Chapitre deux

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Parigi, Francia.

Parigi, Francia

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🌑

Jisung si era destato dal suo sogno solo da qualche minuto e adesso stava cercando di svegliarsi completamente per iniziare a preparare la cena.

Nella villetta in cui il cantante abitava c'era lui e solo lui, nessun altro condivideva quella casa e quindi Jisung si ritrovava spesso da solo -- ad eccezione dei giorni in cui invitava alcuni suoi amici e della presenza del suo manager.

Comunque, sicuramente la vera domanda che vi siete posti è la seguente: come mai Han Jisung si era svegliato all'orario di cena? Ebbene, cari miei cieli, il nostro cantante si era svegliato a quell'ora perché nella sua intera mattinata compreso un piccolo pezzo del pomeriggio era stato ad un set fotografico per sfoggiare i nuovi capi di Versace creati da uno dei loro più bravi stilisti, Hwang Hyunjin.

Jisung aveva avuto a che fare con Hwang Hyunjin molteplici volte, Versace era praticamente una seconda casa per lui e conosceva molti volti. A settembre, quindi tra nemmeno un mese, sarebbe addirittura andato a Milano in vista della Fashion Week per attendere alla sfilata di Versace.

Dopo essersi scrocchiato la schiena per bene e lavatosi il viso assonnato, scese le scale con le sue pantofole rosa tenendosi stretto al manico della scala. Abitava da solo da un paio d'anni e si era oramai abituato al silenzio che si trovava in quella casa per niente caotica come lo era la sua vita e gli andava bene così. Se fosse stato per lui gli sarebbe piaciuto morire lì, nella sua dimora, per cause naturali, e nella pace.

Entrato nel salotto-cucina open space -- Jisung amava gli open space, aveva sempre desiderato averne uno sin da bambino ed ora il suo sogno era diventato realtà -- si rimboccò le maniche del suo pigiama avvicinandosi ai fornelli.

Il cantante non era chissà quale chef ma comunque se la cavava abbastanza per sopravvivere. La sua "specialità" erano le omelette e, visto che aveva tutti gli ingredienti in casa per cucinarle, decise di mettere sul fuoco quelle.

Mentre afferrava la padella da dentro il mobile ripensò al misfatto di due notti prima nella villa di Seo Seojun collegato al messaggio ricevuto su Instagram e al mittente. Chi era quello sconosciuto e come mai anche lui si trovava nella casa di Seo? Sicuramente il motivo doveva essere un altro, quel a quanto pare mutaforma non poteva essere lì per le stesse ragioni di Jisung, di Stranger.

Però il fatto era strano, e con strano intendo che il tempismo di entrambi non sembrava solo una coincidenza, difatti quel supercattivo come lui aveva esplicitamente detto che doveva parlargli di qualcosa. Che l'avesse seguito, per caso? No, impossibile, Stranger era arrivato dopo di lui, e allora cosa era? Un segno del destino?

Del destino, Jisung, ci credeva ben poco e quindi di esso non passò nemmeno per l'anticamera del suo cervello.

Mentre pensava a ciò continuava a girare l'omelette nella padella ed intanto a lui saliva l'acquolina in bocca. Quello era il cibo che meglio gli riusciva e non vedeva l'ora di mangiarlo di nuovo.

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