Capitolo 6

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Alla fine tocca a me ricomprare la piscina e la pago anche interamente

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Alla fine tocca a me ricomprare la piscina e la pago anche interamente.

"Mi ci hai spinta tu dentro, quindi te lo scordi che paghi per comprare qualcosa che tu hai distrutto", queste sono state le parole di Malefica ed è stata alquanto irremovibile su questo suo pensiero, se così vogliamo chiamarlo.

Non che io abbia insistito molto per far sì che pagasse, non voglio i suoi soldi e tanto meno voglio discutere con lei fino a farmi esplodere la testa.

Se la discussione ad un certo punto si concludesse con uno dei due o entrambi senza vestiti, allora potrei senz'altro sopportarlo. Ma non è questo il caso e lei sa essere piuttosto irritante quando ci si applica, anche se arrivati a questo punto credo sia una dote naturale la sua.

Per la cronaca la piscina mi tocca anche gonfiarla sotto la sguardo vigile e da stronzo di mio fratello, che è una cazzo di palla al piede.

"Da quel lato è più sgonfia", "Si sta sgonfiando", "È troppo gonfia, esplode". Fanculo.

Ho dovuto fare anche velocemente prima che Caiden si accorgesse della sostituzione, dato che mio nipote tiene molto alle sue cose e ne è geloso. Tutto suo padre anche sotto questo aspetto.

Fortunatamente, comunque, stava e sta ancora facendo il suo riposino pomeridiano. Almeno così lo chiama Avie.

«Ricapitoliamo», dico a mia cognata, la quale mi guarda con i suoi occhioni azzurri in attesa. «Quando, precisamente, ho accettato di giocare a fare Rocky Balboa con Malefica?»

Perché io non mi ricordo di averlo fatto, quindi o mi sono sicuramente perso qualche passaggio e non posso nemmeno dare la colpa alla droga o all'alcol, oppure hanno fatto deciso di fare questa cosa senza interpellarmi.

E con questa cosa intendo dire a Mallory che le avrei insegnato come difendersi. Io che insegno qualcosa a qualcuno. Fa già abbastanza ridere così.

«A quale parte del corpo ti ha dato accesso per far sì che accettassi questa cosa?» chiedo poi a mio fratello, indicando Avie con un cenno del capo. Perché non esiste che abbia accettato questa cosa di sua spontanea volontà o senza incentivo.

Mio fratello non è un bastardo senza cuore, ma non è nemmeno uno che si impiccia dei cazzi degli altri per divertimento o fa cose come questa di sua iniziativa.

«Non farti prendere a calci nelle palle», ringhia lui, trucidandomi con lo sguardo. Trattengo una risata.

Infastidirlo fino allo sfinimento è uno dei miei passatempi preferiti da tempi immemori. Perde subito la pazienza, il che mi diverte troppo.

«Già, Speedy, non farti prendere a calci», ripete Avie, omettendo la parte delle palle. È praticamente l'unica a non dire le parolacce in questa famiglia. «E non farti ingannare dal mio aspetto, il pancione ormai pesa, sembro una palla con gambe e braccia, ma sono ancora in grado di dartele di santa ragione».

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