VUOI SCOMMETTERE?

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La sala mi crollava addosso. Mi sentivo spinta giù. Macigni invisibili su di me. Ero certa che il soffitto mi avrebbe schiacciata. Perché faceva quel caldo? E perché avevo i brividi nonostante il caldo?

-Stai bene?- Ginny mi lanciò uno sguardo. Sbagliavo o era preoccupata?

Feci spallucce. -Certo-

L'idea di andare in quel locale era stata di Ginny. Una serata tra donne. Avevo accettato più che altro perché non avevo voluto deluderla. Mi guardai intorno. L'ambiente era spoglio, con le pareti e il pavimento di pietra.

-Dovresti rilassarti di più- mi aveva detto.

-Sono rilassata-

-Sei una pessima bugiarda- mi prese per il braccio e mi trascinò fino a un tavolo vuoto in fondo alla locanda. -Bando ai brutti pensieri, stasera dobbiamo lasciarci andare-

Facile a dirsi. Spostai una sedia e mi lasciai cadere sopra. L'impatto mi provocò una fitta al coccige. Feci una smorfia.

Ginny stava già ordinando da bere. -Ci voleva una serata solo per noi due-

-Vuoi parlarmi di Ron?- meglio affrontare subito il problema. Per quanto pesante fosse. Perché Ron era un argomento con denti e artigli. Una bomba che prima o poi sarebbe esplosa.

-Voglio prima di tutto passare una serata divertente con una mia amica- contrasse la mascella, puntò un gomito sulla tavola, appoggiò il mento sul palmo aperto. -E sì, voglio parlare di mio fratello... lo sai quante volte ti nomina in un giorno?-

Guardai altrove, il cuore che accelerava i battiti. Odiavo come mi facevano sentire. Come se fosse tutta colpa mia. Nella sala c'erano poche persone. Una coppia si sbaciucchiava vicino al bancone. Un uomo si sedette un paio di tavoli più in là. Aveva qualcosa nella sua postura che mi era familiare.

-Ron soffre- la voce di Ginny riportò la mia attenzione a noi. Ai nostri problemi.

-Credi che io non soffra?-

-Non sto dicendo questo- un sospiro. Mi sembrò stanca. Non la solita Ginny, la ragazza esuberante, la sportiva, la coraggiosa. Era Ginny in versione sorella preoccupata. Una versione che non potevo dire di amare. La preoccupazione non le donava. Purtroppo la capivo. -Siete una bella coppia-

Eravamo una bella coppia.

Non sapevo cosa fosse andato storto. Una crepa che aveva aperto ogni cosa a metà. Il nostro rapporto si era sgretolato.

-Dovresti riflettere, magari è un momento di cedimento, dopo quello che c'è stato... è stato un periodo stressante, ci sono state molte perdite-

Fred. Lo stomaco mi si annodò e sentii la nausea risalire come un serpente. Avevamo sofferto tutti per Fred. Era uno di quegli argomenti che si tiravano fuori con esitazione. Come camminare sul bordo di un dirupo.

-Ron è scosso, ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino- un sorriso incoraggiante e rividi Ginny, la mia amica.

-E se non fossi io la persona che deve stargli vicina? Se ci fosse qualcuna più adatta a lui?- mi resi conto di aver esagerato non appena le parole mi erano sfuggite dalle labbra.

Ginny aggrottò la fronte. -Tipo Lavanda?-

La gola mi si chiuse. Lavanda, certo, il mio spauracchio. Quella creatura che era fatta delle mie peggiori paure. Avevo odiato Lavanda.

-Ron ama te, non ama Lavanda-

Di nuovo quella voglia di fuggire. Il bisogno di una libertà che non avevo mai avuto. Che non avevo mai desiderato. Possibile che volessi fuggire dalla mia vita? Dov'era la ragazza responsabile che ero stata un tempo? Era mai esistita per davvero? Oppure era stata tutta un'illusione?

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