Capitolo 8.

33 2 0
                                    

La sua mano è morbidissima e grande,da quanto me la stringe quasi mi lascia il segno dell'anelli che ha sulle mani.
Mi lascia la mano e va con il braccio sopra le mie spalle,mi stringe la spalla e mi va in su e in giù con la mano.
Datemi un pizzicotto.

È da 10 minuti che camminiamo e abbiamo detto poco se non nulla.
"Comunque alessia mi ha raccontato dell'altra sera in discoteca" dice fermandosi e girandosi verso di me.
Mi riprende l'ansia,devo stare calma.
Ti prego continua la frase.
"Mi ha detto che ti ho detto.." E si ferma guardandosi le scarpe.
"Che era megli-" lo interrompo.
"Non lo ripetere" dico chiudendo gli occhi sperando di non piangere.
"Io ero ubriaco e non mi sono reso conto di quello che dicevo" dice mettendosi le mani nei capelli e andando avanti in dietro per la pineta deserta.
"Io non volevo ferirti te lo giuro" mi dice per poi fermarsi e guardarmi negli occhi.
"Va bene così,mi hai detto anche..insomma altre cose" dico trattenendo il nodo alla gola.
"Cosa?" Chiede lui preoccupato.
"Io..non vorrei ridirle" dico preoccupata della mia reazione.
"Ti prego,voglio saperlo" dice. Non posso dirgli di no.
"Nulla di che solo che ti avevo detto di chiudere la storia e te mi hai detto che non era mai iniziata ma dal momento che te vieni con me automaticamente la storia inizia è una cos-" mi interrompe.
"Basta ho capito" dice lui. Si guarda intorno e continua a parlare.
"A me dispiace però cosa è successo quella sera?" Dice preoccupato.
"Hai picchiato uno perché era venuto con me" dico guardandomi le dita della mani.
"Come?" Dice incredulo.
"Perchè dicevi che io sono solo tua" dico a bassa voce.
"Perchè tu sei solo mia" dice guardandomi negli occhi.
"Ma dopo che me lo hai detto sei scomparso" dico allargando le braccia e alzando un po' il volume della voce.
"Avevo paura che qualcuno ci vedesse" dice sicuro di se stesso.
"Ah" esclamo. "Quindi ti vergogni di me" dico incredula per poi mettermi una mano sulla fronte e spostarla dopo poco sui capelli.
"Se qualcuno mi vedesse con te mi prenderebbe per scemo" dice convinto della sua teoria.
"Ti ci prenderebbero lo stesso tranquillo" dico guardandolo negli occhi. Mi sorprendo di me stessa,sto litigando con Niccolò.
Lui si avvicina al mio viso e mi fa paura.
"Non possiamo stare insieme" urla lui contro il mio viso. Lo allontano spingendolo dalla spalla,abbasso lo sguardo e stringo i pugni mentre una lacrima bagna il mio viso.
"Riportami a casa" dico asciugandomi quella maledetta lacrima che non doveva uscire.
Lui si allontana e si mette le mani nei capelli.
"No cazzo" urla lui facendomi spaventare.
Io non dico nulla,voglio solo stare sola.
"Io ti voglio" dice urlando e fermandosi lontano ma comunque davanti a me.
Se mi vuole davvero non si vergogna di me.
"Se mi vuoi non ti vergogni di me" dico a bassa voce alzando lo sguardo.
"Io ti voglio e basta" dice lui serio e con tono roco e profondo.
"Allora andiamo in centro" dico provocandolo.
"No cazzo,non so cosa pensa la gente di te" dice lui. Giuro lo odio in questo momento.
"Portami a casa" dico seria.

I NEED YOUR EYES. // Love Story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora