Capitolo 4

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Quel giorno i ragazzi si incontrarono nuovamente per preparare i dolcetti per il famoso mercatino.

"Allora Ashton" cominciò Luke prendendo tutto l'occorrente che serviva per i dolci dai tanti mobili della cucina "sai cucinare?" Gli chiese, posando il tutto e guardandolo negli occhi.

"Uhm, sì. Diciamo." Rispose il riccio aggrottando la fronte.

"Diciamo? Amico, noi dobbiamo guadagnare più di tutti gli stronzi in quella scuola, impegniamoci, dai."

Quel giorno Luke non era di buon umore e Ashton se ne era accorto. Non era il solito Luke, era freddo, non rideva alle battute squallide del riccio come faceva di solito e non si era neanche accorto che erano andati a casa di Ash a fare i dolcetti e non a quella di Michael. A dirla tutta, non s'era reso conto che Michael non c'era.

"Luke?" Ashton posò la ciotola che aveva in mano e si sedette accanto al biondino.

"Mh? Che c'è?" Rispose Luke allontanandosi dal riccio.

Ad Ashton non piacque quel gesto ma lasciò perdere.
"Michael dov'è?" Lucas si rabbuiò più di quanto non lo fosse prima. Ashton sapeva di aver toccato un tasto debole.

"Doveva.. Aveva una appuntamento. Arriva tra poco." Detto questo Luke si alzò dalla sedia e andò a sedersi sul divano in soggiorno. Ashton lo imitò.

"Va tutto bene? Sembri diverso." Una volta che il riccio si sedette, ruppe il silenzio. Mise un braccio dietro al collo di Luke e accese la tv.

"Non sono strano, e scollati." Disse Luke in tono acido togliendo il braccio del riccio da dietro di lui.

"Vedi?" Ribatté Ashton indicandolo "sei strano. Non diresti mai una cosa del genere ad un tuo amico, ti conosco ormai." sorrise leggermente.

"Tu mi conosci? Non credo proprio, sai? Nessuno mi conosce qua, nessuno. Credete tutti di essere degli psicologhi e di sapere tutto di tutti ma non è un cazzo vero! Sapete solo dire 'ti capisco' o 'ti conosco.' Quando in realtà sapete solo che marca di scarpe indosso. Voi -indicò Ashton- siete dei fottuti bugiardi!" Si alzò ma cadde in ginocchio. Luke Hemmings crollò davanti agli occhi del riccio come un bambino. Nessuno, neanche lui stesso, sapeva perché, semplicemente cedette e quel poco di autocontrollo, quel poco di felicità, quel poco del suo 'lui di prima' svanì. Le lacrime iniziarono a rigargli il viso e Ashton non poté fare altro che guardarlo. Perché guardarlo quando avrebbe potuto aiutarlo? Semplicemente perché Luke sembrava felice, Luke sembrava avere autocontrollo, Luke sembrava essere il 'lui di prima' ma era tutto una bugia e Ashton voleva che non lo fosse, voleva che Luke fosse ciò che tutti vedevano, non un ragazzo distrutto.

"Ehi, dai alzati. Ti aiuto io." Lo prese per le spalle e lo fece sedere sul divano.

"Cosa succede Luke?" Ora Ashton voleva delle risposte.

"Voglio essere amato Ashton." Disse fra i singhiozzi e poi cadde tra le braccia di quest'ultimo che gli accarezzava i capelli. Rimasero così fino a quando la porta di casa non si aprì.

"Sono qua per i dolcetti." Una voce molto conosciuta rimbombò per tutta la casa e fece svegliare i due ragazzi sul divano.

"Ashton? Luke? Ma che cazzo fate?" Urlo Michael.

Ashton aprì lentamente gli occhi e si stropicciò il viso, sorridendo poi a Michael.
"Ehi Mike! Sei tornato." Si alzò dal divano e andò in cucina lasciando Luke a dormire.

"Non fare finta di niente." Ringhiò Michael.

"Ti ho visto con Luke abbracciato. Ti sembra il modo porca troia?!" Ashton non capiva per quale motivo ce l'avesse con lui, non avevano fatto niente di male.

"Cosa abbiamo fatto di male? Lui si è messo a piangere e l'ho consolato. Calmati." Ribatté Ashton prendendo la ciotola che prima aveva posato.

