Il sorriso dell'amore

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(Cit. prima One Shot)

"Grazie per esserci stato" aggiunse la donna.

"Sempre" rispose Castle sorridendo dolcemente.

I loro occhi rimasero incollati per un po'. Kate non riusciva a distogliere lo sguardo dal Suo scrittore.

Lui l'aveva salvata, in tutti i modi possibili ed immaginabili.

Non solo l'aveva sottratta ad uno stupro. Le aveva rubato il cuore.

Quel sempre pronunciato con tanta profondità, aveva il potere di sconvolgerle l'anima.

Lei riuscì finalmente a rasserenarsi un po', era un pochino in imbarazzo. Abbassò lo sguardo ed arrossì, Rich se n'era accorto e si ricordò della frase della sua musa subito dopo essersi ripresa "Sono una persona spregevole".

«Kate?!»

«Sì Castle?»

«Sei stupenda!» rispose lui sempre sorridendole, come solo lui sapeva fare.

«Grazie» sussurrò la detective mentre si alzava dal letto, si avvicinò a Castle e lo abbracciò.

«Mi aveva detto che dopo... dopo aver fatto sesso con me, mi avrebbe uccisa» disse contro il suo petto Kate mentre alcune lacrime le solcavano il viso per andare poi a confondersi con la camicia di Castle.

Lanie era andata a casa di Javier dopo aver portato i vestiti a Beckett. Non se la sentiva di stare da sola, Esposito le aveva offerto di passare la notte con lui, e lei, senza malizia questa volta, aveva accettato. Ma inevitabilmente si erano ritrovati a fare l'amore.

«Non oso neanche immaginare cosa ha provato ad avere le mani di quell'uomo su di se!» disse Lanie disgustata ad un certo punto.

«Quel bastardo sarebbe riuscito a.... a...., se fossimo arrivati qualche minuto più tardi. Era svenuta, quel maiale l'ha colpita, l'ha ammanettata perchè non potesse difendersi» aggiunse Javier sentendo montare dentro di se una rabbia furiosa.

Avrebbe voluto picchiarlo fino a vederlo stramazzare a terra. Ma chiaramente non poteva. Kate era la sua migliore amica e nessuno aveva il permesso di toccarla fatta eccezione per Castle, a cui apparteneva il cuore della detective.

Lanie era sul punto di piangere.

«Perchè proprio lei, tutto quello che ha passato e ora anche questo?!» continuò Lanie che riusciva a stento a trattenere le lacrime.

«Ha fatto in modo che lei si occupasse del caso, per vendicarsi di ciò che era successo al fratello in prigione, dopo che lei lo aveva arrestato, per questo l'ha ammanettata al letto» spiegò Javier.

«Poi chiaramente si capisce perchè volesse... volesse, insomma, Beckett è davvero molto bella!» Continuò Esposito. Non riusciva a dirlo, si sentiva in un imbarazzo assurdo a parlare del tentato stupro dell'amica.

«Sì è vero, voleva prendere due piccioni con una fava, voleva umiliarla» aggiunse Lanie.

Castle si sentiva triste, come poteva lei, la sua musa pensare di essere spregevole. Lei non poteva neanche essere definita, la sua bellezza era indescrivibile, anche il modo in cui lo faceva sentire, nessuna donna lo aveva mai fatto sentire così.

Il cuore gli si fermava, tutto il suo corpo si tendeva verso di lei, captava ogni suo minimo movimento. Ogni luccichio degli occhi color smeraldo, ogni pagliuzza dorata di quegli occhi. Il modo in cui si spostava i capelli dietro l'orecchio, il suo sorriso, il suo profumo, le sue gambe sexy e la piccola ruga che appariva in mezzo alla fronte quando si concentrava su qualcosa. L'amava alla follia. Avrebbe voluto baciarla e accarezzarla anche tutto il giorno.

Fatti l'uno per l'altraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora