Episodio 1

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Era una giornata come le altre, e come gli altri giorni Castiel e Nathaniel trovarono un modo per litigare; anche questa volta il motivo era un assenza non giustificata.

- Dovresti smetterla di rifiutarti di giustificare le tue assenze -, disse per l'ennesima volta Nathaniel stufo dei suoi rifiuti.

- E tu dovresti smetterla di mandare povere ragazze con il modulo per farmi giustificare -, rispose con tono di superiorità Castiel.

- Senti, basta una firma con la motivazione, non devi mettere nemmeno i giorni, guarda, sono già segnati.

- Dobbiamo parlare di ciò proprio in bagno?

- Non cambiare discorso e firma.

- Sai cosa me ne faccio del tuo modulo? Te lo ficco in culo!

- Smettila! Sei capace di rispondere solo a parole, ma non combini mai nulla. -, provocato da quell'insulto Castiel prese il foglio e lo strappò in modo netto.

- Almeno ora sono sicuro che prima che torni a rompermi le palle un po' ci vuole... -, disse Castiel con strafottenza.

Nathaniel irritato lo prese e lo sbattè contro la parete. Da lì l'unico ragazzo presente oltre a loro in bagno se la diede a gambe levate senza pensarci due volte.

- Che fai? Dai il cattivo esempio? Tu? Il delegato?

- Sono innanzitutto una persona come te, provo rabbia come te, e questo è il momento ideale per incazzarsi.

- Oh, dici anche le parolacce ora? Come siamo trasgressivi oggi.

- Smettila di fare il cretino, devi renderti conto che se continui a infrangere le regole sarà peggio per te! Potrebbero sospenderti quando vogliono, hanno già abbastanza motivi, un altro passo falso e puoi dire addio alla scuola.

- E a te cosa ne importa? Se mi odi così tanto dovresti essere contento, no? Oppure in fondo la mia presenza ti piace, eh? Godi ad avere qualcuno che ti da del filo da torcere, ammettilo.

- Basta, stai dando i numeri... -, Nathaniel con un rossore in volto abbassò la testa e lascio la presa. Fece cenno di andarsene quando Castiel lo fermò.

- Ehi, no, aspetta, dove vorresti andare? Non abbiamo finito qui.

- Si che abbiamo finito, ti rifiuti di firmare, non me ne frega più nulla, fai della tua vita ciò che vuoi -, rispose Nathaniel offeso.

- Si che ti interessa. Dai, stavo iniziando a prenderci gusto.

La campanella fermò la loro discussione. Mentre Nathaniel usciva dal bagno Castiel disse:

- Alla fine delle lezioni vieni sulla terrazza.

Nathaniel non si girò ma sentì perfettamente. Durante tutte le ore seguenti non fece altro che pensare a quello che era successo in bagno.

"Perché mi sono comportato in quel modo? Perché l'ho sbattuto in quel modo? Perché quelle parole. Perché mi sono sentito in quel modo? Perché mi ha parlato in quel modo? Sembrava provarci gusto, sembrava voler ottenere una risposta positiva... No, non può essere, non mi sembra il tipo... Ma perché sto pensando certe cose. E perché mi sento così abbattuto?... Forse volevo che pretendesse davvero una risposta positiva... No, perché dovrei? Siamo entrambi uomini, lui mi odia, io odio lui... Odio? Forse... No, si, lo odio, punto. Cosa dovrei fare? Ci vado? No, è vietato agli alunni salire... A proposito, come facciamo ad andarci se servono le chiavi? Non voglio immaginare come le potrebbe rimediare... La bidella è giovane ed inesperta, potrebbe portarsela facilmente a... MA PERCHÉ STO IMMAGINANDO CERTE COSE? Con lui poi come protagonista! Ho perso il filo del discorso... Ah, giusto... ci vado? Non posso, sono il delegato, devo rispettare le regole, non ci vado."

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