"Non mi calmo, cazzo!" Urlò così forte che Luke si svegliò e andò in cucina con i due.
Era bello Luke Hemmings. Con quei capelli scompigliati dal sonno, la faccia stropicciata e gli occhi socchiusi. Luke Hemmings era bello e Michael non avrebbe mai smesso di pensarlo.

"Che succede?" Si intromise.

"Niente, Michael è andato fuori di testa perchè eravamo abbracciati." Luke perse un battito. Michael geloso? No, non era vero.

"Che? No. Hai frainteso. Facciamo questi cazzo di dolci e finiamola qui." Michael andò a prendere qualcosa in un mobile e Luke pensò che forse sì, il loro era un amore impossibile, stupido e platonico, ma che Michael era comunque la persona che lo aveva fatto innamorare davvero.

"La farina?" chiese Ashton armeggiando col cellulare, sicuramente per vedere la ricetta.

"Qui" rispose Luke indicandola e guardandosi intorno alla ricerca di qualche ciotola "a casa tua le ciotole non si usano?"

"Ah-ah" rise ironicamente il riccio mentre puntava il dito contro un mobile "lì trovi tutte le ciotole che vuoi." Luke andò vicino l'anta indicata dal ragazzo e intanto il biondo continuò a parlare "Andiamo avanti con la ricetta. Lo zucchero? Dov'è?" si guardò intorno.

"C'è tutto Ashton, avanti, non fare la lista" sbuffò Michael sbattendo con forza il contenitore con dentro le uova sul tavolo, facendone rompere qualcuna "cazzo" bisbigliò e poi sbuffò.

"Che genio che sei, Mikey" gli disse ridendo il biondino, che intanto appoggiava sul tavolo alcune ciotole di grandezza media.

"Tu stai zitto, hai avuto tu questa cazzo di idea, perché non te la vedi da solo? Nessuno ti ha chiesto niente, IO non ti ho chiesto di mettere il mio nome in quella stupida lista, ma tu ovviamente fai quello che vuoi, non è vero? In questo momento potevo essere con la mia ragazza a divertirmi e invece devo stare con dei rompipalle come voi due!" urlò il ragazzo dai capelli colorati. In quel momento, Luke poteva giurare di aver sentito il suo cuore rompersi in mille pezzi.

"Michael, datti una calmata, okay? Non vuoi stare qui? La porta è sempre al solito posto, prendi la tua roba e vattene, senza fare tutto questo casino. Potevi dirlo direttamente, non ti avremmo neanche fatto scomodare a venire." Ashton posò il cellulare sul mobile e subito i suoi occhi andarono alla ricerca di quelli azzurri di Lucas, ma non li trovò.

"Da quando sei il suo avvocato difensore?" incrociò le braccia e lo guardò con aria di sfida. Perché si stava comportando in quel modo? Che gli stava succedendo? "E tu, Luke, davvero sostituisci il tuo migliore amico con una persona conosciuti pochi giorni fa? Wow. Non pensavo che fossi quel genere di ragazzo, ma a quanto pare mi sbagliavo. Beh, comunque è buono a sapersi, ne terrò conto." Michael guardò Lucas e si accorse delle lacrime che gli stavano rigando il viso senza fermarsi, ma non fece niente. Non si sentì in colpa, non provò a scusarsi. Semplicemente, andò nel soggiorno, prese la sua giacca da sopra l'appendiabiti e uscì, sbattendo la porta.

Luke sbatté i pugni sul tavolo e stinse i denti per non urlare per la rabbia, mentre cercava inutilmente di far cessare alle lacrime di scorrere sul suo viso. Ashton gli posò una mano sulla schiena e iniziò ad accarezzargliela per farlo calmare: era la seconda volta che Lucas crollava in un giorno, e in un anno che conosceva Michael e conosceva i sentimenti che provava per lui, ciò non era mai successo.

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Hello!
Non so se avete notato, ma nel prologo ho aggiunto il trailer della storia.

Se non lo avete ancora visto, vi lascio il link qui -> https://www.youtube.com/watch?v=vNCaPJo3oek

E niente, speriamo che il capitolo vi piaccia.
A presto xx

Our little secret - MukeWhere stories live. Discover now