Episodio 6: Natale

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Era passata una settimana dalla serata a casa insieme e tra i due le cose non potevano andare meglio. Dopo essersi chiariti le idee il loro rapporto andava di bene in meglio. Oramai dicembre era arrivato e Nathaniel non poteva essere più contento.
Lui amava dicembre: la neve, il freddo, il camino, Natale, capodanno. Le cose che preferiva si combinavano tutte nello stesso mese.
Era il primo di dicembre quando iniziarono quel discorso.

- Cosa vuoi per Natale? -, chiese Castiel mentre camminavano per tornare a casa.

Anche quella sera erano andati a fare le prove col gruppo e quindi Castiel stava riaccompagnando Nathaniel a casa sua.

- Per... Natale? Di già? -, chiese sorpreso Nathaniel.

- Beh, in fondo mancano solo 24 giorni.

"È vero! Mancano solo 24 giorni, ora può cominciare il mio Christmas Countdown!" pensò tutto entusiasta Nathaniel.

- Giusto -, si limitò a rispondere il biondo.

- Allora?

- Oh, beh, non saprei. È da molto che non ci penso.

- Dalla tua ultima letterina a Babbo Natale? -, disse ridacchiando Castiel.

- Non intendevo quello, solo che è da molto che non ricevo regali a Natale.

- Come mai?

- Mi sento solo un peso per i miei, quindi dico sempre di non farmi nulla.... E ovviamente loro non si lasciano sfuggire l'occasione -, aggiunse ridendo infine.

- Capisco... -, disse Castiel con tono triste avendo notato di essere già arrivati a destinazione.

- Allora... a domani? -, chiese Nathaniel guardando la sua casa buia.

Castiel si avvicinò di scatto a lui e posò un bacio sulle sue labbra. Nathaniel poteva sentire chiaramente le pellicine delle labbra di Castiel, si erano screpolate per via del freddo, ma così non era per il biondo, Castiel quella sera trovò le sue labbra soffici come non mai. Non resistette e prima di separarsi da lui morse leggermente il labbro inferiore del delegato che gemette a tale azione improvvisa.
Quando Castiel si allontanò, Nathaniel lo prese per baciarlo nuovamente, voleva sentire ancora quelle labbra ruvide, nuove per le sue labbra delicate.
Una volta separati Castiel lo guardò negli occhi e spostò una sua ciocca di capelli dorati dietro l'orecchio. Cominciò ad osservarlo con occhi dolci... innamorati forse?
Sembrava un prigioniero che una volta libero, dopo anni di carcere, comincia a guardare il sole: doloroso, ma non c'è nulla di più bello.

- Che c'è? -, chiese imbarazzato Nathaniel.

- Ecco...

- Si... ?

- Ecco... Io- !

Castiel non riusciva a parlare. Cosa voleva dire? Sapeva benissimo cosa dire, solo che non ci riusciva. Forse non era sicuro, aveva paura di rovinare tutto. Forse era andato troppo veloce? Forse sembrerebbe uno che si accontenta di tutto ora e subito?

- Oh, niente, lascia stare...

- Sicuro?

- Certo, a domani allora.

- A domani.

Castiel non staccò gli occhi da Nathaniel finché non entrò in casa.
Si girò e cominciò a camminare, così, senza pensare. Era naturale per lui, come lo era per tutti, ma quella sera gli risultò più faticoso allontanarsi da quella casa, come se la gravità lo stesse spingendo a terra, come se una calamita non lo mandasse più lontano di così.
Si girò di nuovo e per guardare quella casa spenta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 25, 2015 ⏰

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