato a fare la spesa, passarono le ore, i giorni le settimane, ma lui non tornò...
"Basta! Zio ferma questo affare!! Non ce la faccio più!"
Mi sono resa conto di essere uscita dalla cabina con le lacrime agli occhi per poi cadere.
Apro gli occhi e mi ritrovo in camera mia, sul letto, mi giro per vedere l'ora e noto che sono le sei del pomeriggio, ma del giorno dopo! Incomincio a pensare di non esser andata a scuola e che ho ancora molte domande, mi metto le pantofole e scendo in cucina per via dell'enorme fame, dopo tutto ho saltato 3 pasti, trovo mia mamma che osserva pensierosa il vuoto, le chiedo cosa fosse successo e lei si alza di scatto abbracciandomi, mi fa un discorso lunghissimo e quello che riesco a capire è solo che domani mattina dovrò saltare di nuovo la scuola e andare da un uomo che mi spiegherà meglio tutto quello che mi è successo, poi dovrò avere sempre gli occhi aperti perché c'è qualcuno che mi cerca,
"mamma"
"si dimmi" risponde
"che cos'era quella cabina dove mi ha fatto entrare lo zio?" chiedo
"era una macchina che testava la tua forza di resistere in caso qualcuno volesse entrare nella tua mente, purtroppo non sei riuscita a resistere nemmeno un secondo e dovrai allenarti ogni giorno con Gabriel" risponde.
"perché qualcuno dovrebbe entrare nella mia mente? " chiedo perplessa.
" Perché hai un grande potere che si trova solo nella tua mente, poi capirai" mi dice
"ma non puoi spiegrmelo tu? "
" direi di no dato che non ho capito nulla quando me lo ha spiegato tuo zio"
"ah".
Chiamo Edgar e gli chiedo se può prepararmi qualcosa da mangiare, lui mi chiede cosa e io rispondo dopo qualche secondo dicendo un panino con qualsiasi cosa dato che muoio di fame e mangerei anche un elefante. Mi siedo per qualche minuto e Edgar mi porge un panino dall'aspetto molto invitante, mi dirigo verso camera mia con mille domande che mi gironzolano per la mente e dopo aver mangiato sprofondo in un gran sonno.
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Uno scherzo del destino
FantasyMonica una ragazza di 15 anni vive insieme alla sua famiglia composta dalla madre, la nonna con il fratello, la zia(sorella della madre) e la cugina. La cugina sin da piccola viene "addestrata" per il destino che le è stato scelto, quello di attende...