Maybe I like this rollercoaster
Maybe it keeps me highSocchiusi gli occhi per mettere a fuoco la mia visuale.
Percorsi quel corridoio scuro per qualche metro.
Ad ogni passo il mio battito cardiaco aumentò, sempre di più. Tastai le pareti del muro che mi circondavano, sembrarono di un materiale diverso rispetto a quelle della casa. Riuscii a capirne la forma alternata dei mattoni grezzi circondati da muschio.Continuai a fare passi lenti sempre più inquietata fino a quando la mia torcia indicò una porta logora.
Sentii l'ansia e l'agitazione farsi strada nel mio corpo.Sfiorai con esitazione il pomello della porta. Con uno scricchiolio che mi fece rabbrividire, la spinsi lentamente, il legno massiccio si aprì con fatica sotto la mia mano.
Un soffio d'aria calda mi avvolse subito, portando con sé l'odore inconfondibile di carta vecchia e legno antico. Feci un passo avanti e il mio cuore saltò un battito quando la mia torcia illuminò l'interno.
Davanti a me si apriva una biblioteca maestosa, quasi infinita. Gli scaffali si estendevano verso l'alto, perdendosi nel soffitto in vetro da cui trapassavano i raggi del sole e dalle foglie di piante varie appese al soffitto che scendevano sugli scaffali.
Mi girai intorno incantata. Ogni libro era diverso dall'altro, con rilegature ornate e alcune copertine che sembravano vive, come se mi stessero chiamando.
Mi avvicinai, senza fiato, sfiorando i dorsi di quei volumi magici. Ogni passo rivelava nuove meraviglie: scale a chiocciola che scendevano verso gallerie nascoste, tavoli di legno con qualche divanetto a contornarlo davanti a delle stufe antiche.
Fui completamente rapita. Ogni dettaglio mi sembrava più incredibile del precedente, come se fossi caduta in un sogno. Le mie dita scivolarono sui dorsi dei libri, e per un attimo dimenticai tutto. Il mondo fuori da quella porta svaniva, lasciandomi immersa in un silenzio ovattato, interrotto solo dal lieve fruscio delle foglie mosse dalla corrente della porta.
Un suono sordo alle mie spalle mi fece trasalire.
Mi voltai di scatto, con il cuore che sembrava pronto a uscirmi dal petto.
Lì, in piedi nell'ombra della porta appena socchiusa, notai Ethan intento a guardarmi.Non so come non me ne fossi accorta prima, forse ero così persa nella bellezza di quel luogo che il mondo reale aveva smesso di esistere per me.
Ma adesso, il suo sguardo era fermo su di me, gli occhi scuri che brillavano in una luce misteriosa.Per un istante, il mio respiro si bloccò. Sostava in piedi con un sorriso disarmante sul volto, i capelli spettinati che sembravano sempre perfetti e quello sguardo che mi faceva tremare le ginocchia.
«Ci sei arrivata», disse con un sorriso che si allargava lentamente sulle labbra.
Cercai di dire qualcosa, di rispondere, ma le parole non venivano fuori. Lui fece qualche passo avanti, la sua presenza riempiva la stanza come un'ombra familiare.
Mi accorsi che non riuscivo a staccare gli occhi da lui.«So ecco.. che possa essere difficile stare qui, senza connessione o televisione, e soprattutto so che è difficile fidarti di me, ma è tutto per farti stare al sicuro Kim» continuò con un tono più morbido.
Le sue parole sembravano avere un doppio significato, e il mio cuore iniziò a battere ancora più forte. Cercai di riprendermi, voltandomi leggermente verso uno degli scaffali, come se i libri potessero darmi la forza di affrontare quel momento.
«Ethan, io vorrei che mi spiegassi meglio però..» riuscii finalmente a dire, con la voce più debole di quanto volessi.
Lui sorrise, avvicinandosi ancora, finché non riuscii a sentire il suo respiro vicino al mio.
«Arriverà il momento giusto, ma non è ora» disse azzardando un sorriso.
Annuii lentamente ormai esausta di porgli quella domanda.
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Do you trust me?
Lãng mạnKimberly Smith, la figlia di Karol Smith, la proprietaria di una delle aziende più famose e importanti della California. In seguito a un litigio con sua madre, viene rapita da uno sconosciuto dalla bellezza dannata. Ma non è sempre evidente il nemi...