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*strecatto's pov*

Lui era felice, io ero felice. Noi eravamo felici. Esatto, eravamo.

<<Signorino de Lucis! Oggi è il suo primo giorno e già si distrae?>> La professoressa Fairy mi riportò sul mondo terreno. <<No, mi scusi.>>

Ero in mezzo tra Cico e Piadina, eravamo in 24 alunni e ora grazie a me c'erano i banchi a tre, perciò otto "gruppetti". Solo Anna e Stefano sapevano del mio trasferimento -secondo, aggiungerei- dallo stilistico al conservatorio, anche perché erano i miei compagni di classe, tutti gli altri della band non ne sapevano niente. Ma Piadina non sembrava essersi stupito della sorpresa, da lì a poco scoprì il perché.

Presi il mio taccuino e iniziai a scrivere qualcosa.

<<DE LUCIS!>> sobbalzai. Da quando c'era il professore di matematica? <<Visto che era distratto, risolva questa moltiplicazione senza calcolatrice: 376'489'012×5'643>> alcuni miei compagni presero le mie difese, compresi Cico e Piadina, c'era il mercato della domenica mattina che c'è di solito in piazza.
<<2'124'527'494'716>> dissi, <<fate silenzio! Come de Lucis?>> riprese in mano la situazione il prof sbattendo il pugno sulla cattedra. <<2'124'527'494'716 è il risultato.>> Prese la sua calcolatrice e iniziò a premere i pulsanti. <<impossibile.. è-e corretto...>> sorrisi, mentre tutti mi guardavano stupiti, non li biasimai. In quel momento ringraziai la mia maestra delle elementari per aver inventato un metodo per moltiplicare le cifre alte. Da quel giorno il prof decise che mi avrebbe detto una moltiplicazione ogni lezione che avremo avuto, inutile che lui a questo "gioco" perdeva sempre.

Sono vanitoso? Si.
Me ne pento? No.

***

Suonò la campanella che segnava l'ora di pranzo, perciò misi tutte le mie cose a posto e presi il pranzo che mi aveva preparato mia madre, per poi avviarmi fuori dalla classe.

<<Dove vai?>> Mi chiese una voce famigliare e mi girai, era Cico assieme a Piadina. <<Oh.. ritorno alle origini, vado sul tetto>> Cico fece la faccia da cane bastonato <<quindi non vieni con noi a mensa?>> Ci pensai un attimo. <<Vabbene, ma la prossima volta venite voi sul tetto>> in un attimo eravamo in mensa, luogo in cui fui accerchiato da tutti in meno di tre secondi netti.

<<NO VABBÈ! IL SUO FIGLIASTRO E ANCORA PIÙ BELLO DELL'ALPHA!>> sentì dire <<PIACERE, ANNABELLE! LO SO CHE SEI UN'OMEGA MA CHE NE DICI DI PROVARCI?>> avevo sentito abbastanza.

<<Sì, scusate, permesso... -arrivai al tavolo della band- alli mortacci de che murt, se potevon sposta da soli...>> Cico e Piadina non si sorpresero a vedermi lì, mentre gli altri sì. Era stato molto divertente vedere le loro facce sbalordite nel vedermi lì.
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<Che c'è?>>
<<Non ci posso credere! Non mio hai detto nulla. Come ti permetti?>> Disse Alex da finto deluso. <<Era una sorpresa!>> Protestai. Mi squillò il telefono come al solito, era il mio padrino. <<Dimmi?>> Risposi <<ciao tesoro... Potrei aver accidentalmente fatto vedere una tua foto in diretta...>> <<Ho notato. Sono stato circondato a mensa>> <<mi dispiace! Non volevo>> <<è ok, tranquillo>> ci salutammo e tornammo a fare ciò che stavamo facendo.

Ora ero famoso per tutta Italia e probabilmente anche nel resto del mondo.

<<mm m mm m mmm m m mm mm mm...>> canticchiavo mentre masticavo <<oi Stre! com'è?>> mi girai nella direzione della voce, era un mio ex compagno di classe, probabilmente stava passando e avrà riconosciuto la canzone. Ovvero quella che cantai con Noah al bar. <<oh, ciao, bene grazie, te?>> in quel momento mi sentì una mano sulla coscia che mi spostò più verso alla persona <<vedo che il fiorellino qui ha trovato un compagno...>> guardai la persona che mi teneva la coscia <<oh, nono->> <<ah senti, fiorellino ce lo posso chiamare solo io.>> si sovrappose Piadina <<emmh, Stre qual'è tra i due?>> io e il resto dello gruppo tranne Piadina e Cico ridemmo sotto i baffi <<nessuno dei due in realtà>> rispose Alex per me poi suonò la campanella e tutti tornarono in classe.

<<voi due non siete normali, ma vi sembra?>> scherzai con Cico e a Piadina, mentre tornavamo in classe <<fiorellino l'ho inventato io, e lo potrò usare solo io.>> ridacchiai <<in realtà esiste da tanto>> risposi ridendo. <<Invece qual'è la tua scusa?>> Chiesi a Cico <<nessuna. Non c'è bisogno di giustificarmi>> entrammo in classe. <<Ma dai, allora perché l'hai fatto?>> Non rispose, ma sorrise.

Ma che cazzo si sorride?

Iniziai a seguire alle ultime due ore prendendo appunti.

***

Finalmente la tortura era finita. Andammo al bar per festeggiare il compleanno di Cico. Poi mi chiamò il mio padrino.

<<Ciao tesoro, oggi è il compleanno di Cico, giusto?>> Mi chiese <<sì, perché?>> Non mi rispose, <<vi faccio venire a prendere dalla limosine, venite tutti alla villa.>> Lo dissi agli altri e in poco tempo la limosine era fuori.

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