Come se mi fossi svegliata da un sogno

4 0 0
                                    

I miei occhi si spalancano prima della sveglia. Sono le 5 del mattino.

Guardo il soffitto come se davanti a me ci fosse un quadro di Van Gogh o un cielo stellato, cerco un significato nascosto dietro l'intonaco bianco della mia stanza, ferma a pensare ma non so esattamente a cosa. Ho una strana sensazione, mi sembra di aver perso un pezzo, ma non so di che tipo né dove cercarlo.

Mi sento come quando mi sveglio da un sogno, so di aver sognato qualcosa, ma per quanto mi impegni per cercare di ricordare non riesco. Non so cosa mi manca, eppure continua a mancarmi.

Dopo quasi un'ora di contemplazione al soffitto decido di alzarmi; per sbaglio mi guardo allo specchio e non vedo una persona, ma uno zombie, ma passo avanti, meglio non pensarci.

Mi siedo sullo sgabello in cucina, aspettando che il caffè salga continuando a guardare il vuoto, come se il mio cervello fosse in un loading infinito, uno di quelli che ti fanno venire l'istinto di lanciare il pc fuori dalla finestra, ma io con il mio cervello non lo posso fare. Appoggio la testa sull'isola della cucina e mi volto verso sinistra, c'è il pesciolino rosso nella sua boccia che mi fissa, forse sono talmente inguardabile da essere palese anche a lui?

Rimango incantata a fissare quel piccolo esserino che vive perennemente in quella piccola boccia, che si gira e rigira come se fosse in mare aperto. All'improvviso si rigira verso di me, mi fissa con i suoi occhietti neri.

"Aspetta! Questi occhi li ho già visti", un pensiero malsano mi balena per la testa.

Non mi ero mai fermata a guardare quel pesciolino, a cui non ho dato neanche un nome, eppure mi sembrava di aver già visto quello sguardo. "Ma come si fa a riconoscere lo sguardo di un pesciolino rosso?"

Mentre rifletto su questa cosa senza senso, la macchinetta fischia: il caffè è pronto.

Deve essere la mancanza di sonno a giocarmi brutti scherzi e strani pensieri.

Oggi non ho i corsi, ma devo andare a fare la spesa perché ormai non ho più neanche del pesto per cucinarmi un piatto di pasta improvvisato, ma decente. Inizio a fare una lista di cose da prendere, la mia memoria non è ottima quindi per ricordarmi anche una minima cosa, devo appuntarlo; apro la dispensa, il ripiano dei condimenti e infine il frigo. Mentre osservo attentamente la desolazione del mio povero frigo, trovo una confezione di pesto. Ero sicura di non averne più.

In quell'istante ho un flash nella mia mente: io che scendo a prendere il pesto, un ragazzo in casa mia seduto sul divano, o sdraiato sul pavimento? Capelli rossi o arancioni?

Sono confusa, ma tutte quelle informazioni o ricordi, se così si possono chiamare, mi sembrano reali.

Cosa mi sta succedendo?

Come in una bollaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora